Mavericks (Maverick's), il tempio dei surfisti in California
Mavericks, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Mavericks dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Non c’è appassionato di surf al mondo che non conosca Mavericks (o Maverick’s), uno dei “templi” a livello internazionale di questo sport, una delle 10 migliori spiagge di surf del mondo. Mavericks è uno spot, un luogo dove, a causa di determinate condizioni climatiche e morfologiche, le onde del mare risultano sempre particolarmente alte, mediamente intorno agli 8 metri, con punte incredibili fino a 24 metri. Questo luogo così particolare si trova all’incirca 3 km al largo del porto di Pillar Point, lungo la costa settentrionale della California, all’interno della Contea di San Mateo, poco a sud di San Francisco. La cittadina più vicina è Princeton-by-the-Sea, poco distante dalla magnifica Half Moon Bay, la baia di forma semicircolare che deve il proprio nome alla sua somiglianza con una delle fasi della Luna. La vicinanza con San Francisco ha reso molto popolare Mavericks, e specie nei fine settimana gli alberghi e ristoranti della zona si riempiono di turisti, ed ovviamente di appassionati di surf!
La fama di Mavericks ebbe inizio nel 1961, quando tre surfisti, Alex Matienzo, Dick Knottmeyer e Jim Thompson, decisero di spingersi al largo di Pillar Point attratti dalla spettacolarità delle onde. L’inseparabile compagno di viaggio e di avventure di Matienzo era il suo pastore svizzero bianco chiamato Maverick, anch’esso amante dell’oceano e delle nuotate in mare aperto. Nonostante le proibitive condizioni del mare, infatti, anche quel giorno il cane si gettò in acqua all’inseguimento del proprio padrone verso lo spot. Accortosi dell’accaduto, Matienzo fece retromarcia, raccolse il suo fido compagno e lo riportò a riva per legarlo. In seguito all’accaduto i tre amici decisero di battezzare quel luogo in onore del cane con il nome di Maverick’s point, poi divenuto semplicemente Mavericks.
Come ogni teatro di sport estremi che si rispetti, Mavericks è al centro di numerosi racconti epici e aneddoti al limite dell’incredibile, alcuni dei quali purtroppo non a lieto fine. Il 23 dicembre 1994, dopo aver urtato probabilmente contro la sua stessa tavola, qui perse la vita il noto surfista hawaiano Mark Foo, la stessa sorte che nel marzo del 2011 toccò a Sion Milosky, anch’esso hawaiano, deceduto per affogamento. Nonostante i frequenti incidenti sono tantissimi ogni anno i surfisti esperti che si danno appuntamento nelle acque intorno a Mavericks, dove dal 1994 operano squadre specializzate nei salvataggi in condizioni estreme.
Le onde di Mavericks non hanno niente a che vedere con quelle di tante altre località surfistiche del mondo. Qui si possono cimentare solo atleti di grande esperienza, ben allenati e abituati a cavalcare onde giganti che mettono paura solo a vederle dalla costa. L’altezza delle onde è legata in gran parte alle particolarissime condizioni morfologiche del fondale, plasmato a formare una sorta di enorme rampa inclinata che rallenta l’incedere delle onde verso il litorale aumentandone esponenzialmente l’altezza. A causa di questa rampa le onde assumono la caratteristica forma a “V”, per poi scaricare tutta l’energia accumulata in una piccola area al termine della superficie inclinata.
La sicurezza è il punto nodale attorno al quale si sono incentrati gli sforzi della comunità locale negli ultimi anni. In tal senso è emblematica la competizione sportiva che, ormai dal 1999, si tiene ogni anno tra dicembre e marzo a seconda delle condizioni metereologiche. La Quiksilver/Mavericks è infatti una manifestazione in cui i migliori surfisti del mondo si danno battaglia per aggiudicarsi l’elevato montepremi (150.000$ nel 2010) sfidandosi all’insegna del numero più spettacolare, garantendo brividi e emozioni ai fortunati spettatori. Negli ultimi anni a primeggiare sono stati il sudafricano Chris Bertish e lo statunitense Kelly Slater, laureatosi per ben 11 volte campione del mondo in questo sport.
La località più importante vicino a Mavericks è sicuramente Princeton-by-the-Sea, che si trova appena a nord di Half-Moon-Bay e a sud di Moss Beach. Piccola cittadina di appena 300 anime residenti, grazie alle attività correlate al surf, Princeton, così semplicemente chiamata dai locali, si è sviluppata dal punto di vista turistico, ed offre alloggi, negozi ed ottimi ristoranti di pesce, considerati quest'ultimi tra i migliori della Contea di San Mateo.
Un motivo per arrivare quaggiù, che non sia il surf, potrebbe essere il whale watching: durante l'inverno, da metà novembre a metà aprile circa, vengono organizzate escursioni per avvistare le balene, che vengono qui a svernare dal lontano Alaska. Spettacolari i salti delle megattere, qui chiamate humpback whales, proprio per il loro spettacolare saltare sulla schiena, che tra l'altro le aiuta a liberarsi dai parassiti ancorati sulla pelle.
Il periodo migliore per arrivare da queste parti sono sicuramente l'autunno e la primavera, relativamente stagioni ancora secche, o poco piovose, e dalle temperature gradevoli. parliamo ovviamente delle temperature dell'aria, dato che l'acqua dell'oceano Pacifico, da queste parti la si può affrontare solamente se protetti da una muta subacquea: i valori oscillano dai +12 °C dell'inverno ai +14°C dell'estate, decisamente troppo bassi per concedersi un bagno in spiaggia. Da dicembre a marzo cadono le piogge più abbondanti, mentre il fenomeno meteorologico più rilevante dell'estate è la nebbia, che spesso avvolge la costa con il suo fitto manto.
La fama di Mavericks ebbe inizio nel 1961, quando tre surfisti, Alex Matienzo, Dick Knottmeyer e Jim Thompson, decisero di spingersi al largo di Pillar Point attratti dalla spettacolarità delle onde. L’inseparabile compagno di viaggio e di avventure di Matienzo era il suo pastore svizzero bianco chiamato Maverick, anch’esso amante dell’oceano e delle nuotate in mare aperto. Nonostante le proibitive condizioni del mare, infatti, anche quel giorno il cane si gettò in acqua all’inseguimento del proprio padrone verso lo spot. Accortosi dell’accaduto, Matienzo fece retromarcia, raccolse il suo fido compagno e lo riportò a riva per legarlo. In seguito all’accaduto i tre amici decisero di battezzare quel luogo in onore del cane con il nome di Maverick’s point, poi divenuto semplicemente Mavericks.
Come ogni teatro di sport estremi che si rispetti, Mavericks è al centro di numerosi racconti epici e aneddoti al limite dell’incredibile, alcuni dei quali purtroppo non a lieto fine. Il 23 dicembre 1994, dopo aver urtato probabilmente contro la sua stessa tavola, qui perse la vita il noto surfista hawaiano Mark Foo, la stessa sorte che nel marzo del 2011 toccò a Sion Milosky, anch’esso hawaiano, deceduto per affogamento. Nonostante i frequenti incidenti sono tantissimi ogni anno i surfisti esperti che si danno appuntamento nelle acque intorno a Mavericks, dove dal 1994 operano squadre specializzate nei salvataggi in condizioni estreme.
Le onde di Mavericks non hanno niente a che vedere con quelle di tante altre località surfistiche del mondo. Qui si possono cimentare solo atleti di grande esperienza, ben allenati e abituati a cavalcare onde giganti che mettono paura solo a vederle dalla costa. L’altezza delle onde è legata in gran parte alle particolarissime condizioni morfologiche del fondale, plasmato a formare una sorta di enorme rampa inclinata che rallenta l’incedere delle onde verso il litorale aumentandone esponenzialmente l’altezza. A causa di questa rampa le onde assumono la caratteristica forma a “V”, per poi scaricare tutta l’energia accumulata in una piccola area al termine della superficie inclinata.
La sicurezza è il punto nodale attorno al quale si sono incentrati gli sforzi della comunità locale negli ultimi anni. In tal senso è emblematica la competizione sportiva che, ormai dal 1999, si tiene ogni anno tra dicembre e marzo a seconda delle condizioni metereologiche. La Quiksilver/Mavericks è infatti una manifestazione in cui i migliori surfisti del mondo si danno battaglia per aggiudicarsi l’elevato montepremi (150.000$ nel 2010) sfidandosi all’insegna del numero più spettacolare, garantendo brividi e emozioni ai fortunati spettatori. Negli ultimi anni a primeggiare sono stati il sudafricano Chris Bertish e lo statunitense Kelly Slater, laureatosi per ben 11 volte campione del mondo in questo sport.
La località più importante vicino a Mavericks è sicuramente Princeton-by-the-Sea, che si trova appena a nord di Half-Moon-Bay e a sud di Moss Beach. Piccola cittadina di appena 300 anime residenti, grazie alle attività correlate al surf, Princeton, così semplicemente chiamata dai locali, si è sviluppata dal punto di vista turistico, ed offre alloggi, negozi ed ottimi ristoranti di pesce, considerati quest'ultimi tra i migliori della Contea di San Mateo.
Un motivo per arrivare quaggiù, che non sia il surf, potrebbe essere il whale watching: durante l'inverno, da metà novembre a metà aprile circa, vengono organizzate escursioni per avvistare le balene, che vengono qui a svernare dal lontano Alaska. Spettacolari i salti delle megattere, qui chiamate humpback whales, proprio per il loro spettacolare saltare sulla schiena, che tra l'altro le aiuta a liberarsi dai parassiti ancorati sulla pelle.
Il periodo migliore per arrivare da queste parti sono sicuramente l'autunno e la primavera, relativamente stagioni ancora secche, o poco piovose, e dalle temperature gradevoli. parliamo ovviamente delle temperature dell'aria, dato che l'acqua dell'oceano Pacifico, da queste parti la si può affrontare solamente se protetti da una muta subacquea: i valori oscillano dai +12 °C dell'inverno ai +14°C dell'estate, decisamente troppo bassi per concedersi un bagno in spiaggia. Da dicembre a marzo cadono le piogge più abbondanti, mentre il fenomeno meteorologico più rilevante dell'estate è la nebbia, che spesso avvolge la costa con il suo fitto manto.