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Castelvetro di Modena, il borgo Bandiera Arancione e i suoi eventi

Castelvetro di Modena, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castelvetro di Modena dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un occhio attento capirebbe subito, ammirando il paese da lontano, quali siano le caratteristiche più amabili di Castelvetro, comune emiliano in provincia di Modena: il morbido paesaggio collinare circostante, ricamato di filari che a fine estate brillano di frutti maturi, suggerisce che nel borgo si produca un buon vino, e che sulle tavole delle feste non manchino mai le caraffe di rosso; qui poi si produce l'eccellente Aceto Balsamico Tradizionale, e l’aspetto del borgo, come una scultura antica che riprende i colori della terra, rimanda a un tempo lontano, quando le dame passeggiavano leggere nei vicoli acciottolati e i cavalieri li facevano risuonare, con gli zoccoli dei loro destrieri.

Tutto vero: Castelvetro di Modena, con i suoi 11 mila abitanti e il suo sapore genuino, è una località graziosa adagiata tra i rilievi preappenninici, decorata con la Bandiera Arancione del Touring Club per la qualità dell’offerta turistica. Paesaggi rilassanti, una cucina semplice accompagnata dal buon Lambrusco Grasparossa, e una collezione interessante di testimonianze storico-artistiche fanno di Castelvetro una meta incantevole, adatta per una gita di un giorno o per il weekend, ma anche che può offrire tanti spunti per una più lunga vacanza rigenerante.

Origine del nome

Togliamo subito il dubbio: il nome Castelvetro non fa riferimento ad una fantomatica fortezza di cristallo, ma deriva dal latino Castrum Vetus, e cioè da una denominazione romana "vecchio accampamento" che risale al 150 a. C. e che è poi evoluta, storpiandola, nell'attuale Castelvetro. Il sito era però già conosciuto in precedenza, durante l'epoca etrusca.

Cosa vedere a Castelvetro

Il centro storico si conquista oggi attraverso varie porte, disposte lungo le antiche mura. Un tempo non era così, quando il borgo era ben serrato tra gli imponenti bastioni, già citati in documenti dell'ottavo secolo, poi aperti nel 19° secolo in più punti, per agevolare l'accesso nel cuore della città, non più da proteggere.

Per esplorarlo in modo spettacolare, si potrebbe comunque partire dalla Porta del Cardo-Sud e ci si potrebbe dirigere verso il cuore del nucleo abitato, Piazza Roma, notando sullo sfondo una costruzione maestosa: è la cosiddetta Torre dell'Orologio, a breve distanza dall’incrocio tra il cardo e il decumano, principali strade della città. Era il fulcro delle fortificazioni medievali del lato orientale del borgo, e venne eretta nel 13° secolo, anche se il risultato attuale risente di modificazioni successive, come si può inturire anche notando i 4 quadranti dell'Orologio, su ciascun lato della torre. Sul lato sud, sotto all'orologio è presente una meridiana, e cioè un orologio solare, anticamente il vero orologio della torre. Al suo fianco si apre una maestosa piazza a scacchiera, utilizzata per ricreare una storica partita a scacchi avvenuta in epoca rinascimentale, e che viene celebrata ogni anno a settembre con un evento storico: la cosiddetta Dama Vivente. Da questa piazza, col cielo limpido, ci si regala un bel panorama verso le Prealpi veronesi, mentre si rimane circondati da alcuni edifici interessanti come il Palazzo Rinaldi. Il nome della piazza è però quello di Piazza Roma, che risale al 1935, quando fu realizzata in stile medievale per volere di Franco Tagliazucchi, ristrutturata per armonizzarsi all’insieme e diminuire il contrasto con le mura medievali originali e altri edifici antichi. Sul lato ovest della piazza, e quindi opposta a quella dell'Orologio si erge la Torre delle Prigioni, meno alta, ma che può essere visitata.

Il Palazzo Rangoni, dove forse i Conti Rangoni, nel 1330, avevano posto la loro sede sorge a breve distanza, lungo via Tasso, dove oggi sorge il Municipio. In realtà alcuni storici propendono come sede dei Rangoni piuttosto la Rocca posta a nord-est dell’abitato (Levizzano Rangone). Certo è che nel 1501 un forte terremoto sconvolse la cittadinanza e probabilmente rovinò le costruzioni del centro. Il Palazzo Rangoni però venne rapidamente rispristinato, dato che si hanno documenti che confermano la presenza di Torquato Tasso a corte, nel 1564. In ogni caso a metà del Settecento l’attuale Municipio subì degli interventi sostanziosi.
In precendenza a Palazzo Rangoni ora è Casa Barani ad ospitare una esposizione permanente con abiti in stile rinascimentale (Fili d'Oro a Palazzo, aperta la domenica pomeriggio), che vengono normalmente usati nelle rievocazioni storiche.

Molto antica in origine, era la prima Parrocchiale, ovvero la ex chiesa dei Santi Senesio e Teopompo, incastonata tra il Palazzo Rangoni e la Torre delle Prigioni, fortemente danneggiata dallo sisma di inizio Cinquecento ma ristrutturata ad opera dei Rangoni con blocchi di pietra massicci. Il campanile, addossato all’edificio, risale al 1613. Quando, nel 1907, venne completata e consacrata la nuova parrocchiale, questa venne sconsacrata e passò nelle mani della famiglia Barani, che ne fece un’elegante residenza, mantenendo però il campanile culminante nella croce, tuttora unico indizio dell’antica funzione.

La prima pietra del nuovo edificio era stata posata nel 1897, e la Parrocchiale di Castelvetro, in sostituzione del primo edificio venne edificata con la partecipazione economica di tutta la popolazione, ma anche con il loro contributo concreto: uomini, donne e persino bambini si impegnavano a trasportare i mattoni nel punto più alto di Castelvetro. Come la chiesa precedente, anche questa è dedicata ai santi Senesio e Teopompo, è in stile neogotico ed è suddivisa in tre navate, arricchite da opere d’arte. Un altro edificio religioso di una certa importenza è l'Oratorio di S. Antonio di Padova, lungo la strada che costeggia il bordo orientale del borgo, mentre una bellissima pieve romanica si trova appena fuori del centro: parliamo dell'Oratorio di S. Michele Arcangelo, con alcuni frammenti della chiesa originaria romanica, tra cui uno splendido portale in arenaria.

Arte, storia, cultura e architettura emergono in ogni angolo del paese, si mostrano nella loro bellezza e raccontano vicende appassionanti risalenti a epoche più o meno lontane. Da non perdere il MUSA, il Museo dell'Assurdo. Ogni due anni (quelli dispari) si svolge correlato al museo, il Mercurdo, ovvero la Biennale dell’Assurdo, una bella rassegna di mostre d’arte contemporanea con esibizioni e spettacoli di artisti internazionali, tutto ovviamente dedicato al tema dell’assurdo.

Eventi, sagre e manifestazioni

Ma non sono meno interessanti le altre manifestazioni e le occasioni di festa, che avvicinano i visitatori agli usi tipici della zona: da non perdere la Sagra dell’Uva e del Lambrusco Grasparossa, che si ripete ogni anno nel mese di settembre e attira nella piazza centrale numerosi espositori viti-vinicoltori.

Infine, sono da segnalare la Rassegna Gusto Natura Cultura, che comprende varie iniziative organizzata dal comune, tra cui itinerari di visite culturali al territorio con degustazioni, passeggiate con aperitivi agricoli, tra cui Graspalonga, itinerario in bicicletta facile per famiglie o non particolarmente esperti con tappe per le degustazioni dei prodotti tipici.

Fa invece oramai fa parte della tradizione autunnale l'adesione alla Giornata delle Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano in ottobre, una ghiotta occasione di vedere Castelvetro circondata dai vigneti di Lambrusco Grasparossa, ricchi di colori accessi e particolari geometrie che invitano alla fotografia. Cliccate qui per scaricare la relavita app Facebook dell'evento delle Bandiere Arancioni del TCI: apps.facebook.com/bandierearancioni/

Infine durante l'Avvento, nel borgo storico, spazio ai tradizionali Mercatini di Natale.

Clima e quando andare

La piacevolezza delle passeggiate è assicurata nella stagione estiva, quando le temperature sono elevate e il sole generoso, e anche la primavera e l’autunno regalano paesaggi incantevoli, dalla luce magica. Gli inverni sono più freddi e più grigi, ma con un buon equipaggiamento si riescono ad apprezzare anche gli scenari più avversi, spesso caratterizzati dal fascino della nebbia che ricama i pendii collinari: in gennaio, il mese più rigido, le temperature medie vanno da minime di -2°C a valori massimi intoerno ai 5°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 18°C ai 30°C. Le precipitazioni, scarse in estate, si concentrano soprattutto in autunno: novembre, con una media di 81 mm di pioggia, è il mese più colpito dal maltempo.

Come arrivare a Castelvetro di Modena

Per giungere a Castelvetro di Modena in auto si può percorrere l’autostrada A1 e uscire a Modena Sud, svoltare per Modena e seguire le indicazioni fino alla meta, attraversando le località di San Vito e Castelnuovo Rangone. L’aeroporto più vicino, a 39 km circa, è quello di Bologna.
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