Eboli (Campania), cosa vedere e cosa sapere
Eboli, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Eboli dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Molti ne conoscono il nome per il romanzo autobiografico di Carlo Levi, che scrivendo “Cristo si è fermato a Eboli” voleva descrivere una zona d’Italia dimenticata da tutti, anche da Dio: a Eboli, secondo l’autore, finiva ogni traccia di civiltà, e si trattava dell’ultimo avamposto di vita dignitosa prima della selvaggia Basilicata, dato che qui si fermavano sia la ferrovia che le strade principali. Di quell’opera rimangono, in città, un liceo artistico e una piazzetta dedicate all’autore.
Ma Eboli, per chi la conosce davvero, è in realtà molto più che uno spartiacque tra la civiltà e una terra desolata. Tutt’altro: città campana di circa 38 mila abitanti, in provincia di Salerno, Eboli è una delle località più importanti della Piana del Sele, circondata da paesaggi affascinanti e costellata di monumenti interessanti, ma soprattutto intrisa delle atmosfere solari e ospitali tipiche del Sud d’Italia.
Abbarbicata parzialmente alle pendici del Montedoro, che fa parte del gruppo montuoso Monte Raione-Monte Ripalta, ha un territorio in prevalenza pianeggiante, costituito dalla piana alluvionale del Sele, il cui corso disegna i limiti territoriali del paese. La zona collinare del centro, invece, fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini, abbracciando l’area dei Monti di Eboli, che include anche altri comuni limitrofi come Olevano e Battipaglia.
Più recente, ma altrettanto interessante, è la chiesa collegiata di Santa Maria della Pietà, del XII secolo, riconosciuta parrocchia alla fine dell’Ottocento. Del X secolo, invece, è la chiesa di San Nicola de Schola Graeca, che nel 1095 venne donata da parte del conte Ruggiero, signore di Eboli, all’abate Gregorio di San Pietro Apostolo.
Altri monumenti che vale la pena di visitare ad Eboli sono il castello dei Colonna, eretto nel Quattrocento ma modificato nel corso del Settecento da Leonardo Vanvitelli; la Basilica di San Pietro alli Marmi, con il campanile e due absidi in stile normanno, e la chiesa di San Francesco del XIII secolo, con l’esterno di impronta gotica e l’interno dallo stile variegato, una fusione tra gotico e linee settecentesche.
Ma Eboli, per chi la conosce davvero, è in realtà molto più che uno spartiacque tra la civiltà e una terra desolata. Tutt’altro: città campana di circa 38 mila abitanti, in provincia di Salerno, Eboli è una delle località più importanti della Piana del Sele, circondata da paesaggi affascinanti e costellata di monumenti interessanti, ma soprattutto intrisa delle atmosfere solari e ospitali tipiche del Sud d’Italia.
Abbarbicata parzialmente alle pendici del Montedoro, che fa parte del gruppo montuoso Monte Raione-Monte Ripalta, ha un territorio in prevalenza pianeggiante, costituito dalla piana alluvionale del Sele, il cui corso disegna i limiti territoriali del paese. La zona collinare del centro, invece, fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini, abbracciando l’area dei Monti di Eboli, che include anche altri comuni limitrofi come Olevano e Battipaglia.
Cosa vedere a Eboli
Chi visita la città vi può riconosce innumerevoli testimonianze di un passato lontano e ricchissimo, fatto di scorribande avventurose, popoli diversi venuti da tutto il Mediterraneo, tradizioni antiche e leggende che si confondono con le verità della storia. Tra le tracce più affascinanti dell’età antica c’è un sito archeologico di epoca ellenistica e romana, un complesso di fornaci situate su un pendio poco fuori dalla città, che corrisponde probabilmente al vecchio abitato di Eburum. Riportato alla luce a metà degli anni ’70 nella campagna di scavi guidata dall’archeologo Jan Maurin, il complesso è formato da un quartiere artigianale per la realizzazione di terrecotte, e si riconoscono i resti di un’officina adibita alla fusione e lavorazione dei metalli.Più recente, ma altrettanto interessante, è la chiesa collegiata di Santa Maria della Pietà, del XII secolo, riconosciuta parrocchia alla fine dell’Ottocento. Del X secolo, invece, è la chiesa di San Nicola de Schola Graeca, che nel 1095 venne donata da parte del conte Ruggiero, signore di Eboli, all’abate Gregorio di San Pietro Apostolo.
Altri monumenti che vale la pena di visitare ad Eboli sono il castello dei Colonna, eretto nel Quattrocento ma modificato nel corso del Settecento da Leonardo Vanvitelli; la Basilica di San Pietro alli Marmi, con il campanile e due absidi in stile normanno, e la chiesa di San Francesco del XIII secolo, con l’esterno di impronta gotica e l’interno dallo stile variegato, una fusione tra gotico e linee settecentesche.