Tra
Ragusa,
Caltanissetta e
Catania ecco sorgere una “cittadina di compromesso”,
Acate, formidabile nel mediare fra tre territori geografici e altrettante culture potendo così offrire un assaggio a tutto tondo della
Sicilia più vera. Il comune è collocato all’estremo occidente della provincia ragusana, laddove l’altopiano ibleo discende verso il mare lungo la
valle del Dirillo (anche chiamato Acate), ai margini della fertile
Piana di Vittoria, e con i suoi oltre 11.000 abitanti s’appronta ad accogliere chiunque si presti a visitarne il
centro storico dalle vie ortogonali confluenti nella scenografica
Piazza Libertà dominata dal Duomo e dalle palme che richiamano l’estate tutto l’anno.
Storia
Il territorio d’insorgenza è frutto dell’antica colonizzazione romana ma reca tracce dell’occupazione araba e delle penetrazioni sveve, normanne e aragonesi, identificabili nei resti della città di Odogrillo presso Contrada Casale. La fondazione di Acate è ascrivibile al Quattrocento: allora il nobile
Guglielmo Raimondo Castello provvide a istituire un piccolo borgo dotato di Rocca, conosciuto al tempo con il nome di
Biscari (che perdurò fino al 1938). Per l’erezione delle prime chiese si dovette attendere il ‘600, la cui costruzione venne permessa da
Agatino Paternò Castello e proseguita da
Vincenzo Paternò, che implementò con vigore l’urbanistica religiosa sbloccando lo sviluppo economico del paese, eletto Libero Comune nel 1824. Acate visse da vicino il
massacro di Biscari compiuto dagli Alleati sbarcati in Sicilia nel 1943 ai danni di prigionieri italiani e tedeschi, giustiziati subito dopo la resa.
Cosa vedere ad Acate
Siamo nel XXI secolo e Acate riflette il suo passato in un patrimonio architettonico fatto di autentici tesori da vedere e ammirare per la loro piena monumentalità strutturale. Di questo compendio di edificanti (ed edificate) eccellenze fanno parte il
Castello dei Principi di Biscari (dopo la profonda ristrutturazione ha conservato dell’epoca di fondazione la torre di nord-ovest e parte della cinta muraria) e la connessa
Chiesa di San Vincenzo Martire, il
Collegio di Maria (1739), il
Convento dei Cappuccini (1737) e la
Chiesa Madre dedicata a San Nicolò (ricostruita nel 1859 dopo i sismi del 1693 e del 1846) che cattura la contemplazione del popolo religioso pregno di devozione sfoggiando una grandiosa facciata ornata di due torri campanarie assegnanti notevole simmetria all’impianto complessivo. Minori ma degne di somma nota la
Chiesa del Carmelo e l’
Abbazia di San Giuseppe.
La Marina di Acate e la sua spiaggia
Il turismo d’itinerario artistico si accompagna doverosamente a quello estivo al quale fa da padrona la
spiaggia di Macconi presso la
Marina di Acate, riconoscibile per il litorale pervaso dalle tipiche dune sabbiose tra le quali si spande l’intenso profumo delle retame, simili alle ginestre bianche.
Eventi, Sagre e manifestazioni
La cittadina si presenta molto attiva nell’organizzazione di eventi annuali partecipatissimi, manifestazioni folcloristiche che viaggiano in parallelo a quelle di stampo sacro, come la
Festa Patronale di San Vincenzo Martire che si tiene la terza domenica dopo Pasqua e ospita in seno il
Palio equestre la cui pista di corsa è Corso Indipendenza. Il calendario riserva poi la
Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, la
Cena di San Giuseppe e il risonante
Carnevale inclusivo della bella
sfilata dei carri allegorici realizzati a mano da abili artigiani.
Prodotti tipici e vino
Molto della vita antica di Biscari si materializza nelle lusinghe di una cucina che affonda le radici nella ruralità e nella genuinità degli autoctoni appartenenti alle genti contadine, foriere di ricette capaci di sintetizzare una vasta cultura del fare e del preparare con passione piatti intrisi di somma passione, piatti poveri quali la tradizionale
pasta e patate e i
baddotti di riso, oppure tipicità più corpose come il
maiale al sugo, l’
agnellone e la
salsiccia arrosto seguiti da contorni prelibati, conserve e dolci squisiti. A condire e accompagnare ci pensano l’
olio d’oliva DOP Monti Iblei e il
vino DOCG Cerasuolo di Vittoria, risultato di un’agricoltura che sa esaltare le risorse del territorio attraverso operose aziende fatte e condotte da gente perbene.
Come arrivare ad Acate
Acate e la sua Marina sono raggiungibili percorrendo la SS 115 Trapani – Ragusa e uscendo a Vittoria; la stazione ferroviaria più vicina è quella di Vittoria, che dista soltanto 8 km da Acate ed è collegata dagli autobus dell’Azienda Siciliana Trasporti; l’aeroporto di riferimento è il "Pio La Torre" di Comiso.