Tuili (Sardegna): i parchi dell'Altopiano della Giara e cosa vedere
Tuili, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tuili dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Situato nella regione storica della Marmilla, il comune di Tuili è abitato da poco più di mille persone, ma conserva un fascino straordinario per la sua particolare posizione geografica, ai piedi dell'altopiano della Giara.
In particolare, quando è rientrato sotto il Giudicato di Arborea, nel periodo medievale, e quindi ha fatto parte della curatoria della Marmilla, il villaggio ha avuto un ruolo molto importante per tutta la sua regione grazie alla fertilità del suo territorio; fondamentale è stata anche la sua particolare collocazione geografica, al confine tra il Giudicato di Cagliari e il Giudicato di Arborea, e pertanto strategica. Dopo varie vicissitudini il villaggio venne acquistato da Pietro Ripoll, poi nominato nel 1774 Conte di Tuili. Il feudo venne poi abolito nel 1836, ma è solo nel 1861 che Tuili è diventata comune autonomo.
Non distante dalla chiesa, sempre in centro a Tuili, vale la pena di visitare Villa Pitzalis, di proprietà comunale: si tratta di un edificio dell'800, in stile neocalssico, opera dell'architetto sardo Gaetano Cima, che è anche l'autore di Villa Asquer, altro edificio nobiliare cittadino.
Se però siete giunti a Tuili, è molto probabile che i vostri obiettivi siano i suoi due parchi a tema più importanti, ideali soprattutto per le famiglie con bambini. Parliamo del Parco Sardegna in Miniatura, e dell'associato Parco dei DInosauri, quest'ultimo ha ampliato l'offerta del parco delle miniature. Qui è possibile godersi incontri ravvicinati con spinosauri, stegosauri, dimetrodonti e kentrosauri, con alcuni esemplari in animatronics.
Il Parco Sardegna in Miniatura non è solamente una serie di riproduzioni in scala del territorio sardo: offre numerose altre possibilità come percorsi didattici, di cui fa parte anche il Parco dei Dinosauri. ma anche esperienze archeologiche a tema nuragico, un percorso botanico dove prendere confidenza con la macchia mediterranea più tipica della Sardegna, ed anche un Planetario ed un Museo di Astronomia.
Tutte le altre bellezze che meritano di essere viste a Tuili hanno a che fare con lo scenario naturale e la ricchezza ambientale della Giara e del paesaggio marmillese. A pochi passi dall'abitato è possibile percorrere una delle tante scalas, vale a dire i sentieri che permettono di salire fino in cima all'altopiano addentrandosi nella vegetazione, i cui colori cambiano a seconda del periodo dell'anno. Si può scegliere tra versanti più ripidi e versanti meno impegnativi, ma vale la pena di arrivare fino in cima per poter beneficiare di una vista straordinaria sulla Marmilla, impreziosita dalle ampie sugherate e valorizzata dai tipici paùli.
Non è difficile imbattersi - tra una pianta di corbezzolo, una di elicriso e una di mirto - nei cavallini della Giara, ritenuti gli ultimi cavalli selvaggi di tutto il continente europeo, ma anche in cinghiali, in lepri, in conigli, in gatti selvatici, in martore, in volpi, in ricci. Gli appassionati di bird watching possono recarsi nel Parco della Giara e nel suo giardino botanico per ammirare i gruccioni, i falchi, i picchi rossi maggiori, i cavalieri d'Italia, i germani reali, le pernici e le cicogne.
Storia
La storia di questa località è legata a doppio filo proprio a quella della Marmilla, una regione abitata sin dai tempi più antichi: lo dimostra la presenza di un gran numero di monumenti risalenti all'etù nuragica sul territorio. Vicino a Tuili, in quel di Genoni, c'è la fortezza di Santu Antine, che fu realizzata dai Cartaginesi, mentre i centri di Biora e di Valentia, che corrispondono alle attuali Serri e Nuragus, sono risalenti all'epoca romana. Nel periodo giudicale, Tuili ha fatto parte del Regno di Arborea e del Giudicato di Cagliari, con le curatorie di Marmilla e di Part'e Alenza e le curatorie di Siurgus.In particolare, quando è rientrato sotto il Giudicato di Arborea, nel periodo medievale, e quindi ha fatto parte della curatoria della Marmilla, il villaggio ha avuto un ruolo molto importante per tutta la sua regione grazie alla fertilità del suo territorio; fondamentale è stata anche la sua particolare collocazione geografica, al confine tra il Giudicato di Cagliari e il Giudicato di Arborea, e pertanto strategica. Dopo varie vicissitudini il villaggio venne acquistato da Pietro Ripoll, poi nominato nel 1774 Conte di Tuili. Il feudo venne poi abolito nel 1836, ma è solo nel 1861 che Tuili è diventata comune autonomo.
Cosa vedere a Tuili
Una visita del centro deve per forza includere l'ingresso nella Chiesa di San Pietro, edificio del 15° secolo, che ospita al suo interno uno dei capolavori del Rinascimento in Sardegna: si tratta del Retablo del Maestro di Castelsardo, una splendida pala d'altare.Non distante dalla chiesa, sempre in centro a Tuili, vale la pena di visitare Villa Pitzalis, di proprietà comunale: si tratta di un edificio dell'800, in stile neocalssico, opera dell'architetto sardo Gaetano Cima, che è anche l'autore di Villa Asquer, altro edificio nobiliare cittadino.
Se però siete giunti a Tuili, è molto probabile che i vostri obiettivi siano i suoi due parchi a tema più importanti, ideali soprattutto per le famiglie con bambini. Parliamo del Parco Sardegna in Miniatura, e dell'associato Parco dei DInosauri, quest'ultimo ha ampliato l'offerta del parco delle miniature. Qui è possibile godersi incontri ravvicinati con spinosauri, stegosauri, dimetrodonti e kentrosauri, con alcuni esemplari in animatronics.
Il Parco Sardegna in Miniatura non è solamente una serie di riproduzioni in scala del territorio sardo: offre numerose altre possibilità come percorsi didattici, di cui fa parte anche il Parco dei Dinosauri. ma anche esperienze archeologiche a tema nuragico, un percorso botanico dove prendere confidenza con la macchia mediterranea più tipica della Sardegna, ed anche un Planetario ed un Museo di Astronomia.
Tutte le altre bellezze che meritano di essere viste a Tuili hanno a che fare con lo scenario naturale e la ricchezza ambientale della Giara e del paesaggio marmillese. A pochi passi dall'abitato è possibile percorrere una delle tante scalas, vale a dire i sentieri che permettono di salire fino in cima all'altopiano addentrandosi nella vegetazione, i cui colori cambiano a seconda del periodo dell'anno. Si può scegliere tra versanti più ripidi e versanti meno impegnativi, ma vale la pena di arrivare fino in cima per poter beneficiare di una vista straordinaria sulla Marmilla, impreziosita dalle ampie sugherate e valorizzata dai tipici paùli.
Non è difficile imbattersi - tra una pianta di corbezzolo, una di elicriso e una di mirto - nei cavallini della Giara, ritenuti gli ultimi cavalli selvaggi di tutto il continente europeo, ma anche in cinghiali, in lepri, in conigli, in gatti selvatici, in martore, in volpi, in ricci. Gli appassionati di bird watching possono recarsi nel Parco della Giara e nel suo giardino botanico per ammirare i gruccioni, i falchi, i picchi rossi maggiori, i cavalieri d'Italia, i germani reali, le pernici e le cicogne.