Montegridolfo, visita al castello e al borgo della Romagna
Montegridolfo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Montegridolfo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Già affermatosi come “Uno dei borghi più belli d’Italia”, il piccolo Montegridolfo è stato chiamato nel dicembre 2016 a rappresentare l’Emilia Romagna al format “Il Borgo dei Borghi” organizzato dal programma di RAI 3 “Il Kilimangiaro”, che ha esplorato il paese via terra e via aerea con l’ausilio di un drone.
Ne sono tutt’oggi entusiasti i 1.000 abitanti soddisfatti e orgogliosi per il traguardo raggiunto, speranzosi riguardo l’esito del format, che si saprà non prima di marzo 2017. Di sicuro uno dei più prestigiosi borghi dell'Emilia-Romagna.
Il periodo a cavallo fra ‘400 e ‘500 assiste ai contenziosi di proprietà fra i Malatesta, i Montefeltro e i Borgia, con la Repubblica di Venezia a far da quarto incomodo favorendo lo Stato della Chiesa, che la spunta nel 1509. Persa nel 1797 la sua identità di comune, Montegridolfo la riconquista definitivamente nel 1818 e da questo momento stabilisce il proprio stoicismo esistenziale, ribadito con vigore nel 1944, quando diventa strategico caposaldo della Linea dei Goti (o Linea Gotica) tedesca, sfondata dagli Alleati il 31 agosto. Il tutto viene ricordato nell'evento estivo chiamato La Montegridolfo Liberata.
Andando più a ritroso, riscopriamo le vicissitudini medievali attraverso l’osservazione del Castello malatestiano, la cui conformazione (soggetta ad accurato restauro conservativo) ha mantenuto la fisionomia dei vecchi feudi, con mura, torrioni e casette a determinare un nucleo antico incantevole e affascinante. Il Municipio sorge accanto alla torre portaia mentre Palazzo Viviani – sontuosa dimora signorile ottocentesca - è divenuto un hotel prestigioso con 53 camere, piscina all’aperto, giardini, spa e il bel Ristoro Ristorante.
Nella piazza s’ergeva la duecentesca Chiesa di Sant’Agostino che, non sopravvissuta ai furenti scontri del 1944, ha lasciato in eredità ai tempi moderni una cappella e la copia di una “Madonna nera”.
Godono invece di ottima salute la quattrocentesca Chiesa di San Rocco (con la bellissima tela raffigurante la Madonna col Bambino adorata dai Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto di Guido Cagnacci e la "Madonna nera" originale), la Chiesa di San Pietro (anteriore all’anno Mille ma ricostruita nel secondo dopoguerra) e il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, cinquecentesco tributo all’apparizione della Madonna testimoniato dalla macina da frantoio con l’impronta dei piedi della Vergine impressa quando scese dal cielo.
All’Osteria dell’Accademia vengono serviti i piatti tipici del territorio, lasagne e tortelloni, crespelle, Mora romagnola, salumi, formaggi della Val Conca e squisiti dessert molto raffinati dal gusto eccezionale. In uno dei torrioni delle antiche mura è stata aperta recentemente una pizzeria i cui impasti a lunga lievitazione sono realizzati con farine di grano puramente nostrano e cotti in forno al legna.
Sulle pizze non guasta un filo d’olio Correggiolo, un extravergine dall’aroma sublime che si pone al centro delle degustazioni previste nell’evento conosciuto come “L’olio novello in tavola”, che si svolge la prima domenica di dicembre e premia la qualità dei produttori e dei loro ulivi.
Montegridolfo rappresenta il connubio perfetto fra cultura, bellezza architettonica, slancio artistico, cibo di qualità e buon vino (in prevalenza Sangiovese), coesi in un’atmosfera che tiene in conto anche il folclore dei giorni migliori, quelli ispirati alla storia sempre in auge fra le vie di un borgo sensazionale.
Ne sono tutt’oggi entusiasti i 1.000 abitanti soddisfatti e orgogliosi per il traguardo raggiunto, speranzosi riguardo l’esito del format, che si saprà non prima di marzo 2017. Di sicuro uno dei più prestigiosi borghi dell'Emilia-Romagna.
La storia di Montegridolfo
Montegridolfo è un sogno di casupole e storici edifici adagiato fra le valli del Conca e del Foglia, distese nella provincia di Rimini. Il borgo è menzionato per la prima volta ufficialmente in un documento del 1148 e solo 140 anni dopo si ritrova coinvolto nelle guerre fra guelfi e ghibellini, saccheggiato ma prontamente rinforzato da Galeotto Malatesta, che dota il castello di nuove mura e quattro torrioni.Il periodo a cavallo fra ‘400 e ‘500 assiste ai contenziosi di proprietà fra i Malatesta, i Montefeltro e i Borgia, con la Repubblica di Venezia a far da quarto incomodo favorendo lo Stato della Chiesa, che la spunta nel 1509. Persa nel 1797 la sua identità di comune, Montegridolfo la riconquista definitivamente nel 1818 e da questo momento stabilisce il proprio stoicismo esistenziale, ribadito con vigore nel 1944, quando diventa strategico caposaldo della Linea dei Goti (o Linea Gotica) tedesca, sfondata dagli Alleati il 31 agosto. Il tutto viene ricordato nell'evento estivo chiamato La Montegridolfo Liberata.
Cosa vedere a Montegridolfo
Per ricordare l’evento, l’Amministrazione comunale ha istituito il Museo della Linea dei Goti ove sono esposti cimeli bellici, armi e macchine di guerra. Dopo averlo visitato, è possibile recarsi agli undici rifugi dove ripararono i civili durante la cruenta battaglia risolutiva.Andando più a ritroso, riscopriamo le vicissitudini medievali attraverso l’osservazione del Castello malatestiano, la cui conformazione (soggetta ad accurato restauro conservativo) ha mantenuto la fisionomia dei vecchi feudi, con mura, torrioni e casette a determinare un nucleo antico incantevole e affascinante. Il Municipio sorge accanto alla torre portaia mentre Palazzo Viviani – sontuosa dimora signorile ottocentesca - è divenuto un hotel prestigioso con 53 camere, piscina all’aperto, giardini, spa e il bel Ristoro Ristorante.
Nella piazza s’ergeva la duecentesca Chiesa di Sant’Agostino che, non sopravvissuta ai furenti scontri del 1944, ha lasciato in eredità ai tempi moderni una cappella e la copia di una “Madonna nera”.
Godono invece di ottima salute la quattrocentesca Chiesa di San Rocco (con la bellissima tela raffigurante la Madonna col Bambino adorata dai Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto di Guido Cagnacci e la "Madonna nera" originale), la Chiesa di San Pietro (anteriore all’anno Mille ma ricostruita nel secondo dopoguerra) e il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, cinquecentesco tributo all’apparizione della Madonna testimoniato dalla macina da frantoio con l’impronta dei piedi della Vergine impressa quando scese dal cielo.
Prodotti tipici e cucina di Montegridolfo
L’architettura e il suo splendore ben si conciliano con l’atmosfera festaiola del paese e le sue sane tentazioni di natura prettamente culinaria: sappia il turista che vi è la possibilità di compiere l’interessantissimo Tour del Miele e dell’Olio, due dei prodotti di punta del territorio. La cucina in Emilia Romagna è assoluta protagonista e Montegridolfo non disattende questo profilo mantenendo alta l’aspettativa di qualità e freschezza delle materie prime.All’Osteria dell’Accademia vengono serviti i piatti tipici del territorio, lasagne e tortelloni, crespelle, Mora romagnola, salumi, formaggi della Val Conca e squisiti dessert molto raffinati dal gusto eccezionale. In uno dei torrioni delle antiche mura è stata aperta recentemente una pizzeria i cui impasti a lunga lievitazione sono realizzati con farine di grano puramente nostrano e cotti in forno al legna.
Sulle pizze non guasta un filo d’olio Correggiolo, un extravergine dall’aroma sublime che si pone al centro delle degustazioni previste nell’evento conosciuto come “L’olio novello in tavola”, che si svolge la prima domenica di dicembre e premia la qualità dei produttori e dei loro ulivi.
Montegridolfo rappresenta il connubio perfetto fra cultura, bellezza architettonica, slancio artistico, cibo di qualità e buon vino (in prevalenza Sangiovese), coesi in un’atmosfera che tiene in conto anche il folclore dei giorni migliori, quelli ispirati alla storia sempre in auge fra le vie di un borgo sensazionale.
Come arrivare a Montegridolfo
Da Rimini in auto, prendere la SP 31 e proseguire in direzione Morciano di Romagna, Saludecio e Montegridolfo; il treno arriva alla stazione di Riccione, distante 24 km dal comune e collegato a esso dalle linee bus 174, 175 e 180; l’aeroporto di Rimini, a 30 km da Montegridolfo, risulta il più vicino al borgo.- HOTEL SCONTATI Montegridolfo
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