Salorno (Alto Adige): il borgo e il castello sulla Strada del Vino
Salorno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Salorno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Situata in Bassa Atesina, la località di Salorno (Salurn), che accoglie poco più di 3.500 abitanti, è nota in tutto il Trentino-Alto Adige e più in generale in Italia soprattutto grazie al castello di Haderburg, oltre che per la cosiddetta Salurner Klause: si tratta della Chiusa di Salorno, che si forma in corrispondenza del restringimento della valle dell'Adige nei pressi del paese.
Questa strettoia morfologica ha un valore simbolico importante, dal momento che negli ultimi due secoli ha rappresentato una sorta di confine tra la parte italofona e quella germanofona del Sudtirolo.
In seguito, Salorno ha fatto parte dell'Impero austro-ungarico fino alla Prima Guerra Mondiale, per poi essere incluso nel Regno d'Italia attraverso il Trattato di Saint-Germain-en-Laye. Nel corso del Ventennio fascista, la località - così come il resto della Bassa Atesina - è stata aggregata alla Provincia di Trento, con lo scopo di rendere più semplice la sua italianizzazione: per seguire questo obiettivo all'epoca sono stati vietati l'insegnamento della lingua tedesca e il suo libero impiego in pubblico, anche se la minoranza tedesca ha reagito dando vita a classi clandestine.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Salorno è passata sotto il controllo della Provincia di Bolzano, in base a quel che è stato previsto dal primo statuto d'autonomia del Trentino-Alto Adige.
In centro merita una passeggiata tra le vie del borgo, famoso per i suoi portoni che rendono particolari le facciate delle case.
Da non perdere la visita all'antica Chiesa di Sant'Andrea, riconoscibile per il campanile staccato dal corpo della chiesa e custodisce al suo interno uno splendido organo.
Da vedere anche il giardino delle sculture a Pochi (una delle due frazioni del paese, l'altra è Cauria), con più di 200 statue in marmo e bronzo esposte dall'artista Sieglinde Tatz-Borgogno: la loro particolarità è che diffondono un'aura che varia sempre a seconda dell'incidenza della luce.
Chiaramente, è consigliabile anche andare a osservare la Salurner Klause di cui parlavamo sopra, che di fatto costituisce la conclusione della Strada del Vino dell'Alto Adige.
inoltre, prevede di festeggiare la Torbogenfest, vale a dire la festa dei portoni: si tratta di un evento che si articola in tre giorni, in occasione della Pentecoste, per il quale le associazioni di volontariato del paese propongono show all'aperto, prodotti di gastronomia e manifestazioni culturali, con le residenze del centro che aprono i propri portoni consentendo, così, di ammirare delle dimore di grande pregio dal punto di vista storico e architettonico.
Infine, non si può fare a meno di menzionare il Carnevale di Salorno, la cui storia affonda le radici in un passato lontano: protagonista delle sfilate è il personaggio storico di Perkeo, nano che - per folklore - il giovedì grasso riceve dal sindaco le chiavi del paese e inizia a governarlo (ma il suo regno finisce già il martedì grasso).
La città è servita da una stazione ferroviaria sulla linea del Brennero, posta oltre il fiume Adige, a nord del centro cittadino.
Questa strettoia morfologica ha un valore simbolico importante, dal momento che negli ultimi due secoli ha rappresentato una sorta di confine tra la parte italofona e quella germanofona del Sudtirolo.
La storia di Salurn
La storia del borgo è strettamente connessa con quella della diocesi di Trento, di cui ha fatto parte sin dai tempi più antichi, anche se il villaggio a partire dal XIII secolo è rientrato sotto il controllo dei Conti del Tirolo. Agli inizi del XV secolo, poi, è stato stipulato lo statuto di regola, il Weistum, con il quale sono stati stabiliti i diritti nei confronti del potere asburgico che potevano essere esercitati dalla comunità.In seguito, Salorno ha fatto parte dell'Impero austro-ungarico fino alla Prima Guerra Mondiale, per poi essere incluso nel Regno d'Italia attraverso il Trattato di Saint-Germain-en-Laye. Nel corso del Ventennio fascista, la località - così come il resto della Bassa Atesina - è stata aggregata alla Provincia di Trento, con lo scopo di rendere più semplice la sua italianizzazione: per seguire questo obiettivo all'epoca sono stati vietati l'insegnamento della lingua tedesca e il suo libero impiego in pubblico, anche se la minoranza tedesca ha reagito dando vita a classi clandestine.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Salorno è passata sotto il controllo della Provincia di Bolzano, in base a quel che è stato previsto dal primo statuto d'autonomia del Trentino-Alto Adige.
Cosa vedere a Salorno
La principale attrazione che merita di essere vista a Salorno è il castello di Haderburg, che sorge sul fianco della montagna, a sud del paese, in cima a uno sperone. Risalente al Duecento, è stato restaurato pochi anni fa, e non di rado ospita delle kermesse culturali o delle mostre d'arte: vi si può arrivare in una ventina di minuti a piedi dal paese, seguendo una stradina comoda e piuttosto agevole.In centro merita una passeggiata tra le vie del borgo, famoso per i suoi portoni che rendono particolari le facciate delle case.
Da non perdere la visita all'antica Chiesa di Sant'Andrea, riconoscibile per il campanile staccato dal corpo della chiesa e custodisce al suo interno uno splendido organo.
Da vedere anche il giardino delle sculture a Pochi (una delle due frazioni del paese, l'altra è Cauria), con più di 200 statue in marmo e bronzo esposte dall'artista Sieglinde Tatz-Borgogno: la loro particolarità è che diffondono un'aura che varia sempre a seconda dell'incidenza della luce.
Chiaramente, è consigliabile anche andare a osservare la Salurner Klause di cui parlavamo sopra, che di fatto costituisce la conclusione della Strada del Vino dell'Alto Adige.
Eventi e manifestazioni a Salorno
Uno degli eventi più attesi di Salorno è quello dei Mercatini di Natale, che vengono allestiti addirittura nel castello di Haderburg: uno scenario a dir poco suggestivo per un appuntamento che permette di respirare il più affascinante clima natalizio. La tradizione della località,inoltre, prevede di festeggiare la Torbogenfest, vale a dire la festa dei portoni: si tratta di un evento che si articola in tre giorni, in occasione della Pentecoste, per il quale le associazioni di volontariato del paese propongono show all'aperto, prodotti di gastronomia e manifestazioni culturali, con le residenze del centro che aprono i propri portoni consentendo, così, di ammirare delle dimore di grande pregio dal punto di vista storico e architettonico.
Infine, non si può fare a meno di menzionare il Carnevale di Salorno, la cui storia affonda le radici in un passato lontano: protagonista delle sfilate è il personaggio storico di Perkeo, nano che - per folklore - il giovedì grasso riceve dal sindaco le chiavi del paese e inizia a governarlo (ma il suo regno finisce già il martedì grasso).
Come arrivare a Salorno
Per arrivare fin qui è necessario imboccare l'Autostrada A22 Modena - Brennero o, in alternativa, percorrere la Strada Statale 12 che collega Bolzano con Trento. Nel caso in cui si scelga l'autostrada, è più utile uscire a San Michele all'Adige se si arriva da sud e a Egna - Ora se si arriva da nord: dopodiché è sufficiente seguire le indicazioni per Salorno.La città è servita da una stazione ferroviaria sulla linea del Brennero, posta oltre il fiume Adige, a nord del centro cittadino.