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San Casciano in Val di Pesa (Toscana): visita alla cittą a sud di Firenze

San Casciano in Val di Pesa, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Casciano in Val di Pesa dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fra le valli del fiume Pesa e del Greve si prendono per mano le dolci colline toscane che fanno della provincia di Firenze un morbido coacervo di prati verdi, vigne e boschi, un paesaggio che non fa che enfatizzare la nobile presenza di San Casciano in Val di Pesa.

Comune di oltre 17.000 abitanti, si trova esattamente a 15 km a sud del capoluogo fiorentino ed è un centro molto conosciuto per la produzione vitivinicola afferente, in particolare, il rinomato Chianti, cui si aggiungono una fiorente agricoltura e un mercato oliario avviato ormai da tantissimi anni. San Casciano è inoltre una Città Equosolidale che dal 2002 promuove un commercio sano e volutamente equilibrato.

Storia

La storia di questo attivo paese affonda le proprie radici nell’epoca romana, durante la quale si parlava semplicemente di una stazione di posta; la prima menzione della località risale a una pergamena del 1043, ma non si esclude che fosse abitata già al tempo degli Etruschi (a suffragio la Tomba dell’Arciere), più specificamente intorno all’VIII secolo a.C. La fisionomia di borgo inizia ad acquisirla nelle prime fasi del Medioevo, un'era piuttosto tumultuosa che pose più volte San Casciano nell’occhio del ciclone catapultandolo in un clima di guerre il cui massimo effetto fu la devastazione continuativa dell’abitato a opera prima dell’imperatore Arrigo VII e successivamente dell’irrequieto Castruccio Castracani. La lezione servì al duca Gualtieri di Brienne, che per primo provvide a cingere di mura il feudo cominciando a fortificarlo senza tuttavia poter completare l’opera causa sua cacciata.

Il progetto di rafforzamento strutturale pervenne a una fine nel 1356 includendo una poderosa fortezza grazie alla quale quella che un tempo si presentava come facile preda di eserciti invasori diventò indomita chimera. In un clima di maggiore serenità e sicurezza, San Casciano accolse favorevolmente il ritrovo in loco di numerosi artisti che ne abbellirono la veste urbana decorando chiese, abitazioni e gli edifici più rappresentativi.
Accantonato un Quattrocento contrassegnato dall’operato di illustri pittori, il Cinquecento impose necessariamente un cambio fisionomico: cessate guerre e conflitti e sotto l’influenza dei Medici, il borgo non ebbe più bisogno di bastioni, porte e castelli, convertendo questi ultimi in ville signorili permeate dall’applicazione del barocco, uno stile che interessò anche l’apparato ecclesiale.

Tutti questi secoli di ascesa furono vanificati dalle devastazioni del 1944, anno che assistette alla ritirata dei Tedeschi e ai bombardamenti degli Alleati. San Casciano in Val di Pesa, ogni modo, è un paese forte che ha saputo negli ultimi sessant’anni cicatrizzare bene le proprie ferite, rinascendo quale fenice affascinante come non lo è mai stata prima.

Cosa vedere a San Casciano in Val di Pesa

Visitare oggi il borgo risulta un’esperienza assai stimolante perché nel suo centro storico cosiccome nel suo hinterland costellato di frazioni si distribuisce uniformemente un patrimonio architettonico contraddistinto da arte classica, forme barocche, rimandi medievali e bellezze rinascimentali. Particolarmente significativa l’esplorazione di Sant’Andrea in Percussina, nucleo urbano rimasto fedele a se stesso e interessante in quanto è cosa provata che Niccolò Machiavelli soggiorno all’Albergaccio scrivendo il suo capolavoro letterario “Il Principe”.

Numerose cappelle erette fra ‘400 e ‘700 si incontrano girovagando per località come Cigliano, Calcinaia, Mercatale e Peppoli, sedi di piccoli luoghi di culto che portano i nomi di famiglie all’epoca celebri, gli Antinori per esempio ma anche i Corsini, gli Strozzi, i Marcellini e i Peppoli. Da osservare con perizia la Cappellina del Ponterotto, un forziere di affreschi di scuola fiorentina fra i quali spicca certamente la Vergine con Bambino e libro seduta su una roccia. La cappella è una sorta di museo che prevede un impianto di illuminazione a sensori, funzionante 24 ore su 24 facendo luce sulle opere affrescate al passaggio dei visitatori.

La zona decentrata è stata in passato tappezzata di tantissimi castelli, pensiamo al Castello di Fabbrica voluto nell’XI secolo dai Buondelmonti, riconvertito in villa-fattoria che però possiede ancora parte della cinta muraria perimetrale. Il Castello di Gabbiano, modificato a più riprese fra il ‘200 e il ‘600, ha mantenuto un’omogeneità complessiva e insieme a essa le quattro torri cilindriche. Nell’elenco rientrano i manieri di Gentilino, Montefiridolfi e Pergolato, tutti in qualche modo preservati e protetti dall’incedere del tempo.

L’architettura di San Casciano in Val di Pesa non annovera solamente fortilizi ma anche luoghi di culto che hanno nelle chiese i maggiori esponenti del credo cristiano. Tutte di struttura relativamente semplice, differiscono per quanto serbano al loro interno, bagagli artistici di alto livello che testimoniano il classico modus operandi dei grandi pittori e artigiani d’epoca passata. La Chiesa dei Cappuccini si fregia di una bellissima Adorazione del Bambino raffigurata in una terracotta invetriata firmata da Andrea della Robbia.

La settecentesca Collegiata di San Cassiano affaccia su Piazza Cavour e mostra agli avventori una magnifica collezione di Crocifissi realizzati dalle scuole del Verrocchio e di Baccio da Montelupo. Si rileva un pregiato arcaismo nella Chiesa di San Lorenzo presso Castelbonsi, un unicum ancora fortificato che sorprende grazie a un ciborio in pietra ascrivibile al Quattrocento. La Chiesa di Santa Maria al Prato custodisce un pulpito trecentesco di pregevole fattura, opera di Giovanni di Balduccio coeva alla croce dipinta da Simone Martini.

La Chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate miscela numerosi stili e componenti di diverse epoca, facendo coesistere piuttosto armoniosamente un portale rinascimentale posto in facciata, una sovrastante finestra settecentesca e residui costruttivi addirittura antecedenti il Duecento. Un Museo di Arte Sacra rivela non pochi tesori e oggetti liturgici avendo come propria sede la Chiesa di Santa Maria del Gesù in via Roma, mentre in Viale San Francesco s’erge il Monastero delle Clarisse con un dipinto raffigurante una Madonna con Santa Maria Maddalena e San Francesco.

Fu costruito sulle rovine di un tempio romano l’Oratorio della Pieve Vecchia, molto antico poiché risalente all’VIII secolo, a ogni modo più vetusto rispetto all’Oratorio di San Bartolomeo e all’Oratorio di Sant’Angelo ad Argiano.
Sul territorio di Casciano le pievi sono ben quattro e ognuna possiede delle specifiche caratteristiche che ne definiscono lo stile di edificazione: una facciata in pietra distingue la Pieve di San Giovanni in Sugana determinando un saggio di arte romanica propria anche della Pieve di San Pancrazio ch’è biabside. La Pieve di Santa Cecilia a Decimo si affianca a un campanile trecentesco e conserva gelosamente il proprio impianto basilicale. Infine la Pieve di Santo Stefano a Campoli ha mantenuto l’originalità medievale.

L’arte sacra a Casciano si manifesta soprattutto attraverso un lungo filone di splendidi tabernacoli effigiati con scene del Nuovo Testamento, la Madonna del Latte, la Madonna col Bambino e Santi che svela la sua beltà nel parco della Villa Le Corti, oppure la Madonna col Figlio e i Santi Francesco e Lorenzo affrescati sul muro di una vecchia dimora signorile. A proposito di dimore signorili, San Casciano mette in fila tante tenute nobiliari molto interessanti da vedere, e fra queste urge prestare attenzione a Villa Belvedere, Villa Borromeo, Villa Guicciardini con il suo splendido giardino, la grandiosa Villa Le Corti i cui ambienti risultano molto ricchi e finemente arredati.

Lungo specifici percorsi d’interesse sorgono sprazzi d’arte contemporanea, apprezzabile ne Il cervo di Mario Merz, nelle sculture di Mauro Staccioli, percorsi in cui s’inscrivono anche la già menzionata Torre dell’Arciere, la Torre dell’Acqua e l’Osservatorio astrologico di Torre Luciana, che organizza nell’arco dell’anno varie serate di osservazione.

Nel comune è in costante fase di ampliamento il Centro Commerciale Naturale, polo comprendente negozi, servizi, parcheggi, aree verdi e spazi culturali, iniziativa finanziata dalla Regione Toscana e realizzata dal CAT – Confesercenti Servizi e Promozioni s.r.l., finalizzata alla promozione e valorizzazione del territorio.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il calendario di eventi sottolinea l’importanza del divertimento presso una popolazione che si raccoglie e festeggia in occasione di tre grandi appuntamenti, ovvero il suggestivo e divertente Carnevale Medievale Sancascianese organizzato a marzo, la Sagra di’ Pinolo a giugno e infine l’enogastronomica Sagra del Gallo che imperversa nel mese di luglio. A Natale previsti i tradizionali mercatini e il presepe vivente.

A San Casciano in Val di Pesa sono state girate alcune scene dei film "Amici Miei" e "Amici Miei - atto II", entrambi diretti da Mario Monicelli.

Come arrivare a San Casciano in Val di Pesa

Per arrivare a San Casciano in Val di Pesa bisogna percorrere l’Autostrada del Sole A1, uscire a Firenze/Impruneta e imboccare la Via Cassia oppure la Superstrada Firenze – Siena.
Dalla stazione ferroviaria di Firenze proseguire con gli autobus delle autolinee SITA.
Ll’aeroporto “Amerigo Vespucci” di Firenze dista circa 30 km dal borgo.
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