Grand Canyon (Arizona), visita al parco nazionale degli Stati Uniti
Grand Canyon, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Grand Canyon dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Unico, sensazionale, straordinario; non esistono aggettivi per descrivere esaustivamente il Grand Canyon, uno degli scenari paesaggistici più suggestivi del mondo. L’immensa gola creata dal fiume Colorado nel Colorado Plateau, nella parte settentrionale dell’Arizona, è lunga all’incirca 446 chilometri, profonda fino a 1.600 metri e larga da 500 metri a 27 chilometri. Già da questi numeri si capiscono le dimensioni colossali di questo paradiso naturale compreso all’interno dell’omonimo Parco Nazionale del Grand Canyon, uno dei primi parchi degli Stati Uniti per numero di visitatori ogni anno. Tra i visitatori più affezionati nella storia del parco spicca il presidente Theodore Roosevelt, tanto innamorato di questa zona da venirci appena possibile per dedicarsi alla caccia di puma, semplicemente per rilassarsi e contemplare il panorama.
Il primo europeo che mise piede nel Grand Canyon fu il conquistador spagnolo Garcia Lopez de Cardenas che, nel 1540, partì dal Nuovo Messico in cerca del misterioso e leggendario fiume di cui narravano gli indiani Hopi. Per assistere alla prima spedizione prettamente scientifica si dovettero aspettare altri tre secoli e mezzo, ovvero fino alla fine degli anni ’70 del XIX secolo. In questo periodo infatti, il maggiore statunitense John Wesley Powell si recò sul posto con alcuni fidati collaboratori per compiere prelievi di campioni, studiare la morfologia e la composizione delle rocce, approfondire le tematiche storiche che portarono alla nascita della grandissima gola.
Le rocce sedimentarie che compongono le pareti del canalone furono descritte dallo scienziato come “pagine di un grande libro di storia”, definizione che calza a pennello ad un sedimento sul quale sono impressi quasi due miliardi di anni di storia della Terra. Gli strati più antichi affiorati in seguito al millenario lavoro di erosione del Colorado sono infatti databili al Proterozoico e al Paleozoico. Non dovete però pensare ad un fiume che si è infilato tra le rocce, scavandole: sono le montagne che si sono sollevate, ed il fiume ha cercato di mantenere costante il suo livello, erodendo in modo deciso gli strati rocciosi. Non è quindi il fiume che si è inabissato tra le rocce, ma è il canyon che si è formato al di sopra del fiume!
L’area limitrofa al Grand Canyon è stata nominata un monumento nazionale l’11 gennaio 1908 e venne dichiarata parco nazionale il 26 febbraio 1919. L’UNESCO ha invece inserito il parco tra i Patrimoni dell’Umanità, riconoscendo l’enorme valore naturalistico del Grand Canyon, che in realtà è un esteso sistema di canaloni collegati tra loro, e di tutta la zona circostante. Per visitare il Grand Canyon si può sostanzialmente scegliere tra tre mezzi: l’aereo o l’elicottero, con il quale si potrà ovviamente avere una visione complessiva e da un punto di osservazione privilegiato della zona, ma a fronte di una spesa molto alta; il rafting, adatto alla particolare conformazione dell’ambiente naturale ma da prenotare con largo anticipo; o semplicemente le proprie gambe. La sponda sud, la South Rim, è quella maggiormente frequentata e più conosciuta dai turisti, che vi possono accedere da due ingressi: quello principale presso Moqui, appena dopo il villaggio di Tusayan, e l’altro presso Desert View, che si trova più ad est di Grand Canyon Village. Quest'ultimo è il punto di partenza obbligatorio per la visita all’area, nel quale documentarsi e munirsi di cartine e materiale informativo.
Snobbata dai turisti, la sponda nord, la North Rim, riserva tuttavia qualche asso nella manica; il primo dato inconfutabile è che, vista la scarsa affluenza, il clima è più tranquillo, ma è soprattutto il paesaggio, costellato da un maggior numero di piante che offrono riparo e ombra dal sole, uno dei punti forti di questa parte del parco. Il North Rim ha però lo svantaggio di offrire una visione in controluce durante le ore centrali della giornata, cosa che lo penalizza agli occhi degli appassionati di fotografia.
Ma è il South Rim Nature Trail il modo migliore e più semplice per godere di questa meraviglia della natura. L'impatto emotivo con il Grand Canyon, quando ci si affaccia sul South Rim, è davvero sensazionale. Dopo avere percorso chilometri di piatte e monotone praterie, l'arrivo sul bordo del canyon sorprende e meraviglia anche il viaggiatore più smaliziato. Per quanto si possa essere preparati ad assistere ad uno spettacolo grandioso, la vista improvvisa della voragine del Grand Canyon lascia davvero attoniti e senza fiato, quasi in un senso di smarrimento per la vastità dei luoghi. Una volta parcheggiata l'automobile nelle strade del Grand Canyon Village, potete decidere di percorrere il sentiero di circa 11 km (andata e ritorno quindi 22 km) che collega il Village all'Hermits Rest in un percorso interamente piedi, in gran parte pavimentato, oppure di utilizzare il comodo servizio di navetta dell'Hermits Rest Route che effettua soste presso i migliori punti panoramici, e che impiega circa 75 minuti per compiere l'andata-ritorno.
Per quanto riguarda le escursioni, il South Rim Nature Trail, si estende più ampiamente lungo il margine del Canyon tra il Pima Point e il Mather Point, è uno dei percorsi più conosciuti e allo stesso tempo apprezzati dai turisti, per via della sua favorevole accessibilità. Il sentiero è prevalentemente pianeggiante, una caratteristica rara in una zona dove sono moltissimi i percorsi impervi caratterizzati da pareti molte scoscese, ma è piuttosto lungo ed impegnativo. Tra le deviazioni segnaliamo l'impegnativa discesa sul fondo del Canyon del "Bright Angel Trailhead". I migliori punti panoramici del rim trail sono invece sono Yavapai Point e Mather Point per le visioni all'alba, mentre il momento del tramonto si può ammirare dai lookout del Maricopa, Powell e Hopi point. Se per le escursioni diurne non sono richiesti permessi, lo stesso discorso non vale se si ha intenzione di compiere escursioni in notturna, per le quali è necessario fare richiesta il prima possibile.
Se si possiede un auto a noleggio, il bordo sud del Grand Canyon continua lungo la "Desert View Drive" un percorso asfaltato che conduce fino all'East Entrance e la Desert View, una delle viste più belle del canyon. Altri punti da cui scattare foto indimenticabili sono il Navajo Point, Moran Point, e l'amplissimo panorama che si ammira dal Grand View Point, a circa metà strada della Desert View Drive.
Considerando soprattutto le elevate variazioni altimetriche della zona e le dimensioni gigantesche dell’area, il Grand Canyon presenta climi sensibilmente diversi tra loro. Gli inverni sono generalmente freddi, soprattutto a causa dell’altitudine, e moderatamente nevosi, con il manto bianco che tende a depositarsi prevalentemente nel bordo meridionale. Le estati invece sono molto calde, con la roccia che contribuisce ulteriormente a propagare il calore rendendo i canaloni dei veri e propri forni nei quali è d’obbligo muoversi provvisti di abbondanti scorte d’acqua. Le precipitazioni, a carattere temporalesco in estate, sono comunque abbastanza rare. Quando programmate una escursione considerate che ci sono quasi 2.000 metri di dislivello tra la cima e il fondo del canyon, il che equivale ad una differenza di temperatura di un 12-14 °C ed anche più. Se quindi avete intenzione di avventurarvi in estate lungo il Bright Angel Trail, servono abbondanti scorte d'acqua, e sul fondo del Grand Canyon potrete incontrare temperature prossime ai 40 gradi centigradi.
Il Grand Canyon è facilmente raggiungibile sia da Phoenix che da Las Vegas, anche se l’aeroporto più vicino è quello di Flagstaff. A dire il vero, il sito è anche dotato di un proprio piccolo scalo, il Grand Canyon Airport, dal quale partono e arrivano voli per/da Las Vegas. Lo stesso discorso fatto per gli aeroporti vale per le stazioni ferroviarie. Una volta atterrati o comunque raggiunta una delle città nelle vicinanze del Grand Canyon, non resta che acquistare il biglietto di uno dei molti autobus che ogni giorno fanno consentono a migliaia di visitatori di raggiungere il parco, o in alternativa noleggiare un’automobile con la quale muoversi liberamente.
Il primo europeo che mise piede nel Grand Canyon fu il conquistador spagnolo Garcia Lopez de Cardenas che, nel 1540, partì dal Nuovo Messico in cerca del misterioso e leggendario fiume di cui narravano gli indiani Hopi. Per assistere alla prima spedizione prettamente scientifica si dovettero aspettare altri tre secoli e mezzo, ovvero fino alla fine degli anni ’70 del XIX secolo. In questo periodo infatti, il maggiore statunitense John Wesley Powell si recò sul posto con alcuni fidati collaboratori per compiere prelievi di campioni, studiare la morfologia e la composizione delle rocce, approfondire le tematiche storiche che portarono alla nascita della grandissima gola.
Le rocce sedimentarie che compongono le pareti del canalone furono descritte dallo scienziato come “pagine di un grande libro di storia”, definizione che calza a pennello ad un sedimento sul quale sono impressi quasi due miliardi di anni di storia della Terra. Gli strati più antichi affiorati in seguito al millenario lavoro di erosione del Colorado sono infatti databili al Proterozoico e al Paleozoico. Non dovete però pensare ad un fiume che si è infilato tra le rocce, scavandole: sono le montagne che si sono sollevate, ed il fiume ha cercato di mantenere costante il suo livello, erodendo in modo deciso gli strati rocciosi. Non è quindi il fiume che si è inabissato tra le rocce, ma è il canyon che si è formato al di sopra del fiume!
L’area limitrofa al Grand Canyon è stata nominata un monumento nazionale l’11 gennaio 1908 e venne dichiarata parco nazionale il 26 febbraio 1919. L’UNESCO ha invece inserito il parco tra i Patrimoni dell’Umanità, riconoscendo l’enorme valore naturalistico del Grand Canyon, che in realtà è un esteso sistema di canaloni collegati tra loro, e di tutta la zona circostante. Per visitare il Grand Canyon si può sostanzialmente scegliere tra tre mezzi: l’aereo o l’elicottero, con il quale si potrà ovviamente avere una visione complessiva e da un punto di osservazione privilegiato della zona, ma a fronte di una spesa molto alta; il rafting, adatto alla particolare conformazione dell’ambiente naturale ma da prenotare con largo anticipo; o semplicemente le proprie gambe. La sponda sud, la South Rim, è quella maggiormente frequentata e più conosciuta dai turisti, che vi possono accedere da due ingressi: quello principale presso Moqui, appena dopo il villaggio di Tusayan, e l’altro presso Desert View, che si trova più ad est di Grand Canyon Village. Quest'ultimo è il punto di partenza obbligatorio per la visita all’area, nel quale documentarsi e munirsi di cartine e materiale informativo.
Snobbata dai turisti, la sponda nord, la North Rim, riserva tuttavia qualche asso nella manica; il primo dato inconfutabile è che, vista la scarsa affluenza, il clima è più tranquillo, ma è soprattutto il paesaggio, costellato da un maggior numero di piante che offrono riparo e ombra dal sole, uno dei punti forti di questa parte del parco. Il North Rim ha però lo svantaggio di offrire una visione in controluce durante le ore centrali della giornata, cosa che lo penalizza agli occhi degli appassionati di fotografia.
Ma è il South Rim Nature Trail il modo migliore e più semplice per godere di questa meraviglia della natura. L'impatto emotivo con il Grand Canyon, quando ci si affaccia sul South Rim, è davvero sensazionale. Dopo avere percorso chilometri di piatte e monotone praterie, l'arrivo sul bordo del canyon sorprende e meraviglia anche il viaggiatore più smaliziato. Per quanto si possa essere preparati ad assistere ad uno spettacolo grandioso, la vista improvvisa della voragine del Grand Canyon lascia davvero attoniti e senza fiato, quasi in un senso di smarrimento per la vastità dei luoghi. Una volta parcheggiata l'automobile nelle strade del Grand Canyon Village, potete decidere di percorrere il sentiero di circa 11 km (andata e ritorno quindi 22 km) che collega il Village all'Hermits Rest in un percorso interamente piedi, in gran parte pavimentato, oppure di utilizzare il comodo servizio di navetta dell'Hermits Rest Route che effettua soste presso i migliori punti panoramici, e che impiega circa 75 minuti per compiere l'andata-ritorno.
Per quanto riguarda le escursioni, il South Rim Nature Trail, si estende più ampiamente lungo il margine del Canyon tra il Pima Point e il Mather Point, è uno dei percorsi più conosciuti e allo stesso tempo apprezzati dai turisti, per via della sua favorevole accessibilità. Il sentiero è prevalentemente pianeggiante, una caratteristica rara in una zona dove sono moltissimi i percorsi impervi caratterizzati da pareti molte scoscese, ma è piuttosto lungo ed impegnativo. Tra le deviazioni segnaliamo l'impegnativa discesa sul fondo del Canyon del "Bright Angel Trailhead". I migliori punti panoramici del rim trail sono invece sono Yavapai Point e Mather Point per le visioni all'alba, mentre il momento del tramonto si può ammirare dai lookout del Maricopa, Powell e Hopi point. Se per le escursioni diurne non sono richiesti permessi, lo stesso discorso non vale se si ha intenzione di compiere escursioni in notturna, per le quali è necessario fare richiesta il prima possibile.
Se si possiede un auto a noleggio, il bordo sud del Grand Canyon continua lungo la "Desert View Drive" un percorso asfaltato che conduce fino all'East Entrance e la Desert View, una delle viste più belle del canyon. Altri punti da cui scattare foto indimenticabili sono il Navajo Point, Moran Point, e l'amplissimo panorama che si ammira dal Grand View Point, a circa metà strada della Desert View Drive.
Considerando soprattutto le elevate variazioni altimetriche della zona e le dimensioni gigantesche dell’area, il Grand Canyon presenta climi sensibilmente diversi tra loro. Gli inverni sono generalmente freddi, soprattutto a causa dell’altitudine, e moderatamente nevosi, con il manto bianco che tende a depositarsi prevalentemente nel bordo meridionale. Le estati invece sono molto calde, con la roccia che contribuisce ulteriormente a propagare il calore rendendo i canaloni dei veri e propri forni nei quali è d’obbligo muoversi provvisti di abbondanti scorte d’acqua. Le precipitazioni, a carattere temporalesco in estate, sono comunque abbastanza rare. Quando programmate una escursione considerate che ci sono quasi 2.000 metri di dislivello tra la cima e il fondo del canyon, il che equivale ad una differenza di temperatura di un 12-14 °C ed anche più. Se quindi avete intenzione di avventurarvi in estate lungo il Bright Angel Trail, servono abbondanti scorte d'acqua, e sul fondo del Grand Canyon potrete incontrare temperature prossime ai 40 gradi centigradi.
Il Grand Canyon è facilmente raggiungibile sia da Phoenix che da Las Vegas, anche se l’aeroporto più vicino è quello di Flagstaff. A dire il vero, il sito è anche dotato di un proprio piccolo scalo, il Grand Canyon Airport, dal quale partono e arrivano voli per/da Las Vegas. Lo stesso discorso fatto per gli aeroporti vale per le stazioni ferroviarie. Una volta atterrati o comunque raggiunta una delle città nelle vicinanze del Grand Canyon, non resta che acquistare il biglietto di uno dei molti autobus che ogni giorno fanno consentono a migliaia di visitatori di raggiungere il parco, o in alternativa noleggiare un’automobile con la quale muoversi liberamente.
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