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Caravaggio (Lombardia): il Santuario, il Giardino di Maria e la cittą

Caravaggio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Caravaggio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Che Michelangelo Merisi sia nato o no a Caravaggio resta ancora un mistero insoluto sul quale si dibatte da tempo, ma in tutto ciò si evince proprio quel mitico nome, “Caravaggio”, non soltanto lo pseudonimo di uno dei più grandi pittori mai vissuti ma anche un comune della pianura bergamasca in Lombardia, di cui certamente erano originari i genitori del tormentato artista.

Dal 1954 questa località di oltre 16.000 abitanti si fregia del titolo di “Città” ed è principalmente conosciuta quale meta di pellegrinaggio in relazione al monumentale Santuario di Santa Maria del Fonte, un edificio che ogni anno attira migliaia di devoti cattolici provenienti da ogni parte del mondo.

Il Santuario di Santa Maria del Fonte

Nato come cappella eretta sul luogo di un’apparizione mariana, diviene un vero tempio dedicato al culto su volontà dell’arcivescovo Carlo Borromeo, che commissionò a Pellegrino Tibaldi un progetto iniziato nel 1575 e concluso solo nel Settecento. Un arco di tempo così dilatato la dice lunga sulla complessità di un impianto basilicale di questa portata, opera architettonica spettacolare anche solo da lontano, figuriamoci accedervi. Consideriamo un santuario di 94x33 metri che s’eleva per 64 metri, cupola compresa, collegato alla cittadina da un triplice viale alberato di 2 km di lunghezza partente dall’Arco di Porta Nuova (unica sopravvissuta delle cinque porte che attraversavano le mura medievali non più esistenti ma tracciabili grazie al fossato perimetrale), monumento settecentesco eretto in occasione dell’Incoronazione della Beata Vergine al Santuario.

L’intonaco grigio alternato a mattoni rossi conferisce alla facciata un’estetica di impatto notevole, ma il bello viene una volta entrati nella grande aula interna attraversata da un’unica navata e divisa in due ambienti distinti cui fa da elemento di simmetria il maestoso altare maggiore, frutto del genio progettuale di Filippo Juvarra ispirato proprio dagli studi del Caravaggio. Il Santuario è un contenitore generoso di opere decorative eccezionali, un insieme armonico di pennacchi, lunette, affreschi e tele, buona parte delle quali ad alto valore simbolico e concentrate nella sagrestia, che custodisce diverse realizzazioni di Camillo Procaccini e varie riproduzioni pittoriche di episodi mariani.

Cuore dell’edificio risulta essere il Sacro Speco posto sotto l’altare maggiore, laddove un gruppo ligneo rievoca il momento dell’Apparizione della Madonna. Il Sacro Fonte vi sottostà ed è accessibile percorrendo un lungo corridoio ipogeo tappezzato di splendidi mosaici firmati da Mario Busini. Due gli organi presenti, quello a canne (ben 5.600) assemblato nel 1955 dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi e l’organo del transetto costruito nel 2007.

Nel centro storico di Caravaggio regna dal Duecento l’incontrastata bellezza della Chiesa dei Santi Fermo e Rustico, parrocchiale in stile gotico-lombardo che ostenta il concetto di Trinità a partire dalla facciata tripartita, dotata di tre ingressi sui quali campeggiano altrettanti rosoni (quello centrale, il più grande, possiede dieci raggi) sottostanti il tetto e le cinque guglie ottagonali. Tre sono inoltre le nicchie che ospitano sul frontone le raffigurazioni scultoree di San Fermo, San Rustico e la Madonna.

All’interno si fanno notare immediatamente le sedici medaglie affrescate a tema biblico, recanti personaggi iconici dei Testi Sacri e scene del Vecchio Testamento, tra cui l’Immolazione di Isacco, Abramo e i tre angeli e Mosé al roveto ardente. Cappelle ve ne sono in abbondanza, se ne contano infatti dodici, distintiva la Cappella di San Rocco e San Sebastiano in cui troneggia la Madonna col Bambino tra San Francesco, San Rocco e San Sebastiano, racchiusa in un’ancona lignea. La parrocchiale è fiancheggiata da un campanile di 76 metri di altezza.

La Festa della Madonna del Caravaggio

Ogni anno a fine maggio viene festeggiato il giorno dell'apparizione mariana, che avvenne il 26 maggio del 1432. Di solito i festeggiamenti si prolungano per una settimana con vari eventi dedicati, rievocazioni storiche degli accadimenti legati ai miracoli della Madonna, e la presenza dei banchi degli Antichi mestieri e le botteghe caravaggine. Non mancano gli spettacoli e le mostre a tema.

Cosa vedere a Caravaggio

Il novero dei luoghi di culto non si esaurisce qui, anzi da visitare c’è un mondo di vestigia ecclesiali, prendiamo ad esempio la Chiesa di San Giovanni che grazie ai monaci cistercensi sfrutta magistralmente l’equilibrio fra solennità e raccoglimento essendo però sconsacrata, oppure la Chiesa di Santa Elisabetta o, ancora, la Chiesa di Santa Liberata dall’atipica pianta esagonale e origini dichiaratamente cinquecentesche. La Chiesa di Sant’Eusebio crea insieme al cimitero un dittico contraddistinto da forti imprinting architettonici neoclassici e una spiccata eterogeneità artistica donata da mosaici, tele, affreschi e sculture sepolcrali.

Più distaccata s’erge la mole del Monastero di San Bernardino, un complesso costituito dalla Chiesa di San Bernardino e dal Convento di Santa Maria degli Angeli. Trovò consacrazione nel 1489 ma da allora rimaneggiamenti e rifacimenti non si contano seppur constatando una relativa inalterabilità delle linee originarie. Qui vi lavorarono i pittori Bernardo Zenale e Bernardino Butinone, seguiti da Fermo Stella autore di un dipinto raffigurante la Madonna, San Bernardino e San Rocco. Lo stesso Stella firma il bellissimo ciclo della Passione di Cristo, datato 1531.

Uno degli edifici più vecchi dell’abitato è Palazzo Gallavresi, da molti conosciuto anche come Palazzo della Marchesa, inserito perfettamente nel centro storico e sede municipale dal 1947. Giungendo in Piazza Garibaldi lo si vede sfoggiare una facciata il cui basamento è rappresentato da una sequela di archi a sesto acuto (sormontati da medaglioni con le effigi degli artefici dell’Unità d’Italia, e dunque Mazzini, Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II), superiori ai quali si mostrano una in fila all’altra finestre gotiche e tracce di aperture rinascimentali incorniciate da decorazioni in cotto. Il balcone che si può ben vedere al centro della facciata si qualifica come parlera, poiché è da qui che il borgomastro pronunciava al tempo i suoi discorsi rivolti alla cittadinanza. Il palazzo è sede alla Pinacoteca civica di Caravaggio. Abbisogna allora una menzione il Museo navale Ottorino Zibetti e Casa Caravaggio, centro studi di prossima costruzione interamente dedicato all’opera pittorica di Michelangelo Merisi.

I dintorni e le specialità gastronomiche

A poca distanza dal Santuario, direzione est, potete visitare il Giardino di Maria (aperto h24), un piccolo giardino botanico, in cui vengono spiegate alcune piante piante citate nella Bibbia. Offre spazio pic-nic ed è ideale per famiglie con bambini che vogliono prendersi una rilasante pausa durante la visita al Santuario.

Per tuffarsi nella natura occorre addentrarsi nella Riserva Naturale Fontanile Brancaleone, una superficie di 100 ettari caratterizzata dalla presenza di fauna invertebrata e fonti d’acqua sorgiva.

Genuinità e semplicità permeano le delizie della cucina autoctona e si rifanno naturalmente all’esperienza gastronomica bergamasca, bagaglio di tradizioni che conserva l’immutabilità di ricette concernenti la classicissima polenta, la luganghina e gli gnuchècc, pasta sfoglia cotta in brodo con fagioli e cotenna di maiale. Fra i prodotti agricoli spicca il melone di Caravaggio, che gli abitanti della cittadina adorano gustare fresco accompagnandovi pane e salame.

Come arrivare a Caravaggio

Dall’Autostrada A35 occorre uscire al casello di Treviglio per poi imboccare la SS 11; la stazione si trova sulla linea ferroviaria Treviglio – Cremona, unitamente a una seconda stazione che si trova in frazione Vidalengo lungo la linea MilanoVenezia; l’aeroporto Orio al Serio di Bergamo è quello di riferimento.

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