Galtelli (Nuoro): cosa vedere nel borgo di ‘Canne al vento' di Grazia Deledda
Galtellì, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Galtellì dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
A separarla dalle acque cristalline del Mediterraneo c’è la mole imponente del Tuttavista, che nelle giornate burrascose si staglia massiccia contro il cielo argenteo e bianco latte. Come un guardiano attento, il monte si erge impettito al fianco di Galtellì, comune sardo di quasi 2500 abitanti in provincia di Nuoro, assicurando protezione dai venti così come, in passato, aveva concesso protezione dagli attacchi via mare. Fedele al suo nome offre vedute mirabili sul Supramonte e la costa del Golfo di Orosei.
Le storie della fedele montagna e del paese, che i locali chiamano Garteddi, si sono snodate nei secoli di pari passo, infatti è proprio grazie alla sua posizione geografica e alla conformazione del territorio che il centro ha sempre goduto di una buona riserva d’acqua potabile, nonché di uno scenario paesaggistico di eccezione. In certi periodi dell’anno quest’angolo di Sardegna si agghinda di preziose e rare orchidee, e la natura intorno a Galtellì si trasforma in un arazzo intarsiato di colori magici.
E se le strade e gli scorci locali hanno saputo incantare la creatività della Deledda, oggi non smettono di far innamorare i visitatori che esplorano Galtellì, grazie ai monumenti e ai palazzi che costellano il centro e vi depositano una ricchezza straordinaria di ricordi e memorie. Tra le bellezze da non perdere ci sono numerose chiese, prima fra tutte la cattedrale romanica di San Pietro, con i suoi affreschi di fattura medievale che ripropongono i temi bizantini del Vecchio e del Nuovo Testamento, oltre alle statue lignee policrome.
Delle belle sculture in legno si trovano anche nella Parrocchiale, in particolare la statua del Cristo Crocifisso, in stile gotico toscano del primo Quattrocento, che secondo la tradizione avrebbe compiuto diversi miracoli, tanto da attirare fin qui fedeli da tutta la Sardegna e oltre.
Ad accrescere il fascino di questi edifici storici ci sono le celebrazioni, suggestive e molto sentite dalla cittadinanza, della Settimana Santa, che prevedono canti e riti in cui si coinvolgono le confraternite e tutta la comunità valtellinese.
Ma non sono da meno le sublimi rovine del maniero medievale di Pontes, anticamente sede dei baroni della curatoria, o i resti di tombe neolitiche epogeiche di Malìcas, i caratteristici nuraghi e le sacre fonti nuragiche.
Infine, per chi ama assaporare le tradizioni più datata e scoprire ogni dettaglio della storia passata, a Galtellì, in via Garibaldi, si può visitare l’interessante Museo Etnografico, allestito nella settecentesca dimora ‘Sa Domo e sos Marras’ e ricco di reperti illuminanti riguardo alle usanze contadine e alle attività pastorali della zona.
Particolarmente sentite sono anche la festa del Patrono ‘SS. Crocifisso’ di inizio maggio, la passeggiata ecologica sul monte Tuttavista della fine di maggio, la Festa di Santa Caterina e San Giuseppe tra maggio e giugno, e tutti gli eventi culturali e musicali compresi nell’Estate Galtellinese, da giugno a settembre.
Le storie della fedele montagna e del paese, che i locali chiamano Garteddi, si sono snodate nei secoli di pari passo, infatti è proprio grazie alla sua posizione geografica e alla conformazione del territorio che il centro ha sempre goduto di una buona riserva d’acqua potabile, nonché di uno scenario paesaggistico di eccezione. In certi periodi dell’anno quest’angolo di Sardegna si agghinda di preziose e rare orchidee, e la natura intorno a Galtellì si trasforma in un arazzo intarsiato di colori magici.
Cosa vedere nel borgo che ispirò Grazia Deledda
Sarà forse per il fascino della natura sarda che Grazia Deledda, per il suo romanzo ‘Canne al vento’, scelse come ambientazione il centro del borgo, o più semplicemente per l’amore che legava la scrittrice a questa terra: a breve distanza dalla ex cattedrale di San Pietro, infatti, si può ancora vedere l’abitazione in cui, a quei tempi, l’autrice soggiornò, e nel centro c’è un polmone verde grazioso e ben curato, dedicato a lei.E se le strade e gli scorci locali hanno saputo incantare la creatività della Deledda, oggi non smettono di far innamorare i visitatori che esplorano Galtellì, grazie ai monumenti e ai palazzi che costellano il centro e vi depositano una ricchezza straordinaria di ricordi e memorie. Tra le bellezze da non perdere ci sono numerose chiese, prima fra tutte la cattedrale romanica di San Pietro, con i suoi affreschi di fattura medievale che ripropongono i temi bizantini del Vecchio e del Nuovo Testamento, oltre alle statue lignee policrome.
Delle belle sculture in legno si trovano anche nella Parrocchiale, in particolare la statua del Cristo Crocifisso, in stile gotico toscano del primo Quattrocento, che secondo la tradizione avrebbe compiuto diversi miracoli, tanto da attirare fin qui fedeli da tutta la Sardegna e oltre.
Ad accrescere il fascino di questi edifici storici ci sono le celebrazioni, suggestive e molto sentite dalla cittadinanza, della Settimana Santa, che prevedono canti e riti in cui si coinvolgono le confraternite e tutta la comunità valtellinese.
Ma non sono da meno le sublimi rovine del maniero medievale di Pontes, anticamente sede dei baroni della curatoria, o i resti di tombe neolitiche epogeiche di Malìcas, i caratteristici nuraghi e le sacre fonti nuragiche.
Infine, per chi ama assaporare le tradizioni più datata e scoprire ogni dettaglio della storia passata, a Galtellì, in via Garibaldi, si può visitare l’interessante Museo Etnografico, allestito nella settecentesca dimora ‘Sa Domo e sos Marras’ e ricco di reperti illuminanti riguardo alle usanze contadine e alle attività pastorali della zona.
Eventi, sagre e manifestazioni
Ma ancora più eloquenti, riguardo alle tradizioni e al costume locale, sono le numerose manifestazioni che si svolgono in paese nell’arco dell’anno, a partire dalla celebrazione di Sant’Antonio del 16 gennaio, con l’accensione del suggestivo falò, o dalla festa di Santa Maria e Turres della seconda domenica di febbraio.Particolarmente sentite sono anche la festa del Patrono ‘SS. Crocifisso’ di inizio maggio, la passeggiata ecologica sul monte Tuttavista della fine di maggio, la Festa di Santa Caterina e San Giuseppe tra maggio e giugno, e tutti gli eventi culturali e musicali compresi nell’Estate Galtellinese, da giugno a settembre.