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Cesky Krumlov, la cittą Patrimonio UNESCO

Cesky Krumlov, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cesky Krumlov dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Cesky Krumlov, conosciuta come Krumau fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, è una cittadina della Boemia meridionale famosa in tutta la Repubblica Ceca per la raffinatezza delle sue architetture e per il suo magnifico castello. A testimonianza del valore storico e artistico che lo contraddistingue, il suo centro medievale è stato inserito dall’UNESCO all’interno del Patrimonio dell’Umanità; ogni angolo e ogni vicolo del nucleo centrale invitano ad una breve sosta, così da cogliere a pieno tutte le perle, anche quelle più nascoste, che Cesky Krumlov è in grado di offrire. Passeggiando si incontreranno inoltre diversi musei e gallerie d’arte, senza contare gli svariati eventi che ogni anno si ripetono in città, particolarmente animata e frequentata dai turisti durante tutta la stagione estiva.

Nel 1240 la dinastia dei Vitkovci costruì sul fiume Moldava il suo castello, che nei secoli successivi divenne la residenza di tre famiglie nobiliari tedesche: i Rosenberg (1302-1611), gli Ebbenberg (1622-1717) e gli Schwarzenberg (1717-1945). I colonizzatori germanici si stabilirono sull’altro lato della curva del fiume ed il loro insediamento ottenne il titolo di città nel 1274, anno a cui si è soliti riferirsi come data di fondazione di Cesky Krumlov. Le miniere d’argento sulla vicina Selva Boema portarono ricchezza tanto ai nobili signori quanto ai cittadini comuni, così che, fin dai primi anni dopo la fondazione, la città crebbe considerevolmente andando a comporre quello che oggi è il suo incantevole centro storico. Dopo essere passata dalle mani dell’Impero Austriaco a quelle dell’Impero Austro-Ungarico, Cesky Krumlov visse con grandi turbolenze sia la prima che la seconda guerra mondiale, al termine della quale molti edifici si presentavano gravemente danneggiati a causa dei bombardamenti. Anche la parentesi comunista successiva all’ultimo conflitto ha rappresentato una piaga difficile da sopportare, ma negli ultimi anni, grazie ad ingenti opere di restauro, la città è tornata all’antico splendore ed oggi accoglie turisti provenienti da tutta l’Europa.

Namesti Svornosti, la “Piazza Concordia”, è lo spazio principale del nucleo storico definito dal meandro della Moldava; tutt’intorno si innalzano edifici d’epoca, in gran parte rinascimentali, attorno ad una colonna della Vergine realizzata da Matthaus Wenzel Jackel nel 1716. Dalla colonna, guardando l’hotel Krumlov, si scorgono sulla destra i portici del radnice, il municipio, costruito nel 1580 e dotato di un magnifico fregio rinascimentale a colonnette con stemmi della nazione, della città e dei vari signori locali. L’unico accesso terrestre alla piazza è Horni, la via Alta, che rappresenta l’asse della specie di istmo formato dalle anse del fiume. Arrivando da namesti Svornosti balza immediatamente agli occhi lo sporto angolare della ex Kaplanka (Cappellania), una chiesa tardogotica costruita tra il 1514 ed il 1520 a cui recenti restauri hanno ricostruito i frontoni dentellati. Sulla destra ci sono poi la vecchia Prelatura, rielaborata nel Settecento su basi gotiche con un’elegante scala rococò nel centro del cortile, un palazzo rinascimentale e l’edificio dell’hotel Ruze, costruito verso la fine del XVI secolo ed intitolato alla rosa dei Rosenberg, in servizio dal 1878. Pressoché di fronte all’albergo, l’ex seminario gesuitico ospita un muzeum di storia locale all’interno del quale si possono vedere un modello della città storica, la farmacia dei Gesuiti e svariate mostre temporanee d’arte. Dall’angolo della Kaplanka si sale alla chiesa di S. Vito, la più importante della città, una fabbrica gotica sorta tra il 1407 e il 1439 all’interno della quale si trovano volte reticolate dell’epoca ed un altare maggiore barocco risalente alla fine del XVII secolo. Dalla chiesa, scendendo per la Kostelnì davanti ad una ex scuola del 1554, si può iniziare l’esplorazione del resto del centro storico, facendo attenzione a non tralasciare l’ampia Sirokà, arricchita dalla presenza l’ex Mestsky pivovar, ovvero il birrificio rinascimentale.

Il quartiere che si estende a nord del fiume è il Latran, una sorta di borgo sviluppatosi ai piedi del castello e a sud della Budejovicka brana, la “porta di Budejovice”, costruita da Domenico Benedetto Cometa nel 1598 per completare le difese militari della cittadina, ma poi divenuta fondamentale per salvaguardare il centro dai viadotti automobilistici realizzati nella seconda metà del XX secolo. Raggiunto Latran attraverso il ponte che vi sale dal centro, una scalinata sulla sinistra lascia l’acciottolato per puntare direttamente verso lo zamek; se invece si prosegue in piano, lasciandosi a destra la ex chiesa di sv. Jost e a sinistra un palazzo con affreschi gotici, si raggiunge l’imbocco di Nove Mesto, ovvero la “Città Nuova”.

Spingendosi verso est dal quartiere Latran si sale verso la ex fortezza-residenza dei Rosenberg: il celebre castello di Zamek. Il suo nucleo principale risale alla metà del XIII secolo, ma sostanziali interventi rinascimentali furono compiuti da Baldassarre Maggi tra il 1580 e il 1589, senza contare gli ulteriori importanti lavori eseguiti tra il 1682 e il 1687. Una scalinata porta a superare il fossato passando nella prima ampia corte; all’angolo a sinistra dell’ingresso sorge la Cervena brana, la Torre rossa decisamente rielaborata da Maggi che caratterizza il profilo dell’intero abitato, mentre proseguendo oltre si entra nel blocco principale, dotato di due successivi cortili entrambi decorati a fresco. Nelle tante stanze del castello si sfila tra mobili d’epoca, arazzi, quadri e porcellane, tenendo presente che i vani più affascinanti sono la cappella di origine trecentesca, poi rifatta in epoca rinascimentale, la Maskarnì sal, la “Sala delle Maschere”, nella quale troneggiano vivaci affreschi trompe l’oeil di Josef Lederer del 1748, e il divadlo, il teatro a palchi rococò risalente alla metà del Settecento che conserva macchine di scena originali. Dopo il blocco del teatro, un altro passaggio aereo conduce alla jizdarna, la “scuola di equitazione”, ed al lunghissimo zamecka zahrada, il “giardino del castello”, terrazzato e dotato di decorazione plastica nei primi anni del XVIII secolo.

Il fascino cristallino di Cesky Krumlov viene amplificato durante l'Avvento e le festività natalizie grazie a i mercatini di Natale, tra i più suggestivi della Repubblica Ceca.

Il clima è tipicamente continentale, caratterizzato da inverni freddi, lunghi e nevosi e da estati piuttosto calde. Tra dicembre e febbraio le temperature sono stabilmente di qualche grado sotto lo zero nei valori minimi, mentre le massime si attestano intorno ai 2/3 gradi; d’estate, invece, le giornate sono gradevoli, con temperature pomeridiane che in luglio e agosto superano i 23 gradi arrivando talvolta a sfiorare i 30 e minime notturne raramente inferiori a 12/13 gradi. Le precipitazioni non sono particolarmente abbondanti nel corso dell’anno, durante il quale superano mediamente di poco i 500 mm di pioggia, e tendono a concentrarsi prevalentemente tra maggio e agosto, quando si verificano frequenti temporali.

Cesky Krumlov si trova all’incirca 160 chilometri a sud di Praga, dalla quale è comodamente raggiungibile in autobus, ma non in treno, dato che non esistono collegamenti diretti con la capitale, dopo la quale occorre cambiare convoglio a Ceske Budejovice, distante quasi 3 ore da Praga e non più di 45 minuti da Cesky Krumlov. Tuttavia, il mezzo di trasporto migliore per recarsi a Cesky Krumlov è l’automobile, con la quale si avrà occasione di fermarsi lungo il percorso ad ammirare la bella campagna ceca, le foreste ed i paesini disseminati sul tragitto.
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