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Randazzo (Sicilia): visita alla cittą a nord dell'Etna

Randazzo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Randazzo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

I siciliani la chiamano Rannazzu ed è una delle cittadine sicuramente più accreditate per catturare i favori dei turisti. Randazzo ha quasi 11.000 abitanti ma la sua natura di borgo non si è mai affrancata dalla concezione urbana maturata nella provincia di Catania, dove le concorrenti sono tante e tutte bellissime.

Grazie alla presenza del grande vulcano, il Mongibello, Randazzo è anche una tappa perfetta per un Itinerario sulla Strada del Vino dell'Etna in Sicilia.

Storia

Il paese allargato, come potremo definirlo, possiede tuttavia quel qualcosa in più in grado di distinguerlo, sia esso la sua particolare posizione sul versante nord dell’Etna in un’area storicamente molto trafficata che ha visto transitare numerose grandi civiltà come i Greci, i Romani, i Bizantini e i Normanni, e ognuna di queste ha contribuito sensibilmente a plasmare l’attuale nucleo urbano di derivazione fortemente medievale (attualmente rimangono in territorio comunale alcuni resti di cinta muraria, una torre castellare e quattro porte, l’Aragonese, Porta San Martino, Porta San Giuseppe e Porta Pugliese): è opportuno ricordare che Randazzo divenne un luogo fortificato di resistenza imbastito dai Normanni per contrastare le azioni aggressive dei saraceni e che fu risparmiata dalle eruzioni del vulcano in virtù della sua ubicazione strategica anche dal punto di vista geografico, non solo politico.

Lo scoprirono presto i Tedeschi durante l’occupazione dell’Italia, tant’è che proprio a Randazzo s’insediò uno degli alti comandi e per questo non tardarono a farsi sentire i bombardamenti alleati, perduranti per ben 31 giorni causando vittime e distruzione. La popolazione tenne duro, anzi reagì con coraggio e determinazione, tanto da guadagnarsi alla fine del secondo conflitto mondiale la Medaglia d’argento al merito civile.

Cosa vedere a Randazzo

Tutti i maggiori monumenti locali, seppur sottoposti per lungo tempo a meticolosi restauri, sopravvissero alle incursioni belliche e oggi corredano un tessuto urbano sgargiante imperniato sui tanti palazzi e le numerose chiese. Poco resta di una casa patrizia del ‘300, Palazzo Lanza, mentre Palazzo Rumolo è stato quasi interamente rifatto sebbene l’aspetto originario sia stato adeguatamente preservato.

Non è difficile intuire che il Palazzo Comunale nacque come convento dei Frati Minori Conventuali, dato il chiostro e la cisterna presenti al piano terra, nobilitato dalla presenza all’ingresso est della scultura bronzea Pace, Amore e Libertà di Nunzio Trazzera, opera d’arte sì prestigiosa ma non quanto il marmoreo Randazzo Vecchio, figura allegorica che indicherebbe nella corona di simboli a cingere la nudità della sagoma umana i quartieri San Martino, San Nicolò e Santa Maria, con relativi fondatori cittadini identificati con Lombardi, Greci e Latini.

La statua trionfa in Piazza San Nicolò e ci si arriva percorrendo la Via degli Archi, tutta acciottolata e sormontata da una serie di archi a sesto acuto. Questa tipologia di elementi architettonici sono dilagati a Randazzo e li si può trovare in molte costruzioni, ad esempio a Palazzo Clarentano, che all’impianto rinascimentale aggiunge due finestre in arenaria, una cornice marcapiano, tre bifore e colonnine in marmo, molto diverso comunque da Palazzo Reale di fattura normanna, edificio dalla storia “regale” (ha ospitato sovrani e rispettive consorti).

Quello ch’è considerato unanimemente il Castello locale si prefigura in realtà come l’unica delle 8 primigenie torri sopravvissuta ai bombardamenti. Collocata su uno strapiombo, risale all’epoca di Federico II di Svevia e per un certo periodo rivestì lo scomodo ruolo di carcere mandamentale, teatro di cruente torture, impietose detenzioni e lapidarie esecuzioni. Oggi è un centro culturale permanente che ospita diverse mostre ed esposizioni, in più è sede del Museo Archeologico Paolo Vagliasindi, per lo più sfoggiante ceramiche e residui bronzei con qualche eccezione numismatica.

Molto più monografico si presenta il Museo Civico di Scienze Naturali dedicato a resti geologici, all’estesa Collezione Lino in aggiunta alla Collezione Ornitologica Priolo, composta da 2.250 esemplari di uccelli italiani ed esotici. Molto specifica e tradizionale si mostra la Collezione di Pupi siciliani ospitata al Museo dell’Opera dei Pupi, che ospita 37 marionette a rappresentare i personaggi principali della famosa Chanson de Roland.

Il corredo sacro si presenta abbastanza variegato in termini di stile ed estetica ecclesiale: la Basilica di Santa Maria riassume tante concezioni essendo stata costruita a partire dal XIII secolo ma implementata più volte nel tempo prevedendo una solida struttura in pietra lavica nera e un campanile bicromo svettante. Decorata in facciata da archetti, sculture, rosoni in arenaria e portali a elementi finemente scolpiti, riserva all’interno tutta la meraviglia dell’arte, incarnata soprattutto dall'affresco bizantino della Madonna del Pileri, dalla Salvezza di Randazzo di Girolamo Alibrandi e dalle tele Dormizione, Assunzione e Incoronazione di Maria Vergine, realizzate da Giovanni Caniglia nel 1548.

La Chiesa di San Nicolò coniuga anch’essa svariati stili, se si pensa che la sua nascita si attesta intorno al XIII secolo ma il campanile è settecentesco, la facciata tardo-rinascimentale e la cupola del secondo dopoguerra. La Chiesa di San Martino sfoggia una torre campanaria duecentesca a quattro dadi sovrapposti, con tre ordini di finestre bifore e trifore scandite da palese bicromia. Altri edifici sacri minori si ritrovano sia nel centro abitato che fuori, e fra di essi si possono ancora citare la Chiesa di San Pietro, il Santuario di Maria Santissima del Carmelo e la Chiesa del Sacro Cuore fuori le mura.

Se si ha il desiderio di camminare nel verde, allora il Parco Polivalente Sciarone – polmone verde della città, fa al caso del turista che ne può solcare spazi e sentieri usufruendo persino di aree pic nic attrezzate per qualunque evenienza. Molto più composta e affascinante è la Grotta del Gelo, così chiamata per la presenza di stalattiti e stalagmiti di ghiaccio perenne.

Eventi e manifestazioni

I due appuntamenti da non perdere a Randazzo corrispondono alla Festa di Maria Santissima Assunta, che si svolge a Ferragosto con la sfilata della vara, e alla Fiaccolata di San Giuseppe il 19 marzo di ogni anno. Sempre in primavera a giugno si svolge la mostra-mercato di Randazzo in Fiore. In estate va in scena la Festa Medievale.

Come arrivare a Randazzo

In auto si percorra l’Autostrada Messina-Catania e si esca a Fiumefreddo per imboccare la SS 120 diretta a Randazzo; disponibile la Ferrovia Circumetnea che conduce alla stazione della cittadina; l’aeroporto di riferimento è il Fontanarossa di Catania.

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