San Giovanni in Fiore (Calabria), visita alla capitale della Sila
San Giovanni in Fiore, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Giovanni in Fiore dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Sono alcune centinaia i comuni italiani che si trovano oltre i mille metri di quota, e fra questi il più popoloso è San Giovanni in Fiore, paese calabrese incastonato nel cuore della Sila Grande e incorniciato da vette maestose, ricoperte di velluto verde o di candida glassa a seconda delle stagioni. Situato in provincia di Cosenza, popolato da circa 18 mila abitanti, San Giovanni in Fiore dista 70 km dal capoluogo di provincia e 50 km da Crotone.
Definito spesso ‘capitale della Sila’, il centro montano è in effetti sede del Parco Nazionale e fa parte dalla Comunità Montana Silana: gran parte della città si estende sul monte Difesa, a un’altitudine compresa tra i 950 e i 1150 metri, e le aree più nuove sono distribuite tutt’intorno, tra speroni suggestivi di roccia e piccole vallate selvagge.
Il paesaggio che l’abbraccia è di grande interesse naturalistico, costituito da folte foreste e boschi, ricamato da numerosi corsi d’acqua e costellato di laghi: tra le specie più diffuse si riconoscono i pini larici, le querce, i faggi e, a minor quota, i castagni. Negli ultimi anni, grazie alle misure restrittive applicate alla caccia, anche la presenza faunistica ha conosciuto un sensibile aumento, ed è più facile di un tempo incontrare cinghiali, faine, volpi, lontre, gatti selvatici e scoiattoli, oltre alle innumerevoli specie di volatili.
Esplorare le montagne è un’emozione impareggiabile, ma anche il centro di San Giovanni in Fiore merita una visita attenta, con le sue testimonianze storiche preziose, soprattutto di tipo religioso. La devozione popolare è ancora molto sentita in paese, e la stessa fondazione del centro è dovuta a una comunità monastica: molto importante è l’Abbazia Florense, fatta costruire dall’Abate Gioacchino da Fiore accanto alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto, rimaneggiata più volte ma ancora austera e imponente secondo lo stile romanico originario. Sulla facciata si apre un portale in stile gotico e all’interno c’è la cripta che custodisce le spoglie di Gioacchino da Fiore.
La seconda chiesa più antica della città è quella di Santa Maria delle Grazie, o chiesa Matrice, risalente al 1530 e voluta dall’abate commendatario Salvatore Rota: completamente ricostruita nel 1770, a tre navate, la chiesa contiene vari reperti e reliquiari, statue e pregevoli dipinti su tela.
Da vedere anche il Convento dei Padri Cappuccini, situato sulla cima di un colle, e il Monastero dei Tre Fanciulli in località A-Patia, fuori dal centro di San Giovanni.
Non mancano poi interessanti testimonianze a carattere civile: con l’arrivo delle famiglie signorili alla fine del XVII secolo iniziarono a sorgere in paese diverse dimore nobiliari, dapprima intorno alla piazza principale, poi lungo le maggiori strade e infine ai margini del centro storico, sui terreni che potevano essere coltivati a orto.
Tra i palazzi più antichi spiccano il Palazzo Lopez, il Palazzo Nicoletti e il Palazzo Romei di fine Settecento. Tra il 1772 e il 1783 è stato realizzato Palazzo Barberio, dichiarato Dimora Storica nel 1995.
Ma l’aspetto religioso è quello dominante a San Giovanni in Fiore, come dimostrano non solo le numerose chiese, ma anche le manifestazioni che si svolgono nell’arco dell’anno. In febbraio si celebra il carnevale con le ‘Frassie’, rappresentazioni satiriche musicali, mentre durante l’estate si susseguono le celebrazioni religiose: la festa della Madonna della Sanità, la festa di San Francesco di Paolo e del Corpus Domini, quella di Sant’Antonio e quella di San Giovanni Battista ma anche quella della Madonna del Carmine e di San Domenico.
Anche a Natale si rispolverano antiche e magiche tradizioni: ‘u zugghi’ è il canto popolare che si canta di fronte all’uscio degli amici e delle persone care, aspettando l’invito ad entrare e a banchettare insieme, mentre le ‘focere’ sono i falò rionali che vengono accesi la notte di Natale.
Interessanti i costumi tradizionali delle donne del luogo, detti ‘ù ritùartu’ e ‘la pacchiana’, che sono stati oggetto di studi da parte di antropologi ed etimologi.
Per arrivare a San Giovanni in Fiore si possono valutare diverse opzioni. Chi viaggia in auto può servirsi dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, imboccare l’uscita per Cosenza Sud e continuare sulla strada SS107 Paola-Crotone verso Crotone, Sila e infine San Giovanni in Fiore. Se si sceglie il treno conviene scendere alla stazione di Pola e continuare verso Cosenza, poi servirsi dell’autobus di linea per arrivare a destinazione. Infine l’aeroporto più vicino è quello di Lamezia Terme, da cui partono autobus di linea diretti a Cosenza e San Giovanni in Fiore.
Arrivati a destinazione verrete accolti dal tipico clima montano, con inverni lunghi e abbastanza freddi e estati fresche e asciutte, ma si avvertono anche gli influssi del clima mediterraneo e del vento caldo di scirocco, infatti non mancano repentini aumenti di temperatura. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente in inverno, tra dicembre e gennaio, e possono essere a carattere piovoso o nevoso.
Definito spesso ‘capitale della Sila’, il centro montano è in effetti sede del Parco Nazionale e fa parte dalla Comunità Montana Silana: gran parte della città si estende sul monte Difesa, a un’altitudine compresa tra i 950 e i 1150 metri, e le aree più nuove sono distribuite tutt’intorno, tra speroni suggestivi di roccia e piccole vallate selvagge.
Il paesaggio che l’abbraccia è di grande interesse naturalistico, costituito da folte foreste e boschi, ricamato da numerosi corsi d’acqua e costellato di laghi: tra le specie più diffuse si riconoscono i pini larici, le querce, i faggi e, a minor quota, i castagni. Negli ultimi anni, grazie alle misure restrittive applicate alla caccia, anche la presenza faunistica ha conosciuto un sensibile aumento, ed è più facile di un tempo incontrare cinghiali, faine, volpi, lontre, gatti selvatici e scoiattoli, oltre alle innumerevoli specie di volatili.
Esplorare le montagne è un’emozione impareggiabile, ma anche il centro di San Giovanni in Fiore merita una visita attenta, con le sue testimonianze storiche preziose, soprattutto di tipo religioso. La devozione popolare è ancora molto sentita in paese, e la stessa fondazione del centro è dovuta a una comunità monastica: molto importante è l’Abbazia Florense, fatta costruire dall’Abate Gioacchino da Fiore accanto alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto, rimaneggiata più volte ma ancora austera e imponente secondo lo stile romanico originario. Sulla facciata si apre un portale in stile gotico e all’interno c’è la cripta che custodisce le spoglie di Gioacchino da Fiore.
La seconda chiesa più antica della città è quella di Santa Maria delle Grazie, o chiesa Matrice, risalente al 1530 e voluta dall’abate commendatario Salvatore Rota: completamente ricostruita nel 1770, a tre navate, la chiesa contiene vari reperti e reliquiari, statue e pregevoli dipinti su tela.
Da vedere anche il Convento dei Padri Cappuccini, situato sulla cima di un colle, e il Monastero dei Tre Fanciulli in località A-Patia, fuori dal centro di San Giovanni.
Non mancano poi interessanti testimonianze a carattere civile: con l’arrivo delle famiglie signorili alla fine del XVII secolo iniziarono a sorgere in paese diverse dimore nobiliari, dapprima intorno alla piazza principale, poi lungo le maggiori strade e infine ai margini del centro storico, sui terreni che potevano essere coltivati a orto.
Tra i palazzi più antichi spiccano il Palazzo Lopez, il Palazzo Nicoletti e il Palazzo Romei di fine Settecento. Tra il 1772 e il 1783 è stato realizzato Palazzo Barberio, dichiarato Dimora Storica nel 1995.
Ma l’aspetto religioso è quello dominante a San Giovanni in Fiore, come dimostrano non solo le numerose chiese, ma anche le manifestazioni che si svolgono nell’arco dell’anno. In febbraio si celebra il carnevale con le ‘Frassie’, rappresentazioni satiriche musicali, mentre durante l’estate si susseguono le celebrazioni religiose: la festa della Madonna della Sanità, la festa di San Francesco di Paolo e del Corpus Domini, quella di Sant’Antonio e quella di San Giovanni Battista ma anche quella della Madonna del Carmine e di San Domenico.
Anche a Natale si rispolverano antiche e magiche tradizioni: ‘u zugghi’ è il canto popolare che si canta di fronte all’uscio degli amici e delle persone care, aspettando l’invito ad entrare e a banchettare insieme, mentre le ‘focere’ sono i falò rionali che vengono accesi la notte di Natale.
Interessanti i costumi tradizionali delle donne del luogo, detti ‘ù ritùartu’ e ‘la pacchiana’, che sono stati oggetto di studi da parte di antropologi ed etimologi.
Per arrivare a San Giovanni in Fiore si possono valutare diverse opzioni. Chi viaggia in auto può servirsi dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, imboccare l’uscita per Cosenza Sud e continuare sulla strada SS107 Paola-Crotone verso Crotone, Sila e infine San Giovanni in Fiore. Se si sceglie il treno conviene scendere alla stazione di Pola e continuare verso Cosenza, poi servirsi dell’autobus di linea per arrivare a destinazione. Infine l’aeroporto più vicino è quello di Lamezia Terme, da cui partono autobus di linea diretti a Cosenza e San Giovanni in Fiore.
Arrivati a destinazione verrete accolti dal tipico clima montano, con inverni lunghi e abbastanza freddi e estati fresche e asciutte, ma si avvertono anche gli influssi del clima mediterraneo e del vento caldo di scirocco, infatti non mancano repentini aumenti di temperatura. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente in inverno, tra dicembre e gennaio, e possono essere a carattere piovoso o nevoso.
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