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Trebic (Repubblica Ceca), visita al quartiere ebraico e alla Basilica di San Procopio

Trebic, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Trebic dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nonostante l’inquinamento e l’incremento demografico che l’ha portata a superare i 40.000 abitanti abbiano considerevolmente deturpato il suo centro storico, Trebic conserva un ex ghetto ebraico tra i meglio conservati dell’intera Repubblica Ceca, rappresentando perciò un’importante località turistica meritevole di un paio di giorni di sosta. Dal punto di vista geografico, Trebic sorge all’interno della regione della Vysocina, nella parte centro-meridionale del paese, in Boemia. La città industriale è sostanzialmente priva di attrattive, meglio dedicarsi esclusivamente alla visita del quartiere ebraico ed alla Basilica di San Procopio, entrambi inseriti dall’UNESCO tra il Patrimonio dell’Umanità, senza dimenticare di dare un’occhiata a Karlovo namesti, la piazza principale, che si estende un chilometro a sud della stazione ferroviaria.

La città storica di Trebic, che si sviluppa su entrambe le rive del fiume Jihlava, affonda le proprie radici nel XII secolo, quando cominciò a svilupparsi il nucleo centrale di quello che è oggi un tessuto urbano vasto, all’interno del quale si possono “leggere” anche interventi avviati in epoche successive. Il monastero fu ricostruito una prima volta durante il regno di Venceslao I, tra il 1230 ed il 1253, ed una seconda verso la fine del XV secolo. All’inizio del Cinquecento alcuni edifici storici furono uniti tra loro a formare un castello, poi rinnovato in stile barocco poco più di un secolo dopo. Verso la metà del XVIII secolo si segnala la realizzazione della basilica di Frantisek Maxmilian Kanka, una fabbrica che riprende numerosi elementi tipici del gotico, ma che non disdegna alcune finiture classiche del barocco.

Il castello ed ex monastero benedettino (Klaster benediktinu), intorno al quale si sviluppò in origine la cittadina, fu fondato nel 1101 e ricostruito come castello (zamek) nel XVI secolo; all’interno, il muzeum Vysociny Trebic ospita una piccola collezione di presepi e cornamuse. Nello stesso complesso c’è anche la Bazilika sv Prokopa, la “Basilica di San Procopio”, che presenta un bel coro ed un portale intarsiato rivolto a nord tra i migliori della Repubblica Ceca. Incamminandosi dal monastero verso est si arriva finalmente all’ex ghetto ebraico, dove troneggia la Predni synagoga, la “Sinagoga Anteriore (Vecchia)”, che svetta sugli edifici che delimitano Tiche namesti. L’edificio è del 1639 ed appartiene da diversi anni alla Chiesa hussita, mentre poco oltre c’è la Zadni synagoga, ovvero la “Sinagoga Posteriore (Nuova)”, al cui interno campeggiano alcuni affreschi splendidamente restaurati. Il seicentesco Zidovsky hrbitov, il “cimitero ebraico”, situato 600 metri a nord della Vecchia Sinagoga lungo via Hradek, è il più grande del paese con oltre 11.000 tombe, le più antiche delle quali risalgono addirittura alla prima metà del XVII secolo.

Intitolata al re e imperatore Carlo IV, Karlovo namesti è la piazza principale di Trebic. Pur avendo perso una parte dei propri edifici d’epoca a favore di qualche costruzione moderna di dubbio gusto, la piazza è una polarità molto affascinante, dalla quale si vede spuntare la torre di facciata della vicina sv. Martin, parrocchiale di origini tardo duecentesche il cui interno è stato sensibilmente rielaborato nel 1643 e di nuovo tra il 1715 ed il 1730. Qualche isolato alle sue spalle, in fondo alla Otmarova, la ex kapucinsky kostel, la “chiesa dei Cappuccini”, è ora anch’essa una parrocchiale, sebbene non lo fosse al momento della sua costruzione, avvenuta tra il 1686 ed il 1693. Uscendo dalla piazza in direzione opposta si attraversa il fiume Jihlava, tornando praticamente ai piedi della Basilica di San Procopio.

Nei dintorni del centro si può visitare Velke Mezirici, una cittadina di 15.000 abitanti situata lungo il corso del fiume Oslava, a 425 metri di altitudine, 21 chilometri a nord-est di Trebic. Qui si possono vedere resti della cerchia fortificata, ultimata a cavallo tra il XV e il XVI secolo, lo stara radnice, ovvero il “municipio vecchio”, risalente al 1528, la trecentesca parrocchiale di sv. Mikulas (S. Nicola) e un hrad (castello) sorto nel XIII secolo, ristrutturato una prima volta nel 1578 ed altre nei secoli successivi. In quest’ultimo complesso è allestito un piccolo, ma curato museo di storia locale.

Il clima è continentale, rigido d’inverno e mite d’estate, quando però si verificano frequenti temporali pomeridiani. Le temperature medie variano dai -3 gradi di gennaio ai 18 di luglio, durante il quale le massime possono spingersi sopra i 30 gradi. D’inverno, soprattutto in gennaio e febbraio, la neve è un fenomeno frequente, ma difficilmente si registrano accumuli al suolo particolarmente ingenti, dato che le precipitazioni sono più intense tra la fine della primavera e la prima metà dell’autunno. Il periodo migliore per partire alla volta di Trebic coincide con la stagione estiva, anche se l’elevato numero di visitatori che si registra in questo periodo consiglia di prenotare il soggiorno con un discreto anticipo.

Trebic si trova lungo un’importante linea ferroviaria che congiunge Brno, distante poco meno di 2 ore, e Jihlava, raggiungibile in circa 1 ora, percorsa ogni giorno da una quindicina di treni. In alternativa vi sono autobus diretti a Brno, Jihlava e Telc, che si raggiunge comodamente in 40 minuti di bus. Date le dimensioni ridotte del centro, e soprattutto la larghezza di alcune delle vie dell’ex ghetto ebraico, non ci sono alternative alla visita della città antica a piedi se non quella di noleggiare una bicicletta, mentre le automobili si affollano al di fuori del centro storico, dove un’estesa rete di strade e autostrade rende Trebic un importante snodo del traffico nazionale.
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 Pubblicato da - 25 Maggio 2011 - © Riproduzione vietata

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