Castelmola (Sicilia): cosa vedere nel borgo splendido che sovrasta Taormina
Castelmola, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castelmola dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Dalla cima del suo imponhttps://www.ilturista.info/ch/borghi_castelli/sicilia/ente piedistallo roccioso, Castelmola se ne sta sospesa tra il cielo e il mare, a pochi chilometri dalla bella Taormina e specialmente a pochi passi dalla costa ionica, che si mostra di fronte al belvedere come un lungo nastro di sabbia e scogli. Siamo in provincia di Messina, in quella terra di naviganti, corsari e condottieri illustri che è la Sicilia: qui sorge un borgo siculo che nei secoli ha saputo conservare tutta la magia del medioevo. Poco più di mille abitanti e un cuore genuino, intriso di usanze senza tempo: sono questi gli ingredienti che rendono Castelmola così accogliente, insieme al canto suadente delle cicale e delle onde.
Il paesaggio mediterraneo ubriaca i turisti di profumi e colori: la brezza salata stuzzica la macchia, e fa sì che gli odori freschi dei pini e degli arbusti si levino nell’aria. Le pennellate fucsia della buganvillea rendono la terra meno aspra, e i gabbiani tracciano rotte silenziose nel blu intenso del cielo: sembrano le sentinelle del borgo, che si librano sui tetti e le stradicciole tortuose, sulla piazza Sant’Antonino e sui resti del castello.
Castelmola è stato dichiarato uno dei Borghi più belli d’Italia. Il motivo bisogna scoprirlo da soli, e ciascuno può avanzare qualche ipotesi: forse per la trasparenza del suo mare, per l’aspetto scenografico delle scogliere a picco, o magari per il dedalo pittoresco di viottoli e scalinate? Certamente la struttura urbanistica medievale, così ben conservata, conferisce un fascino unico al piccolo paese siculo. Un tempo, a dire il vero, il borgo era ancora più suggestivo, con un ingresso fiabesco costituito da una lunga scalinata intagliata nella roccia: gradino dopo gradino, gli ospiti di Castelmola giungevano ai piedi del maniero, pregustando da subito la bellezza della cittadella. Ancora oggi, nell’Auditorium Comunale, c’è un’esposizione di foto che mostrano l’ingresso ad arco con la scalinata, ormai andata perduta: era il 1928 quando la porta venne modificata, sostituita da un’entrata moderna.
Ma la maggior parte delle testimonianze antiche resistono, conferendo a Castelmola quel sapore unico e genuino. Resistono certe abitazioni, con le porte e le finestre rifinite in pietra di Taormina, e le pareti colorate dei colori della terra; resistono i tetti ‘alla siciliana’, con i coppi sulle falde pendenti, ma soprattutto resistono i punti più vivi della città.
Protagonista di Castelmola era, fino a qualche tempo fa, l’imponente castello, di cui rimangono solamente le mura normanne. Fondato probabilmente per volere di Costantino Caramalo, che come ricorda una lapida di marmo fu l’ultimo stratega di Taormina, il maniero risale al IX secolo e doveva servire a difendere il territorio dagli Arabi. Un’altra iscrizione, che dall’alto dell’arco d’ingresso recita ‘Castello fedele a Sua Maestà – anno 1578’, testimonia il ruolo del castello nelle contese medievali tra francesi e spagnoli.
Lasciandosi alla spalle la fortezza e scendendo lungo via De Gasperi, costeggiata di botteghe e negozietti caratteristici, ci si immette in Piazza Duomo e ci si trova al cospetto della Chiesa Madre. Nella prima metà del Novecento sono state apportate delle modifiche consistenti, che si sono aggiunte a una struttura molto più antica, con stili differenti che spaziano dal romanico al barocco. All’interno si possono ammirare i quattro altari di marmo, che si guardano l’un l’altro, così come l’elegante pulpito, e la statua in legno di Maria Maddalena.
Più piccola e discreta, ma comunque graziosa, è la chiesa di San Biagio affacciata alla piazzetta del belvedere, in direzione di Taormina: si tratta del primo edificio di culto realizzato a Castelmola dall’arrivo di San Pancrazio, arricchito internamente da un bell’affresco settecentesco.
Per completare l’esplorazione del borgo si possono vedere la chiesa di San Giorgio col suo bel campanile, del 1450, e la chiesetta dell’Annunziata del 1100, fondata dal normanno Ruggiero per ringraziare la Vergine del suo trionfo sui mori.
Una curiosità: qui a Castelmola trovate il particolarissimo Bar dei Falli, ovvero il celebre Bar Turrini, che vi sorprenderà con una esclusiva collezione di organi riproduttivi maschili, in tutte le varianti possibili.
Meritano un assaggio anche i maccheroni fatti in casa, il semplice pane, il miele, le mandorle caramellate e i fichi secchi con le noci.
Come arrivare Per raggiungere Castelmola si possono valutare diverse soluzioni di viaggio. Situata tra le province di Messina e Catania, la cittadina è situata a una cinquantina di chilometri dall’aeroporto Fontanarossa di Catania, ed è servita dall’autostrada A18. Dall’autostrada si esce allo svincolo per Taormina Nord e si continua per circa 8 km sino all’uscita di Castelmola, si prosegue lungo la statale 114 e si raggiunge la meta seguendo le indicazioni. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Taormina/Giardini.
Il paesaggio mediterraneo ubriaca i turisti di profumi e colori: la brezza salata stuzzica la macchia, e fa sì che gli odori freschi dei pini e degli arbusti si levino nell’aria. Le pennellate fucsia della buganvillea rendono la terra meno aspra, e i gabbiani tracciano rotte silenziose nel blu intenso del cielo: sembrano le sentinelle del borgo, che si librano sui tetti e le stradicciole tortuose, sulla piazza Sant’Antonino e sui resti del castello.
Castelmola è stato dichiarato uno dei Borghi più belli d’Italia. Il motivo bisogna scoprirlo da soli, e ciascuno può avanzare qualche ipotesi: forse per la trasparenza del suo mare, per l’aspetto scenografico delle scogliere a picco, o magari per il dedalo pittoresco di viottoli e scalinate? Certamente la struttura urbanistica medievale, così ben conservata, conferisce un fascino unico al piccolo paese siculo. Un tempo, a dire il vero, il borgo era ancora più suggestivo, con un ingresso fiabesco costituito da una lunga scalinata intagliata nella roccia: gradino dopo gradino, gli ospiti di Castelmola giungevano ai piedi del maniero, pregustando da subito la bellezza della cittadella. Ancora oggi, nell’Auditorium Comunale, c’è un’esposizione di foto che mostrano l’ingresso ad arco con la scalinata, ormai andata perduta: era il 1928 quando la porta venne modificata, sostituita da un’entrata moderna.
Ma la maggior parte delle testimonianze antiche resistono, conferendo a Castelmola quel sapore unico e genuino. Resistono certe abitazioni, con le porte e le finestre rifinite in pietra di Taormina, e le pareti colorate dei colori della terra; resistono i tetti ‘alla siciliana’, con i coppi sulle falde pendenti, ma soprattutto resistono i punti più vivi della città.
Cosa vedere a Castemola
Come la piazza centrale, col pavimento a mosaico realizzato in pietra lavica: qui sorge l’ex chiesa di Sant’Antonino, che oggi costituisce il già citato Auditorium. La costruzione, antichissima, è affiancata da altri edifici interessanti come la Casa Sterrantino e il settecentesco Caffè San Giorgio, fondato dai monaci e oggi adibito a locanda.Protagonista di Castelmola era, fino a qualche tempo fa, l’imponente castello, di cui rimangono solamente le mura normanne. Fondato probabilmente per volere di Costantino Caramalo, che come ricorda una lapida di marmo fu l’ultimo stratega di Taormina, il maniero risale al IX secolo e doveva servire a difendere il territorio dagli Arabi. Un’altra iscrizione, che dall’alto dell’arco d’ingresso recita ‘Castello fedele a Sua Maestà – anno 1578’, testimonia il ruolo del castello nelle contese medievali tra francesi e spagnoli.
Lasciandosi alla spalle la fortezza e scendendo lungo via De Gasperi, costeggiata di botteghe e negozietti caratteristici, ci si immette in Piazza Duomo e ci si trova al cospetto della Chiesa Madre. Nella prima metà del Novecento sono state apportate delle modifiche consistenti, che si sono aggiunte a una struttura molto più antica, con stili differenti che spaziano dal romanico al barocco. All’interno si possono ammirare i quattro altari di marmo, che si guardano l’un l’altro, così come l’elegante pulpito, e la statua in legno di Maria Maddalena.
Più piccola e discreta, ma comunque graziosa, è la chiesa di San Biagio affacciata alla piazzetta del belvedere, in direzione di Taormina: si tratta del primo edificio di culto realizzato a Castelmola dall’arrivo di San Pancrazio, arricchito internamente da un bell’affresco settecentesco.
Per completare l’esplorazione del borgo si possono vedere la chiesa di San Giorgio col suo bel campanile, del 1450, e la chiesetta dell’Annunziata del 1100, fondata dal normanno Ruggiero per ringraziare la Vergine del suo trionfo sui mori.
Una curiosità: qui a Castelmola trovate il particolarissimo Bar dei Falli, ovvero il celebre Bar Turrini, che vi sorprenderà con una esclusiva collezione di organi riproduttivi maschili, in tutte le varianti possibili.
I prodotti tipici
Ma Castelmola, come molte località della Sicilia, oltre ad essere bella è puramente ‘buona’: il borgo, famoso per il vino e per le mandorle, ha maturato una tradizione enogastronomica irresistibile, pronta a fare la gioia dei buongustai e a tentare anche i palati più esigenti. Da provare il Vino alla Mandorla, un bianco dal gusto secco e aromatico, con note di mandorla amara, erbe, caramello, essenze agli agrumi e Zibibbo. L’inventore della bevanda sarebbe Don Vincenzo Blandano, gestore della prima taverna di Castelmola.Meritano un assaggio anche i maccheroni fatti in casa, il semplice pane, il miele, le mandorle caramellate e i fichi secchi con le noci.