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Viaggi in Polonia: cosa vedere e cosa sapere

Polonia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Polonia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La Repubblica di Polonia, in polacco Rzeczpospolita Polska, è uno stato dell’Europa Centrale di circa 38.600.000 abitanti, confinante ad ovest con la Germania, a sud con la Slovacchia e la Repubblica Ceca, ad est con l’Ucraina e la Bielorussia, a nord-est con la Lituania ed a nord con il Mar Baltico. Dal punto di vista geografico, il paese è prevalentemente contraddistinto da una estesa pianura che si protrae dal mare fino alle pendici dei Monti Carpazi, situati nella parte meridionale dello stato. Fatta eccezione per la parte nord-orientale, il cosiddetto Distretto dei Laghi, la regione meno densamente popolata e dall’economia ancora decisamente rurale, la Polonia rappresenta uno splendido esempio di transizione socio-economica dal regime comunista al sistema di libero mercato, essendo stata in grado di rilanciarsi, in un periodo di tempo relativamente breve, sia in ambito europeo che globale. La suddivisione amministrativa del territorio è effettuata in sedici vovoidati, ovvero distretti dotati di un proprio organo parlamentare, di un rappresentante e di un presidente dei ministri, impegnatisi per difendere la repubblica semi-presidenziale e la costituzione, approvata in via definitiva nel 1997.

La storia della Polonia è da sempre quella di uno stato di passaggio, di incontro, di mediazione tra le culture orientale ed occidentale. I primi documenti che attestano la nascita di un regno unitario polacco sono datati intorno alla metà del X secolo anche se, appena due secoli dopo, il territorio iniziò a frantumarsi in diversi piccoli stati, indebolendosi agli occhi dei nemici mongoli che, infatti, nel 1241, depredarono e misero a ferro e fuoco l’intero paese. Il XV secolo, quello caratterizzato dalla dominazione della dinastia Jagellone, fu l’epoca d’oro della Polonia, durante la quale venne sancita l’alleanza con la vicina Lituania e la creazione della Confederazione Polacco-Lituana. La successiva recessione sociale, culturale ed economica si verificò già a partire dalla metà del Seicento, quando una ribellione di cosacchi guidati da Bohdan Chmielnicki gettò il paese nel cosiddetto periodo del Potop, il “Diluvio”, una fase storica scossa da diverse guerre con Russia, Svezia ed Impero Ottomano. Con l’avvicinarsi del XIX secolo si assistette alla rinascita delle arti e delle scienze, il cosiddetto Illuminismo Polacco, sull’onda del quale venne scritta la prima costituzione d’Europa, nota come la Costituzione Polacca di Maggio, redatta nel 1791. Nei primi anni dell’Ottocento le guerre napoleoniche ebbero l’effetto di mutare sensibilmente i precedenti confini dell’Europa Centrale, con l’odierna Polonia che divenne il Granducato di Varsavia, guidato da Federico Augusto I di Sassonia. Superata la I Guerra Mondiale e riguadagnata l’indipendenza con la proclamazione della Seconda Repubblica Polacca nel novembre del 1918, dopo una breve fase di stallo e di tensione internazionale generata dalle frizioni con la Russia bolscevica, la Polonia si trovò catapultata nella fase più nera della sua storia, quella dell’occupazione nazista e della II Guerra Mondiale. Si è stimato che siano stati più di sei milioni i polacchi uccisi tra il 1939 ed il 1945, la maggior parte dei quali di origine ebrea, morti a causa di un regime al quale ne successe un altro, quello comunista russo, che allentò la propria morsa sulla popolazione solo verso la metà degli anni ’50, qualche anno dopo l’ufficializzazione della nascita della Repubblica Popolare di Polonia avvenuta nel 1952.

La capitale è Varsavia, una metropoli di 1.800.000 abitanti che ha saputo risorgere dalle macerie e che oggi è un centro vivo, moderno ed esuberante. Situata nella parte centro-orientale del paese e compresa all’interno del vovoidato di Masonia, di cui è capoluogo, Varsavia non è soltanto sede dell’amministrazione centrale, ma è anche il maggior polo scientifico, culturale ed artistico della Polonia, con una settantina di università, pubbliche e private, nelle quali studiano quasi 200.000 studenti provenienti da tutta Europa. La maggior parte degli edifici e dei palazzi storici che non si possono assolutamente perdere sono concentrati lungo il cosiddetto Tragitto Reale, un percorso che si snoda dalla zona della Città Vecchia fino al parco di Lazienki Krolewskie. Un’altra via molto conosciuta è Via Krakowskie Przedmiescie, nei pressi della quale si possono ammirare alcune delle chiese più belle della città. Il simbolo di Varsavia resta tuttavia la Rynek Starego Miasta, la Piazza del Mercato, situata nel cuore della parte più antica del centro e circondata da gallerie d’arte, ristoranti e caffè.

La seconda città dello stato per numero di abitanti è Lodz, che conta poco più di 760.000 residenti, ma che riveste un’importanza decisamente inferiore se paragonata alla capitale e ad altre città come Cracovia e Danzica, rispettivamente di 756.000 e 458.000 abitanti. La prima, situata nella parte centro-meridionale della Polonia, è l’indiscussa capitale culturale del paese, potendo vantare diversi palazzi antichi, splendide piazze, il castello e l’università, alcune delle bellezze che hanno indotto l’UNESCO a dichiarare il centro Patrimonio dell’Umanità. La seconda, posta all’estremità settentrionale dello stato, è il principale porto polacco che, come spesso accade per la città di mare, ha subito influssi culturali estremamente disparati tra loro, dando luogo ad un centro contraddistinto da un variopinto miscuglio di edifici storici e moderni, permeato da usi e costumi di ogni genere. Da non perdere il corso principale di Danzica, ul. Dluga, lungo il quale si affacciano i palazzi storici più interessanti, e la via Mariacka, che attraversa la zona dei servizi e dello svago, interamente ricostruita al termine dell’ultimo conflitto mondiale.

Considerando anche quelle già citate, le città polacche con più di 100.000 abitanti sono ben quarantuno, un numero molto elevato, che fa capire chiaramente come il territorio sia caratterizzato da grandi conglomerati urbani immersi in aree ancora prevalentemente rurali, nelle quali sono ancora molto diffuse le attività dell’agricoltura e dell’allevamento, tali da rendere la Polonia il principale produttore di cibo dell’Unione Europea.

Per gli amanti della natura la Polonia rappresenta una terra di grande interesse, troppo spesso sottovalutata dai mezzi di comunicazione. Gli amanti delle immersioni si troveranno a meraviglia presso il lago Hancza, situato a breve distanza dal confine lituano, il più profondo del paese, il cui fondale presenta insenature e grotte abitate da numerose specie di pesci, anche molto rari, che nuotano nelle acque cristalline fino alla superficie. Se alle immersioni ed agli scenari d’acqua si preferisce la montagna ci si deve dirigere ai Gory Stolowe, i “Monti Tavolari”, una catena montuosa caratterizzata dalle creste “lavorate” nei millenni dagli agenti atmosferici e quindi dalle forme particolarmente curiose ed originali. Uno scenario con una punta di esotico è il deserto Bledowsky, teatro tra l’altro delle riprese del film “I Faraoni”, mentre il Parco Nazionale di Slowinski è conosciutissimo per via delle meravigliose dune di sabbia. Altre due mete da non perdere sono le paludi della zona di Biebrza, habitat naturale di centinaia di specie di uccelli, e la foresta di Bialowieza, ricca di querce secolari e dimora di circa 400 bisonti

A testimonianza dello straordinario fervore culturale che, seppur con alti e bassi, ha da sempre contraddistinto la Polonia, si ergono alcuni tra i più grandi artisti, pensatori e scienziati della storia dell’umanità. Dall’astronomo cinquecentesco Niccolò Copernico al compositore Chopin, dalla scienziata Marie Curie-Sklodowska fino ai grandi maestri del cinema contemporaneo Roman Polanski e Krzysztof Kieslowski, oltre naturalmente a Papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Józef Wojtyła, nato nella piccola ma bella Wadowice.

Per quanto riguarda l’enogastronomia, la Polonia vanta diverse specialità tradizionali conosciute in tutto il mondo e particolarmente succulente. Durante il soggiorno non si potranno non assaggiare: la zuppa di barbabietole; i pierogi, una sorta di ravioli ripieni; gli involtini di cavolo, ripieni di carne e riso; il Bigos, a base di carne, crauti e spezie varie; ed il Barszcz Bialy.

Il clima polacco è generalmente continentale temperato, anche se, specialmente le zone prossime alla costa, per effetto dei venti mitigatrici provenienti dal mare, può essere meglio descritto come marittimo. Durante l’inverno, ed in particolar modo nei mesi di gennaio e febbraio, le minime sono molto rigide, quasi sempre al di sotto dello zero e mediamente di -1 nelle aree occidentali e -5 nelle zone montuose del centro-sud. In estate invece, i valori medi tendono a diminuire progressivamente proseguendo in direzione nord-occidentale, passando dai 20/22 gradi del sud-est ai 17/18 della costa baltica. La media annuale delle precipitazioni si aggira intorno ai 600 mm di pioggia, anche se spesso in inverno si manifestano sotto forma di neve, frutto dei 1.300 circa che cadono sui rilievi e dei 400/450 delle pianure.

Il settore dei trasporti e delle infrastrutture è ancora leggermente arretrato rispetto agli standard europei medi, con le reti stradale, autostradale e ferroviaria che non coprono ancora interamente e sufficientemente tutto il paese, limitandosi a servire in maniera più che discreta quasi esclusivamente le zone limitrofe ai più grandi centri urbani. Gli aeroporti principali sono 8, su un totale di 122, di cui 3 eliporti, mentre un settore particolarmente sviluppato è quello del trasporto fluviale e marittimo, visti i quasi 4.000 chilometri di fiumi e canali navigabili e gli 8 grandi porti: Danzica, Gdynia, Stettino, Ustka, Kolobrzeg, Swinoujscie, Breslavia e Varsavia.
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