Stenico (Trentino) visita al castello e alle altre attrazioni
Stenico, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Stenico dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Un piccolo paese in provincia di Trento, diviso in due parti distinte aventi caratteristiche morfologiche diverse: così si presenta Stenico, poco più di 1.000 abitanti e una storia il cui epicentro si ritrova nella rocca che ne adombra l’abitato.
La sezione cosiddetta Stenico I abbraccia il centro urbano, le relative frazioni e l’hinterland che si spinge fino alla demarcazione fluviale del Sarca, mentre Stenico II s’adagia sui “midolli” di ben tre valli, la val d’Agola, la val Stretta e la val Larga.
Il comune non ha nulla di particolare da dichiarare nel periodo posteriore alla sua primigenia gestazione e antecedente al XIX secolo, contraddistinto quest’ultimo da una serie di incendi che portarono alla completa distruzione della parte alta nell’agosto del 1863 e nel 1914 all’eliminazione delle costruzioni con tetti in paglia.
Il Castello di Stenico, ovviamente, non è l’unica attrazione autoctona, anzi può a ben vedere essere considerato un ideale punto di partenza per indagare il bacino comunale fino ad addentrarsi lentamente nel suo peculiare centro abitativo.
Per gli amanti dell’architettura sacra sono riservate le poche ma significative chiese che, molto discrete, catturano l’attenzione con quella sobrietà antitesi dell’invadenza strutturale. Un comprensorio ecclesiastico certo differenziato eppur tendente al minimalismo confacente a un paese che ha fatto della sua semplicità l’arma migliore per instillare la scintilla della curiosità negli avventori: ecco allora ergersi la Chiesa della Santa Trinità e il dittico formato dalle chiese di San Michele e i Santi Pietro e Paolo, entrambe nobilitate da affreschi Baschenis, contrariamente alle chiese di San Virgilio, di San Sisto e delle Santissime Margherita e Lucia, le quali si mostrano nude ed essenziali.
A lieve distanza, quasi congiunto, sorge il Parco Terme di Comano, quattordici ettari di tessuto collinare su cui si stendono articolati boschi di magnetica beltà a formare un’oasi naturalistica scandita da selve di abeti, pinete, aree attrezzate, percorsi escursionistici a coronamento della presenza dello Stabilimento Termale di Comano, luogo di relax finalizzato alla cura della pelle. Da non scordare il Bosco Arte Stenico, costituente una passeggiata che coniuga l’arte con la natura lasciando il dovuto spazio all’ammirazione di particolari sculture inserite in un ambiente che le ha viste nascere.
La sezione cosiddetta Stenico I abbraccia il centro urbano, le relative frazioni e l’hinterland che si spinge fino alla demarcazione fluviale del Sarca, mentre Stenico II s’adagia sui “midolli” di ben tre valli, la val d’Agola, la val Stretta e la val Larga.
Storia ed origine del nome
L’aria che tira e il vento che soffia recano con sé il profumo di antiche radici che affondano in un’epoca addirittura precedente la conquista romana, chiamando in causa un popolo primordiale, gli Stoni, forse i primi a occupare un territorio di cui la vetusta Stonos fu il capoluogo coincidendo molto probabilmente con Stenico, che peraltro non manca di valide effigi archeologiche rimandanti a una numismatica evidente, identificativa proprio della presenza latina in loco.Il comune non ha nulla di particolare da dichiarare nel periodo posteriore alla sua primigenia gestazione e antecedente al XIX secolo, contraddistinto quest’ultimo da una serie di incendi che portarono alla completa distruzione della parte alta nell’agosto del 1863 e nel 1914 all’eliminazione delle costruzioni con tetti in paglia.
Il Castello di Stenico
Vi è tuttavia qualche nozione storica da sviscerare, nozione proveniente dal castello simbolo della località, un maniero risalente al XII secolo utilizzato quale residenza vescovile e in tale ottica ampliato e modificato dagli stessi Principi ecclesiastici in modo da rappresentare la vita politico-amministrativa con poteri annessi e capacità di detenzione nella famigerata “torre della fame”, dove i prigionieri arrivavano a morire di stenti.Il Castello di Stenico, ovviamente, non è l’unica attrazione autoctona, anzi può a ben vedere essere considerato un ideale punto di partenza per indagare il bacino comunale fino ad addentrarsi lentamente nel suo peculiare centro abitativo.
Cosa vedere a Stenico
Proprio ai suoi piedi si colloca la Casa della Comunità, entro la quale prende posto la Collezione Etnografica Giudicariese, nuova se si pensa ch’è stata inaugurata nel 2015 per mettere a conoscenza residenti e turisti dello stile di vita imperversante nel territorio delle Giudicarie Esteriori nei secoli ‘800 e ‘900, testimoniato da oggetti rappresentativi del domicilio, del lavoro agricolo e di tutti i vari mestieri mirati alla sussistenza dell’individuo con famiglia annessa a quei tempi.Per gli amanti dell’architettura sacra sono riservate le poche ma significative chiese che, molto discrete, catturano l’attenzione con quella sobrietà antitesi dell’invadenza strutturale. Un comprensorio ecclesiastico certo differenziato eppur tendente al minimalismo confacente a un paese che ha fatto della sua semplicità l’arma migliore per instillare la scintilla della curiosità negli avventori: ecco allora ergersi la Chiesa della Santa Trinità e il dittico formato dalle chiese di San Michele e i Santi Pietro e Paolo, entrambe nobilitate da affreschi Baschenis, contrariamente alle chiese di San Virgilio, di San Sisto e delle Santissime Margherita e Lucia, le quali si mostrano nude ed essenziali.
I dintorni di Stenico
La Casa del Parco Flora corrisponde al fulcro dell’Area Natura Rio Bianco, edificio storico posto al caput di una riserva naturale molto bella e ricca di ambienti da preservare e salvaguardare come le ormai celeberrime Cascate del Rio Bianco: è il Parco Naturale Adamello Brenta, anello selvatico che circonda la casa tracciando un morbido sentiero illustrativo correlato alla scoperta della vegetazione fittamente stratificata e diversificata nel cuore di un vero e proprio giardino botanico.A lieve distanza, quasi congiunto, sorge il Parco Terme di Comano, quattordici ettari di tessuto collinare su cui si stendono articolati boschi di magnetica beltà a formare un’oasi naturalistica scandita da selve di abeti, pinete, aree attrezzate, percorsi escursionistici a coronamento della presenza dello Stabilimento Termale di Comano, luogo di relax finalizzato alla cura della pelle. Da non scordare il Bosco Arte Stenico, costituente una passeggiata che coniuga l’arte con la natura lasciando il dovuto spazio all’ammirazione di particolari sculture inserite in un ambiente che le ha viste nascere.