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Cocullo (Abruzzo): visita al borgo dei serpenti

Cocullo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cocullo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un piccolo centro agricolo dell’alta Valle del Sagittario in provincia de L’Aquila potrebbe, da lontano, essere soltanto un paese fra i tanti, se non fosse che Cocullo non è proprio un paese qualsiasi ma una placida sentinella che da un colle sorveglia il confine che separa la Valle Peligna dalla Marsica.

Storia ed origine del nome

Denominato in origine Koukolon, il borgo divenne Cuculum dopo la conquista romana nell’89 a.C. Tracce d’età romana e preromana si evidenziano in tutto l’hinterland, disseminato di necropoli, mosaici, muri e piccoli reperti rinvenuti nel corso degli anni. Nel Medioevo si rese necessario fortificare tutto l’abitato secondo la volontà di quanti si avvicendarono nel dominio del territorio, parliamo di famiglie come i Piccolomini, i Peretti ma anche i Savelli, i Barberini e i Colonna.

Cocullo e i serpari

Proprio in questo periodo si rafforza il culto di San Domenico, monaco benedettino che qui si venera tramite un rito antico concernente la processione primaverile accompagnata da un nutrito stuolo di serpenti, ogni volta catturati nei campi dai serpari. I serpari sono figure non dissimili dagli incantatori di serpi orientali, così rispettosi degli striscianti rettili da liberarli non appena concluse le celebrazioni.

Durante la Festa dei Serpari, la processione vede la statua del Santo adornarsi di tanti, tanti serpenti che arrivano ad aggrovigliarsi a tal punto al simulacro da coprirlo interamente, nascondendolo agli occhi dei celebranti.

Cosa vedere a Cocullo

La storia di Cocullo viene testimoniata tanto dalla tradizione in uso fra la popolazione, quanto dai monumenti che ne costellano l’area urbana e, in particolare, il Rione San Nicola, dove svetta dal XII secolo la magnifica Torre Medievale eretta in blocchi di pietra squadrati e dal XIX secolo dotata di orologio. Quadrata a sua volta, oggi riveste il ruolo di campanile della trecentesca Chiesa di San Nicola, la quale reca purtroppo i segni del terremoto del 1915. Si notano in facciata flebili tracce di coronamento orizzontale e ancor più la presenza di un portale romanico architravato, nobilitato da una lunetta fregiante una Madonna col Bambino rinascimentale. Inoltre, sopra il rosone appare lo stemma del duca Sarchia, feudatario ucciso poiché sostenitore dello jus primae noctis inviso alla popolazione. L’ambiente interno a tre navate mostra una viva commistione stilistica di neoclassicismo e romanico.

L’architettura cocullese ha perni antichi che si identificano nelle porte urbiche – Porta Ruggeri, Porta Renovata e Porta di Manno - garanti dell’accesso al vecchio nucleo fortificato contraddistinto da minuscole stradine, passaggi voltati, raffinati portali, residenze signorili e botteghe medievali in grado di far perdere per un attimo la bussola del tempo. Cammina e cammina, ecco stagliarsi la prorompente mole della Chiesa della Madonna delle Grazie, duecentesco luogo di culto che riprende per fisionomia l’estetica dei templi romani. Ha subito pesanti rimaneggiamenti nel corso del XVIII secolo, tali da imporre un tardo barocco al primigenio impianto medievale.

Nonostante la netta trasfigurazione, il prospetto frontale seguita a conservare uno spiccato gotico italiano internazionale. La navata unica si divide in quattro campate a sesto ribassato con presbiterio lievemente rialzato. Qua e là compaiono scene affrescate della Crocifissione, delle Dolenti e della Deposizione, un po’ sbiadite a differenza del trittico in cui distintamente si riconoscono Sant’Antonio, la Maddalena e Sant’Amico.

La Chiesa di San Domenico sorge esattamente dalla parte opposta del paese, ma si può considerare piuttosto un santuario che espone fiero alla vista una grande cupola a tamburo accostata al campanile a cuspide piramidale. Da vedere all’interno la Cappella di San Domenico e il bel pulpito ligneo decorato e intagliato.

Imboccare via della Fonte significa incontrare la Fontana Medievale a tre arcate acute, un monumento che ancora conserva la sua forma originaria rispetto a tanti altri del suo genere. In frazione Casale s’erge la piccola Chiesa di Santa Maria in Campo, risalente al XII secolo se non prima. Custodisce la statua della Madonna Assunta, portata in processione a Ferragosto e incorniciata da una nicchia in pietra.

Fra le architetture civili si distinguono Casa Marano che, addossata alla Chiesa di San Domenico, diede i natali al filosofo Giambattista Gentile, e Casa Squarcia. Usi e costumi di Cocullo sono oggetto di studio e raccolta presso il Centro di Documentazione delle Tradizioni Popolari, di cui è sede il Municipio situato in Piazza Madonna delle Grazie.

Come arrivare a Cocullo

Prendere l’Autostrada A25 RomaPescara, uscire al casello di Cocullo e imboccare la SP 479; la stazione di Cocullo si trova sulla linea ferroviaria Roma – Sulmona – Pescara; l’aeroporto di Pescara dista ca. 75 km dalla località.

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