Berchules (Andalusia), visita al borgo spagnolo: cosa vedere e sapere
Berchules, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Berchules dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Qualcuno fa risalire il nome del borgo a quello della famiglia che per prima si stanziò nella zona, la famiglia Banu Asad; altri pensano che Bérchules derivi dall’arabo ‘berchul’, che significa ‘orto’ e farebbe riferimento alle piantagioni di vari ortaggi che ricamano il territorio nei pressi del paese. Che parli di un lontano passato arabeggiante, tutt’ora visibile nelle sue architetture, o di una vocazione agricola senza tempo, il nome di Bérchules evoca immagini incantevoli: si tratta infatti di un bel paese spagnolo dell’Alpujarra, nella provincia di Granada, in Andalusia.
Non un solo nucleo abitativo, ma due borgate unite da una magica strada. Il comune comprende infatti Berchules e Alcutar: il nome di quest’ultima località significa ‘fonte del paradiso’, infatti lungo il percorso che le collega si trova una fontana molto famosa nella regione, in quanto avrebbe il potere, secondo la leggenda locale, di far trovare l’anima gemella a chi vi si abbeveri in cerca di amore.
Qualcuno potrebbe farsi attirare a Berchules dalla romantica credenza, ma ad ammaliare i turisti sono specialmente le bellezze paesaggistiche e culturali: il paese è immerso nel versante meridionale del Parco Naturale della Sierra Nevada, in alta montagna, tra boschi folti e sorgenti gorgoglianti d’acqua purissima, ferruginosa o carbonata. In mezzo alla natura selvaggia il borgo si staglia con le sue case bianche dai tetti piani, e le strade tortuose che aderiscono al territorio impervio.
Lungo questo dedalo di stradicciole e percorsi suggestivi si inseriscono alcuni monumenti degni di nota, specialmente chiese e affascinanti luoghi di culto. Splendida la chiesa nella frazione di Bérchules, edificata tra il XVI e il XVII secolo su una preesistente moschea, con un bellissimo soffitto a cassettoni e la torre in stile mùdejar.
Non è da meno quella in località Alcùtar, del Cinquecento. Ma le opere d’arte più sorprendenti sono le semplici abitazioni e i palazzi della città, in tipico stile alpujarreño, con i cortili ombreggiati, i vasi di fiori alle finestre e sui gradini delle scalinate, e di tanto in tanto le preziose fontane come quella della Plaza, della chiesa o de las Carmelas.
Al di fuori dell’abitato ci si imbatte nella famosa fontana Fuente Agria, dalle acque ferruginose con proprietà curative, raggiungibile dopo una bella passeggiata che passa dal ponte di legno sul Rìo Grande de los Bérchules, tra pioppi e castagni secolari.
Per chi ama camminare tra le montagne, intorno a Bérchules c’è un reticolo appassionante di sentieri tutti da scoprire: i più noti sono il sentiero Grande GR7, la Vereìca Misa, quello delle Acequias e quello della Junta de los Rìos, tutti immersi nella zona più selvaggia e autentica dell’Alpujarra e del Parco Naturale della Sierra Nevada. Esplorando il paesaggio si calpestano rotte millenarie, si ammirano vecchi canali e si costeggiano le coltivazioni, ci si incanta di fronte al fascino malinconico delle fattorie di un tempo.
Infine, nel cuore di Bérchules, non mancano certo le occasioni di svago e di divertimento, ideali per assaporare le tradizioni locali più rappresentative della cultura spagnola. Qui si svolgono alcune manifestazioni molto sentite dalla popolazione, in particolare l’originalissima notte di San Silvestro, che non si celebra il 31 dicembre bensì in pieno agosto: il motivo risale al 1994, quando il paese rimase senza elettricità proprio nella notte di Capodanno e i cittadini non poterono ascoltare alla televisione i dodici rintocchi di campana, come da tradizione. Da allora gli abitanti di Bérchules decisero di trasferire in estate l’usanza di San Silvestro: mangiare i dodici acini d’uva al suono dei dodici rintocchi di campana, riproducendo l’atmosfera natalizia in piena estate, con tanto di ‘neve’ e sfilata dei Re Magi.
Un altro evento da non perdere è la festa di San Marco del 25 aprile, che consiste in una processione tra Bérchules e Alcùtar dedicata al patrono degli animali da pasto, con la statua del santo e una sfilata di bestiame bovino e animali da lavoro, che vengono benedetti. Durante il cammino vengono distribuite le tipiche ciambelle benedette di San Marco.
Il 27 luglio si celebra invece il patrono cittadino San Pantaleone, ancora una volta con una solenne processione che culmina in vari giochi e tornei, senza dimenticare gli stand gastronomici che propongono le squisitezze della cucina locale.
Il clima di Berchules, nonostante l’ambiente montano, è piuttosto mite: le estati sono calde ma mai afose, e gli inverni sono freddi ma non rigidi. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da 2°C a 10°C, mentre in agosto si passa dai 17°C ai 31°C. Le precipitazioni toccano i valori massimi in primavera e in inverno: in marzo, aprile e dicembre piove mediamente per 10 giorni al mese.
Per raggiungere Bérchules si può volare sino all’aeroporto Federico Garcìa Lorca, situato a 15 km da Granada in località Chauchina, collegato a tutte le maggiori città di Spagna e d’Europa e distante dalla meta circa 111 km.
Non un solo nucleo abitativo, ma due borgate unite da una magica strada. Il comune comprende infatti Berchules e Alcutar: il nome di quest’ultima località significa ‘fonte del paradiso’, infatti lungo il percorso che le collega si trova una fontana molto famosa nella regione, in quanto avrebbe il potere, secondo la leggenda locale, di far trovare l’anima gemella a chi vi si abbeveri in cerca di amore.
Qualcuno potrebbe farsi attirare a Berchules dalla romantica credenza, ma ad ammaliare i turisti sono specialmente le bellezze paesaggistiche e culturali: il paese è immerso nel versante meridionale del Parco Naturale della Sierra Nevada, in alta montagna, tra boschi folti e sorgenti gorgoglianti d’acqua purissima, ferruginosa o carbonata. In mezzo alla natura selvaggia il borgo si staglia con le sue case bianche dai tetti piani, e le strade tortuose che aderiscono al territorio impervio.
Lungo questo dedalo di stradicciole e percorsi suggestivi si inseriscono alcuni monumenti degni di nota, specialmente chiese e affascinanti luoghi di culto. Splendida la chiesa nella frazione di Bérchules, edificata tra il XVI e il XVII secolo su una preesistente moschea, con un bellissimo soffitto a cassettoni e la torre in stile mùdejar.
Non è da meno quella in località Alcùtar, del Cinquecento. Ma le opere d’arte più sorprendenti sono le semplici abitazioni e i palazzi della città, in tipico stile alpujarreño, con i cortili ombreggiati, i vasi di fiori alle finestre e sui gradini delle scalinate, e di tanto in tanto le preziose fontane come quella della Plaza, della chiesa o de las Carmelas.
Al di fuori dell’abitato ci si imbatte nella famosa fontana Fuente Agria, dalle acque ferruginose con proprietà curative, raggiungibile dopo una bella passeggiata che passa dal ponte di legno sul Rìo Grande de los Bérchules, tra pioppi e castagni secolari.
Per chi ama camminare tra le montagne, intorno a Bérchules c’è un reticolo appassionante di sentieri tutti da scoprire: i più noti sono il sentiero Grande GR7, la Vereìca Misa, quello delle Acequias e quello della Junta de los Rìos, tutti immersi nella zona più selvaggia e autentica dell’Alpujarra e del Parco Naturale della Sierra Nevada. Esplorando il paesaggio si calpestano rotte millenarie, si ammirano vecchi canali e si costeggiano le coltivazioni, ci si incanta di fronte al fascino malinconico delle fattorie di un tempo.
Infine, nel cuore di Bérchules, non mancano certo le occasioni di svago e di divertimento, ideali per assaporare le tradizioni locali più rappresentative della cultura spagnola. Qui si svolgono alcune manifestazioni molto sentite dalla popolazione, in particolare l’originalissima notte di San Silvestro, che non si celebra il 31 dicembre bensì in pieno agosto: il motivo risale al 1994, quando il paese rimase senza elettricità proprio nella notte di Capodanno e i cittadini non poterono ascoltare alla televisione i dodici rintocchi di campana, come da tradizione. Da allora gli abitanti di Bérchules decisero di trasferire in estate l’usanza di San Silvestro: mangiare i dodici acini d’uva al suono dei dodici rintocchi di campana, riproducendo l’atmosfera natalizia in piena estate, con tanto di ‘neve’ e sfilata dei Re Magi.
Un altro evento da non perdere è la festa di San Marco del 25 aprile, che consiste in una processione tra Bérchules e Alcùtar dedicata al patrono degli animali da pasto, con la statua del santo e una sfilata di bestiame bovino e animali da lavoro, che vengono benedetti. Durante il cammino vengono distribuite le tipiche ciambelle benedette di San Marco.
Il 27 luglio si celebra invece il patrono cittadino San Pantaleone, ancora una volta con una solenne processione che culmina in vari giochi e tornei, senza dimenticare gli stand gastronomici che propongono le squisitezze della cucina locale.
Il clima di Berchules, nonostante l’ambiente montano, è piuttosto mite: le estati sono calde ma mai afose, e gli inverni sono freddi ma non rigidi. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da 2°C a 10°C, mentre in agosto si passa dai 17°C ai 31°C. Le precipitazioni toccano i valori massimi in primavera e in inverno: in marzo, aprile e dicembre piove mediamente per 10 giorni al mese.
Per raggiungere Bérchules si può volare sino all’aeroporto Federico Garcìa Lorca, situato a 15 km da Granada in località Chauchina, collegato a tutte le maggiori città di Spagna e d’Europa e distante dalla meta circa 111 km.