Portoscuso (Sardegna): spiagge, mare e cosa vedere
Portoscuso, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Portoscuso dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Durante la dominazione spagnola, chi camminava sulla costa sud-occidentale del mare della Sardegna e percorreva l’attuale strada di Seruci, non riusciva a scorgere il paese situato a valle, accanto al mare: nascosto completamente dalle dune di sabbia, incastonato molto in basso tra la spiaggia e le scogliere, l’abitato in questione veniva definito “puerto escuso”, ovvero “porto nascosto”, da cui deriva il nome odierno di Portoscuso (o Porto Scuso).
Popolato da meno di 6000 abitanti, situato nella provincia di Carbonia-Iglesias, Portoscuso è un piccolo borgo della regione dell’Iglesiente composto da una costellazione di frazioni: Portovesme, Bascu Teula e Paringianu. In origine era un intimo borgo di pescatori provenienti da Gonnesa, dediti soprattutto alla pesca del tonno e alla ricerca di coralli, che a poco a poco crebbe di dimensioni e fu dotato di vere e proprie tonnare, che si aggiunsero alle prime umili baracche.
La tonnara di Su Pranu è forse la testimonianza storica più interessante di Portoscuso, situata nella piazza Santa Maria d’Itria e costituita dal palazzotto della tonnara con le tipiche abitazioni dei “tonnarotti”. Si tratta di una struttura a pianta trapezoidale, con un cortile interno rivolto verso il mare, circondato dalle case con i tetti in tegole sarde. Realizzato intorno al 1500, Su Pranu ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli ed è stato attaccato più volte dai corsari barbareschi. Dotato di un forno, un magazzino per i beni alimentari di prima necessità e officine per riparare gli attrezzi da pesca, si trattava di una sorta di fortezza autonoma, completamente indipendente dal mondo esterno.
Spostandosi al di fuori del centro cittadino si fa un salto indietro nel tempo, in un’epoca ancora più lontana, grazie all’antica necropoli fenicia risalente al 770-750 a.C. Gran parte dei corredi rinvenuti è oggi depositata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, e riveste una grande importanza dal punto di vista storico, costituendo una documentazione unica sui primi navigatori che giunsero sulle sponde sarde importando i prodotti sconosciuti dell’Oriente.
L’appuntamento più sentito è però quello della Pesca Manna, detto anche Pasqua di Resurrezione, che consiste in una suggestiva processione della Madonna Addolorata.
Popolato da meno di 6000 abitanti, situato nella provincia di Carbonia-Iglesias, Portoscuso è un piccolo borgo della regione dell’Iglesiente composto da una costellazione di frazioni: Portovesme, Bascu Teula e Paringianu. In origine era un intimo borgo di pescatori provenienti da Gonnesa, dediti soprattutto alla pesca del tonno e alla ricerca di coralli, che a poco a poco crebbe di dimensioni e fu dotato di vere e proprie tonnare, che si aggiunsero alle prime umili baracche.
Il mare di Portoscuso
Nei pressi del paese la linea del litorale è un ricamo tortuoso, che disegna nel mare turchese insenature, rientranze pittoresche, calette suggestive e panorami mozzafiato di scogliere che si inabissano tra i flutti. Una delle spiagge più note è quella di Portopaglietto, con una sabbia soffice e candida, orlata di rocce arse dal sole e perfetta per le immersioni subacquee. Allontanandosi dal centro del paese di pochi chilometri si raggiungono altre spiagge spettacolari, come quella di Portopaglia situata lungo una strada panoramica, quella di Funtanamare e il fantastico “Scoglio del Pan di zucchero”. A nord c’è la bella Cala Domestica, che occupa una stretta insenatura rocciosa, affiancata dalla spiaggia di Piscinas con le sue caratteristiche dune di sabbia.Cosa vedere a Portoscuso
A interrompere la linea dell’orizzonte costiero si innalza la Torre Spagnola, una struttura difensiva eretta dai conquistatori spagnoli nel 1594, con lo scopo di vegliare sulla costa e proteggere l’abitato dalle incursioni piratesche. Fatta di tufo e trachite, abbarbicata alla sommità di un piccolo promontorio, la torre è accessibile mediante un portale di 3,5 metri di altezza e regala un panorama splendido sulla chiesa di Santa Maria d’Itria e la tonnara di Su Pranu.La tonnara di Su Pranu è forse la testimonianza storica più interessante di Portoscuso, situata nella piazza Santa Maria d’Itria e costituita dal palazzotto della tonnara con le tipiche abitazioni dei “tonnarotti”. Si tratta di una struttura a pianta trapezoidale, con un cortile interno rivolto verso il mare, circondato dalle case con i tetti in tegole sarde. Realizzato intorno al 1500, Su Pranu ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli ed è stato attaccato più volte dai corsari barbareschi. Dotato di un forno, un magazzino per i beni alimentari di prima necessità e officine per riparare gli attrezzi da pesca, si trattava di una sorta di fortezza autonoma, completamente indipendente dal mondo esterno.
Spostandosi al di fuori del centro cittadino si fa un salto indietro nel tempo, in un’epoca ancora più lontana, grazie all’antica necropoli fenicia risalente al 770-750 a.C. Gran parte dei corredi rinvenuti è oggi depositata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, e riveste una grande importanza dal punto di vista storico, costituendo una documentazione unica sui primi navigatori che giunsero sulle sponde sarde importando i prodotti sconosciuti dell’Oriente.
Eventi, sagre e manifestazioni
Ma il passato non si manifesta soltanto attraverso i ritrovamenti archeologici e i monumenti: anche le manifestazioni, le feste e gli eventi culturali di Portoscuso sono ottime occasioni per entrare in contatto con le tradizioni locali più caratteristiche e radicate. Per gli amanti della buona cucina ci sono la Sagra del Granchio del mese di agosto, la Sagra del Tonno del 13 giugno, e la famosa Arrusteddara del 14 agosto che consiste in una grandissima grigliata di pesce a cui partecipa tutta la popolazione del paese.L’appuntamento più sentito è però quello della Pesca Manna, detto anche Pasqua di Resurrezione, che consiste in una suggestiva processione della Madonna Addolorata.