Murcia: visita alla cittą spagnola
Murcia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Murcia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Fra tutte le vie possibili, quella della Trapería, via-salotto e centro nevralgico della città con le sue banche, i suoi caffè, le sue gelaterie, i suoi negozi tradizionali nonché il Casinò, gioiello ottocentesco di cui è d’obbligo una visita alla sala da ballo, alla biblioteca e se possibile, alla saletta per signore, è il punto di partenza ideale per il turista desideroso di visitare il capoluogo. La Trapería che interseca calle de la Platería, altra via storica della città, sbocca nei pressi della Catedral la cui prima pietra venne posta nel 1394 dal vescovo Fernando de Pedrosa sul sito di un’antica moschea. I lavori vennero ultimati soltanto nel sec. XVIII. Della cattedrale di Murcia, notevoli sono la facciata barocca, in calcare e marmo, che sovrasta Plaza de Belluga (luogo ideale per bere qualcosa di fresco), le belle cappelle tra cui quella dei Vélez (sec. XV) e degli Junterones (sec. XVI) nonché la torre più alta della Spagna (92 metri) dall’alto della quale, salite 18 rampe per complessivi 200 scalini, si avrà modo di ammirare un’incantevole veduta della città e dei suoi dintorni.
Dalla piazza di Santo Domingo, attraverso la calle de la Merced, si raggiunge la Universidad, convento cinquecentesco che conserva tuttora un bel chiostro chiuso da colonne marmoree a due piani. Dietro il vecchio arco di Santo Domingo, c'è piazza di Julián Romea con l’omonimo teatro isabelino sovrastante uno spiazzo con molti locali in cui si può praticare l’arte della conversazione (un vero paradiso nelle mattinate di sole). All’altra estremità della nuova e fiammante Gran Vía, arteria principale e centro della zona commerciale, il turista troverà il Palacio de San Estebanm –rinascimentale - sede della Regione– e la chiesa omonima e, a pochi metri di distanza, la chiesa di San Miguel dove si conserva un prezioso retablo barocco.
Percorrendo le viuzze del centro o imboccando la Gran Vía si approda a plaza de Santa Catalina, dove si avrà modo di visitare il Museo Ramón Gaya, pittore universale nato a Murcia. Nei pressi si trova la plaza de las Flores, uno dei luoghi più animati della città dove il turista potrà assaggiare una tapa, acquistare un mazzo di fiori oppure deliziare il proprio palato con un pasticcino di carne di Bonache. Di fianco si trova la plaza de San Pedro. In direzione del fiume Segura, si erge l’antico Palacio Almudí in stile mudéjar, odierna pinacoteca comunale della città, con la sua splendida sala di colonne doriche. Nei pressi, è ravvisabile quanto rimane della muralla árabe che in passato cingeva la città nonché il Convento de Verónicas, anch’esso con pinacoteca annessa (da non perdere l’antistante e omonima plaza de abastos– piazza delle vettovaglie–). La vicina chiesa di Nuestro Padre Jesús, finemente decorata dall’artista italiano Sistori, ospita il Museo Salzillo ove in una cappella si potranno ammirare alcuni dei capolavori processionali di Francisco Salzillo, geniale scultore di Murcia, autore anche di un presepe di oltre 500 figurine, nonché di alcune statue e bozzetti.
Lasciando il museo e incamminandosi in direzione del fiume, ci si imbatterà nel Malecón, diga costruita dagli arabi contro le inondazioni, che si snoda per vari chilometri nella fertile pianura. Vicino, si apre un bel giardino frondoso che induce a una passeggiata rilassante particolarmente nelle calde giornate estive. Partendo dal Malecón si sboccherà poco dopo, fiancheggiando il fiume, nella piazza più popolare e amata dagli abitanti di Murcia, plaza de la Glorieta, con al centro l’Ayuntamiento (municipio). Poco più in là, sono ravvisabili vari edifici singolari tra cui spiccano il Palacio Episcopal (palazzo vescovile), in stile barocco e il Palacio de los Fontes risalente al sec. XVIII. Imboccando la calle de Correos si raggiunge il Palacio del Conde de Floridablanca, odierno albergo di gran lusso sul cui fianco si erge il celebre Arco de San Juan che conduce all’omonima piazza dove sostare in una delle numerose taverne e bar per assaggiare le squisite pietanze preparate con i prodotti della terra.
Nei dintorni della città, si consiglia di visitare il Santuario de La Fuensanta luogo di venerazione della patrona; Monteagudo, uno dei luoghi preferiti dal Re Saggio, sede di un complesso palatino musulmano di incalcolabile valore; il Monasterio de los Jerónimos, ritenuto “il Monastero de El Escorial di Murcia” dove, tra verdi limoni, si scorge tutta la grandezza dell’impero spagnolo; Alcantarilla e La Ñora con le norie romane e il Castillo del Valle, risalente al sec. IX, evocazione dello splendore dell’epoca dei califfi.
Dalla piazza di Santo Domingo, attraverso la calle de la Merced, si raggiunge la Universidad, convento cinquecentesco che conserva tuttora un bel chiostro chiuso da colonne marmoree a due piani. Dietro il vecchio arco di Santo Domingo, c'è piazza di Julián Romea con l’omonimo teatro isabelino sovrastante uno spiazzo con molti locali in cui si può praticare l’arte della conversazione (un vero paradiso nelle mattinate di sole). All’altra estremità della nuova e fiammante Gran Vía, arteria principale e centro della zona commerciale, il turista troverà il Palacio de San Estebanm –rinascimentale - sede della Regione– e la chiesa omonima e, a pochi metri di distanza, la chiesa di San Miguel dove si conserva un prezioso retablo barocco.
Percorrendo le viuzze del centro o imboccando la Gran Vía si approda a plaza de Santa Catalina, dove si avrà modo di visitare il Museo Ramón Gaya, pittore universale nato a Murcia. Nei pressi si trova la plaza de las Flores, uno dei luoghi più animati della città dove il turista potrà assaggiare una tapa, acquistare un mazzo di fiori oppure deliziare il proprio palato con un pasticcino di carne di Bonache. Di fianco si trova la plaza de San Pedro. In direzione del fiume Segura, si erge l’antico Palacio Almudí in stile mudéjar, odierna pinacoteca comunale della città, con la sua splendida sala di colonne doriche. Nei pressi, è ravvisabile quanto rimane della muralla árabe che in passato cingeva la città nonché il Convento de Verónicas, anch’esso con pinacoteca annessa (da non perdere l’antistante e omonima plaza de abastos– piazza delle vettovaglie–). La vicina chiesa di Nuestro Padre Jesús, finemente decorata dall’artista italiano Sistori, ospita il Museo Salzillo ove in una cappella si potranno ammirare alcuni dei capolavori processionali di Francisco Salzillo, geniale scultore di Murcia, autore anche di un presepe di oltre 500 figurine, nonché di alcune statue e bozzetti.
Lasciando il museo e incamminandosi in direzione del fiume, ci si imbatterà nel Malecón, diga costruita dagli arabi contro le inondazioni, che si snoda per vari chilometri nella fertile pianura. Vicino, si apre un bel giardino frondoso che induce a una passeggiata rilassante particolarmente nelle calde giornate estive. Partendo dal Malecón si sboccherà poco dopo, fiancheggiando il fiume, nella piazza più popolare e amata dagli abitanti di Murcia, plaza de la Glorieta, con al centro l’Ayuntamiento (municipio). Poco più in là, sono ravvisabili vari edifici singolari tra cui spiccano il Palacio Episcopal (palazzo vescovile), in stile barocco e il Palacio de los Fontes risalente al sec. XVIII. Imboccando la calle de Correos si raggiunge il Palacio del Conde de Floridablanca, odierno albergo di gran lusso sul cui fianco si erge il celebre Arco de San Juan che conduce all’omonima piazza dove sostare in una delle numerose taverne e bar per assaggiare le squisite pietanze preparate con i prodotti della terra.
Nei dintorni della città, si consiglia di visitare il Santuario de La Fuensanta luogo di venerazione della patrona; Monteagudo, uno dei luoghi preferiti dal Re Saggio, sede di un complesso palatino musulmano di incalcolabile valore; il Monasterio de los Jerónimos, ritenuto “il Monastero de El Escorial di Murcia” dove, tra verdi limoni, si scorge tutta la grandezza dell’impero spagnolo; Alcantarilla e La Ñora con le norie romane e il Castillo del Valle, risalente al sec. IX, evocazione dello splendore dell’epoca dei califfi.