Regalbuto (Enna): il borgo della Sicilia e il Lago Pozzillo
Regalbuto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Regalbuto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Su una collina a poco più di 500 metri sul livello del mare sorge la cittadina di Regalbuto, in provincia di Enna, che ogni anno l'11 agosto festeggia come patrono San Vito martire.
La città è un balcone naturale con vista sul vulcano Etna, la vista che si ha da qui della grane montagna è una delle più suggestive di Sicilia.
Intorno all'anno mille, ad abitare qui c'erano solo saraceni. Nel 1261 il paese venne distrutto per opera dei centuripini, in segno di ribellione, ma la ricostruzione prese il via già l'anno successivo, sul versante occidentale del monte San Calogero. Con il passare dei decenni, i musulmani si allontanarono sempre di più, a mano a mano che abbandonavano la Sicilia, rimpiazzati dai cristiani, che fecero costruire anche la chiesa di Santa Maria dell'Auxilio, la prima chiesa parrocchiale eretta per la Madonna dell'Aiuto, ancora oggi simbolo della città (Chiesa Madre).
Dal punto di vista storico è importante anche la stazione del paese, che venne inaugurata nei primi anni '50 del secolo scorso e che oggi è dismessa: nonostante ciò, complice il fascino tipico dei luoghi abbandonati, può essere considerata un set ideale per fotografie e riprese cinematografiche. Un tempo erano presenti anche le rimesse delle locomotive, una torre dell'acqua utile per il rifornimento delle locomotive a vapore e il deposito del carbone.
Per quel che riguarda le architetture religiose, oltre alla citata Chiesa Madre di San Basilio che svetta sul centro storico poi, si può ammirare la chiesa di Sant'Ignazio, oggi chiusa a causa della frana del 1972 che compromise e danneggiò il quartiere in cui si trova. La leggenda vuole che qui andò in scena un evento prodigioso, nel momento in cui una donna appuntò su un'immagine del santo un ago, in modo tale da non perderlo, e l'immagine stessa iniziò a sanguinare: per questo si decise di abbattere la casa in cui viveva la donna e di edificare ivi una chiesa.
Ai piedi della collina del quartiere di Santa Lucia, infine, c'è il convento di Sant'Agostino, caratterizzato dalla presenza di due grandi chiostri, realizzato tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento.
Molto interessante è anche la festa patronale, che va in scena dal 7 all'11 agosto, per cinque giorni di seguito: il momento clou è rappresentato dalla processione dell'alloro che viene organizzata l'8 agosto.
Ai primi di maggio, invece, si svolge lungo le rive del lago Pozzillo il Raduno del Cavallo, presso la Cittadella dello Sport, un evento che intende rievocare le gare di cavalli che si svolgevano due millenni fa nella Piana di Egirio, proprio dove oggi c'è il lago, in onore di Ercole: per l'occasione, numerosi cavalieri si ritrovano per uno spettacolo realmente affascinante.
La città è un balcone naturale con vista sul vulcano Etna, la vista che si ha da qui della grane montagna è una delle più suggestive di Sicilia.
Storia ed origine del nome
Le origini del paese sono molto antiche, come dimostra il fatto che lo menziona già Plinio inserendolo nella lista delle stipendiarie. In epoca musulmana, Regalbuto fu un casale sulla strada che congiungeva Palermo con Catania: il nome deriva proprio da Rahl bayt, che in arabo vuol dire "stazione del casale".Intorno all'anno mille, ad abitare qui c'erano solo saraceni. Nel 1261 il paese venne distrutto per opera dei centuripini, in segno di ribellione, ma la ricostruzione prese il via già l'anno successivo, sul versante occidentale del monte San Calogero. Con il passare dei decenni, i musulmani si allontanarono sempre di più, a mano a mano che abbandonavano la Sicilia, rimpiazzati dai cristiani, che fecero costruire anche la chiesa di Santa Maria dell'Auxilio, la prima chiesa parrocchiale eretta per la Madonna dell'Aiuto, ancora oggi simbolo della città (Chiesa Madre).
Cosa vedere a Regalbuto
Nel corso di una visita turistica del suo territorio, ci si potrebbe concedere una passeggiata lungo le rive del lago di Pozzillo, specchio d'acqua in cui si riflettono le cime dei monti Nebrodi e quelle dei monti Erei: il bacino artificiale riceve le acque del fiume Salso, oltre a quelle dei diversi torrenti che provengono dalle alture, ed è circondato da un bosco che è composto da un gran numero di alberi di eucalipto. Per la sua scenografica posizione potrebbe essere inserito nella classifica dei laghi più belli della Sicilia.Dal punto di vista storico è importante anche la stazione del paese, che venne inaugurata nei primi anni '50 del secolo scorso e che oggi è dismessa: nonostante ciò, complice il fascino tipico dei luoghi abbandonati, può essere considerata un set ideale per fotografie e riprese cinematografiche. Un tempo erano presenti anche le rimesse delle locomotive, una torre dell'acqua utile per il rifornimento delle locomotive a vapore e il deposito del carbone.
Per quel che riguarda le architetture religiose, oltre alla citata Chiesa Madre di San Basilio che svetta sul centro storico poi, si può ammirare la chiesa di Sant'Ignazio, oggi chiusa a causa della frana del 1972 che compromise e danneggiò il quartiere in cui si trova. La leggenda vuole che qui andò in scena un evento prodigioso, nel momento in cui una donna appuntò su un'immagine del santo un ago, in modo tale da non perderlo, e l'immagine stessa iniziò a sanguinare: per questo si decise di abbattere la casa in cui viveva la donna e di edificare ivi una chiesa.
Ai piedi della collina del quartiere di Santa Lucia, infine, c'è il convento di Sant'Agostino, caratterizzato dalla presenza di due grandi chiostri, realizzato tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento.
Eventi e manifestazioni
Uno degli eventi più attesi dalla cittadinanza è il Carnevale, allietato ogni anno delle contradanze, esibizioni tipiche del posto dalle origini antiche: si tratta di balli in costume che prevedono la partecipazione di dodici coppie che eseguono movimenti e figure fisse. Molta attenzione viene riservata proprio ai costumi, i quali per altro sono oggetto di un concorso con tanto di giuria; tra questi ci sono i costumi in cartapesta (oltre agli abiti in stoffa).Molto interessante è anche la festa patronale, che va in scena dal 7 all'11 agosto, per cinque giorni di seguito: il momento clou è rappresentato dalla processione dell'alloro che viene organizzata l'8 agosto.
Ai primi di maggio, invece, si svolge lungo le rive del lago Pozzillo il Raduno del Cavallo, presso la Cittadella dello Sport, un evento che intende rievocare le gare di cavalli che si svolgevano due millenni fa nella Piana di Egirio, proprio dove oggi c'è il lago, in onore di Ercole: per l'occasione, numerosi cavalieri si ritrovano per uno spettacolo realmente affascinante.