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Viaggio eco-sostenibile in Perù

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Se cercate qualcosa di insolito per le vostre vacanze, all’insegna di un turismo responsabile e rispettoso del Paese che state visitando, per condividere momenti di vita quotidiana con le popolazioni locali, scoprirne gli stili di vita, contribuire al loro sostentamento e assaporare il piacere dell’incontro con altre culture, senza rinunciare ai piaceri del viaggio, il Perù offre numerose proposte di turismo cosiddetto solidale. Vi diamo qualche consiglio e suggerimento nel nord del Perù, dalla costa fino al centro della foresta Amazzonica peruviana: sintesi di archeologia, storia, cultura viva e natura incontaminata.

La Riserva Ecologica di Chaparrí
Chaparrí è il nome della montagna sacra, che domina la regione di Lambayeque, oltre a quello di una riserva privata, la Riserva Ecologica Chaparrí, gestita dalla comunità Santa Catalina di Chongoyape. Su un’estensione di 34.412 ettari, a pochi km da Chiclayo, questa riserva ha come obiettivo la riabilitazione e la reintroduzione al loro habitat naturale di alcune specie animali in pericolo di estinzione, come l’orso con gli occhiali e la Pava aliblanca, che giocano un ruolo ecologico fondamentale, essendo entrambe distributori naturali di semi nel bosco secco. Il progetto si occupa anche della salvaguardia del bosco secco, devastato per la vendita intensiva del legno: oggi, grazie all’appoggio di fondazioni, studiosi, associazioni peruviane e straniere e all’impegno delle comunità locali, il bosco sta recuperando il suo habitat.
L’esperienza a Chaparrí è speciale perché è un esempio significativo dell’interazione tra uomo e natura, l’incontro con una comunità che da tempo si preoccupa di recuperare il bosco secco e aspira ad essere un modello per altre comunità, dimostrando ancora una volta come la conservazione dell’ambiente può essere una fonte di sviluppo per le popolazioni locali.

Gli artigiani di Túcume
Nel complesso archeologico di Túcume, a pochi chilometri da Chiclayo, le attività degli artigiani locali offrono un valore aggiunto alla visita. A partire dagli anni ’90, alcune famiglie vennero coinvolte in un progetto di conservazione delle tradizioni ancestrali e delle antiche tecniche di lavorazione della ceramica, dei tessuti, della pesca e dell’oreficeria. Oggi, oltre a visitare il Museo di Túcume e la piramide Huaca Larga, l’edificio più imponente del complesso, è interessante vedere come le opere degli artigiani riflettano il contesto culturale locale. Questo legame, tra passato e presente, lo si può anche notare nella gastronomia della zona, dove le donne di Túcume saranno liete di offrirvi un’eccellente varietà di piatti del nord, accompagnati da chicha fresca, bevanda alcolica a base di mais. Inoltre, è stato costruito un albergo turistico, Los Horcones, che non ha deturpato il contesto naturale e culturale in cui si trova.

Edificato secondo le tecniche tradizionali e con l’utilizzo di materiali della zona come fango, canne e persino carrubo, usati già dalle antiche civiltà, anche le sei camere mostrano un arredamento rustico, sia nel colore che negli oggetti.
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La Cooperativa Atahualpa Jerusalén o Granja Porcón
Circondata da infiniti pascoli color smeraldo, da fitti boschi di conifere verde cupo e dalle cime innevate della Cordigliera occidentale delle Ande, la Granja Porcón si trova a 3.200 metri di altitudine. In questo angolo remoto, defilato rispetto ai tradizionali flussi turistici, il visitatore ha l’opportunità di condividere il lavoro comunitario come fosse un contadino in più. Creata nel 1535, la tenuta è destinata all’allevamento del bestiame e, su un’estensione di oltre 9 mila ettari, viene svolto un piano di controllo ambientale, agricolo, del bestiame, forestale e dei prodotti caseari. Lo spirito cooperativistico e collettivista è profondamente radicato nella storia di questa comunità andina formata da 53 famiglie. Perfettamente organizzati, hanno una scuola, una biblioteca, un piccolo ospedale, una centrale elettrica, un laboratorio veterinario, un centro di telecomunicazioni dotato di radiotelefono e di computer e alcuni spacci dove sono venduti i prodotti importati e tutti i membri della cooperativa sono evangelici. La tenuta offre inoltre buoni servizi turistici, che includono sette circuiti turistici alla scoperta dell’artigianato locale, passeggiate per i boschi o visita ai siti archeologici, la semina della patata e anche l’antico Percorso o Camino Inca della Sierra, tutte attività che la comunità realizza quotidianamente.

Convivere con le famiglie di La Encañada e Sulluscocha
Nei pressi di Cajamarca è possibile vivere l’esperienza di una convivenza con le famiglie locali, che permette al viaggiatore di assaporare lo spazio naturale e culturale di queste genti. A La Encañada e Sulluscocha il turista partecipa attivamente alle attività quotidiane della comunità, dalla preparazione dei piatti con prodotti di stagione, alla cottura del pane nel forno di fango, dal far pascolare il bestiame alla semina e coltivazione degli alimenti o può decidere di cimentarsi nella fabbricazione di chitarre, oggetti in legno o ferro, con l’aiuto degli abili artigiani locali. A fine giornata, comodamente seduti davanti ad un camino, ci si potrà deliziare con storie, leggende e miti andini raccontati dai componenti delle famiglie. La casa andina Encañada, lungo la strada Cajamarca – Celendín a 3.200 metri di altitudine, dispone di due stanze costruite con pietre e fango che possono ospitare fino a 3 ospiti ciascuna. Si organizzano anche escursioni all’allevamento di trote di Tambomayo, alla fiera agricola domenicale o lungo il bellissimo Cápac Ñan, nome quechua del cammino Inca. Nella casa di Sulluscocha, lungo la strada Cajamarca – Namora, ci sono due camere con splendida vista dell’omonima laguna, realizzate con materiali della zona, che possono ospitare in totale fino a 10 persone. Nei dintorni si fanno passeggiate al sito archeologico di Kollor e alla laguna San Nicolás, si visitano i resti di Cápac Ñan e, camminando dalla casa fino ai Baños del Inca, si può ammirare l’incredibile varietà di flora e fauna della zona.

Fonte: Repubb. del Perù Commissione per la Promozione del Perù
Ufficio Stampa PromPerù - Openmind Consulting
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 Pubblicato da il 13/03/2009 - - ® Riproduzione vietata

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