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Lucchio (Toscana): cosa vedere nel piccolo borgo della Val di Lima

Lucchio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Lucchio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La prima impressione nell'osservare Lucchio da bordo strada è quella di trovarsi di fronte un paese “in pausa”, fuori da qualunque usuale linea temporale che ci appartenga. Le sue case spuntano dalla vegetazione ch'è il solo naturale vestiario dello sperone roccioso alla base dell'abitato. Più che frazione di Bagni di Lucca, sembra quasi una realtà a sé stante, una rara formazione di civiltà volutamente isolata dal resto del mondo, forse in cerca di pace assoluta, forse troppo timida per misurarsi con la frenesia di una città in perenne movida come Lucca. La sparuta comunità di appena 20 abitanti è talmente orgogliosa del suo minuscolo borgo sospeso a 780 metri s.l.m. da evitare di spartirlo con la massa. Eppure la porta resta aperta a visitatori, curiosi e turisti interessati a capire prima di tutto come si vive in un posto siffatto. La risposta: bene, a patto che si riesca a entrare in sintonia con il paesaggio circostante e i ritmi lenti della giornata.

Lucchio trae il proprio nome dal toponimo lucus, ovverosia “luogo ricoperto di boschi”, e gode di una posizione geografica privilegiata lassù dove la piana di Lucca spicca in ascesa, alle pendici della Penna di Lucchio. Testimone del Medioevo in Val di Lima, le sue essenziali casupole in pietra si addossano le une alle altre come a volersi tenere unite in un abbraccio, immagine poetica e suggestiva al medesimo tempo restituita da un paese letteralmente aggrappato alla roccia strapiombante.

Cosa vedere a Lucchio

Lo sorveglia dal 1100 d.C. la Chiesa di San Pietro, strutturata in due navate a volte azzurre e custode di varie cornici a finto marmo, un altare e un fonte battesimale in pietra serena risalenti al '700. Di pregevole bellezza il trecentesco crocefisso processionale in argento di Andrea di Jacopo d'Ognabene, purtroppo omesso all'esposizione dopo il furto di due preziosi dipinti avvenuto nel 2006. San Pietro, fiancheggiata dal campanile del 1894, è di poco più vecchia della Rocca sorta all'inizio del '300 sebbene vi siano prove di una fortificazione anteriore al suddetto secolo, probabilmente imbastita nel periodo longobardo-bizantino. Cruciale il ruolo del castello nella funzione di baluardo difensivo ai confini lucchesi, utilizzato dal celebre condottiero Castruccio Castracani come avamposto durante le guerre di dominio dell'Appennino contro Pistoia. Una volta esauritosi il valore militare, la Rocca venne venduta alla famiglia Pacini, che nel 1826 avviò la sua convesione in abitazione con terreni e orti annessi.

Una storia la cui evoluzione e trasformazione oggi rinvigorisce il fascino di questa antica edificazione della quale sopravvivono la cinta muraria e resti di fondamenta riconducibili alla sede della guarnigione. Assai impegnativo arrivarci, ma lassù, a rimirare il panorama da quella stupenda terrazza, le emozioni si rincorrono ed esplodono in una sensazione d'estasi silenziosa che ripaga la fatica dell'impervia salita. È tuttavia proprio la sconnessa rete di stradine intestine ad attrarre maggiormente gli avventori, e camminare per le strette vie di Lucchio diventa una magnifica, appagante escursione. Questa incredibile ripidità è assurta nel tempo a mito ben definito da alcuni modi di dire adottati dalle generazioni susseguitesi, ad esempio “le galline di Lucchio hanno un paniere legato alla coda per impedire alle uova di rotolare via” o “a Lucchio si legano i figli all'uscio”. Si tratta di un genuino folklore proverbiale tratteggiante la carta di identità del borgo, che ospita poi la Chiesa di Santa Maria dell'Aie e la fontana vecchia composta da una fonte e un'ampia vasca.

La comunità di Lucchio, ch'era in origine fra le più povere della Vicaria, si dedica ancora alle primigenie attività - agricoltura, pastorizia, allevamento e raccolta di castagne e funghi - tenendo però in forte considerazione anche il turismo. Difficile da credere, ma il borgo più nascosto, abbarbicato e inclinato in Toscana è sistematicamente compreso negli itinerari. Paese abbandonato, borgo fantasma, desolato e criptico (in inverno c'è luce solo 5 ore al giorno). A Lucchio ne hanno dette tante ma resiste una certezza: non è morto poiché il suo spirito permane ed esiste eccome!

Come arrivare

Lucchio dista 18 km da Bagni di Lucca collocandosi quasi al confine con la provincia di Pistoia, e si raggiunge dalla strada statale del Brennero imboccando il bivio in località Tana a Termini.
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