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Besenello (Trentino): visita a Castel Beseno e dintorni

Besenello, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Besenello dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Lungo la strada fra Rovereto e Trento il Castel Beseno domina l’intera Vallagarina e, sotto di esso si trova il piccolo paese di Besenello.

Situato in un soleggiato anfiteatro naturale, il piccolo comune gode di un clima temperato che permette la coltivazione di viti e frutteti, i quali dominano interamente il paesaggio caratterizzando fortemente Besenello rispetto ai tipici comuni trentini che siamo soliti immaginare come immersi in freddi boschi di sempreverdi.

Le origini del paese sono antichissime e tracce del passato sono giunte a noi dalla preistoria. I resti di epoca romanica e barbarica rivelano poi l’incontro, sul suolo besenelota, di queste antiche e importanti culture, che più di tutte hanno segnato la storia di questa parte d’Italia.

Il colle su cui Besenello è andata espandendosi nei secoli si chiama Beseno e, non a caso, il toponimo del comune significa “piccolo Beseno”. Esso è da sempre un luogo fortificato: dall’età del bronzo alla costruzione del Castello, i suoi abitanti hanno sentito l’esigenza di proteggerlo e il risultato è l’imponente costruzione che oggi affascina chiunque percorra la valle dell’Adige.

Le prime notizie riguardo al Castel Beseno risalgono al 1100, tuttavia non è da escludere un’origine più antica. Appartenuto ad alcune fra le più importanti dinastie trentine, la costruzione subisce nei secoli modifiche e aggiunte, divenendo infine la più grande struttura fortificata del Trentino Alto Adige. Passando daio conti Appiano ad una famiglia di loro vassalli, i Da Besano, il Castello è nel corso del XIII conteso fra due esponenti della famiglia e la chiesa trentina, che in seguito ad acquisti e donazioni gode di certi di diritti su di esso. I continui conflitti portano ad un prematuro decadimento della fortificazione e del vicino Castel Pietra. Ciò nonostante, con l’avvento dei Castelbarco Castel Beseno rifiorisce e diventa un luogo centrale nella storia locale (e non solo).

Nel XIII secolo hanno qui luogo le sanguinose battaglie con i veronesi e nel 1465 subisce il violento assedio di truppe imperiali e vescovili. Nello stesso secolo, circa vent’anni più tardi nel 1487 ha luogo la celebre Battaglia di Calliano, in cui le truppe alleate trentine e tirolesi hanno la meglio sull’esercito veneziano, il cui comandante, l’illustre Roberto Sanseverino d’Aragona, morì annegato proprio in quest’occasione. Nel secolo successivo un rovinoso incendio porta i proprietari, i conti Trapp ad ordinare e finanziare un’importante ristrutturazione che trasforma la fortezza tipicamente medievale in un più accogliente castello, in parte anche residenziale.

Seguono secoli più o meno turbolenti ma è il 4 novembre 1796 una data particolarmente importante per il Castello. In questa giornata infatti, la fortezza si trova al centro di un violento scontro fra truppe napoleoniche ed austriache. Secondo la tradizione locale, Napoleone seguì lo scontro dall’arcipretale di Volano, dopo aver dato ordine di colpire a colpi di cannoni Castel Pietra, aprendosi così la strada per la conquista della fortezza e, di conseguenza, avvicinandosi sempre più a Vienna.

Rimasto a lungo proprietà dei Trapp, il castello è stato ristrutturato nel XX secolo dalla Provincia Autonoma di Trento che ne ha fatto una sede distaccata del Museo del Castello del Buonconsiglio.
Oggi, dopo anni di abbandono, gode di nuova vita e nelle notti d’estate diventa l’incantevole sede di interessanti eventi culturali e musicali.

Lungo 250 metri e largo 50, custodisce al suo interno ampi cortili e stanze ariose sulle cui pareti si scorgono le scolorite tracce di eleganti affreschi. Porte fortificate, splendide cantine, grandi cisterne ed imponenti bastioni caratterizzano la costruzione, dalle cui finestre si può ammirare il bellissimo panorama offerto dai vigneti e dai frutteti della Vallagarina.

Dall’imponente Castello si scende in paese, il cui centro storico conserva perfettamente l’aspetto originario di comunità montana. La Chiesa di Sant’Agata, dedicata alla patrona di Besenello, ha struttura romanica ed è stata eretta nel 1205. Tuttavia, nel corso del cinquecento subisce importanti modifiche e proprio a questo periodo sembra risalire il campanile con tipica copertura nordica e la piccola cappella Trapp. Ancora modificata nei secoli, nel corso del XIV secolo la sua facciata viene demolita per ampliare gli spazi, ciononostante si conserva il portale gotico seicentesco che ancora oggi caratterizza l’ingresso.

Spostandosi fra le scoscese viuzze centrali si raggiunge la Chiesa di Santa Maria, meno importante della prima ma della stessa epoca.
Ovviamente, chi decide di visitare Besenello lo fa principalmente per la bellezza del paesaggio circostante più che per le sue, comunque interessanti, opere architettoniche. Per questo motivo è giusto segnalare alcuni dei percorsi più suggestivi che permettono di scoprire il territorio besenelota e quello dei comuni limitrofi.

Come si è capito, data la presenza della storica e grandiosa fortezza, Besenello è stato un luogo particolarmente interessante da un punto di vista strategico e militare. Per questo motivo molti dei suoi sentieri nascono come percorsi bellici e tradiscono la loro originaria funzione guerresca, ad esempio nei muriccioli costruiti nei punti più impervi e difficili.

Il Sentiero dell’Imperatore è proprio uno di questi e partendo da Villa Bortolazzi ad Acquaviva conduce alla romantica chiesetta della Santa Trinità, con un percorso che passa dai 190 m s.l.m. agli 840 m s.l.m. Lungo il tragitto a dominare sono le estese coltivazioni di vite insieme alle pareti calcaree dei Maccapani e a particolari rocce rossastre. Passando dalla silenziosa pineta si arriva all’incantevole bosco del Dosso dei Vignai. Da qui, entrando nel comune di Basanello, si raggiunge il terrazzamento di Scanuppia da dove si arriva alla prateria che ospita la bella chiesa. Il paesaggio è impareggiabile poiché da qui si domina l’intera piana di Basenello e Calliano più la voragine che piomba su Rio Secco.

E proprio dal ponte sul Rio Secco parte un altro interessante sentiero che conduce a Prà di Gola. Partendo dalle vivaci acque del Rio si segue il ciottolato - dove sono rimasti i solchi delle lame delle slitte di trasporto del legname - e si arriva al Capitello dell’Angelo Custode, in cui sostare ammirando il panorama. Si riparte quindi e subito si scorgono i resti delle trincee costruite nel corso della Grande Guerra. Sorpassata la chiesetta della Trinità si arriva a Malga Palazzo, raggiungendo i 1560 m s.l.m. L’edificio è grande, ed era in origine la dimora estiva dei potenti Trapp, i quali avevano fatto della zona una popolosa riserva di caccia. Ed è proprio per questo motivo che la Provincia Autonoma di Trento ha deciso di farne ora la Riserva Scanuppia, proprio per la ricca fauna che si trova in questi boschi. Da qui si prosegue seguendo il sentiero per il Prà di Gola, il quale porta al Monte Spizom. Qui si trova un accogliente rifugio dove rifocillarsi e da dove ripartire per le acque dello Spliz e i Scanucceri.

Altri percorsi interessanti sono poi quelli che, senza inoltrarsi particolarmente nei boschi e fra le montagne, permettono di visitare i centri principali della valle, come Compet o Folgaria.
Da segnalare che Besenello è una delle mete preferite per gli amanti della mountain bike che qui possono mettere alla prova le proprie capacità grazie al difficile Sentiero del Gnac e alla ripida salita cementata più difficile d’Europa.

Certamente le camminate, le escursioni e la mountain bike sono attività che portano a preferire Besenello nelle stagioni più calde, tuttavia si segnala la vicinanza con il vicino comprensorio sciistico di cui fa parte Folgaria, raggiungibile in auto in una ventina di minuti o con i mezzi in circa mezzora.

Come arrivare
In automobile Besenello è facilmente raggiungibile da ogni parte d’Italia attraverso la SP 12 del Brennero, uscendo dall’A22 a Rovereto Nord
La stazione ferroviaria più vicina è invece a Rovereto da cui partono diversi autobus di linea che portano nel comune.
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