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Le meduse più pericolose del Mediterraneo: quali sono e come difendersi

Il clima sta cambiando, e oramai è assodato come le temperature medie del pianeta stiano crescendo in modo preoccupante, soprattutto nell'emisfero boreale. Tra le varie conseguenze di questo “global warming” c'è anche quello delle migrazioni delle specie marine che, invogliate dalle acque mediamente più calde, tendono a salire di latitudine, colonizzando mari in cui un tempo non erano protagoniste.

Questo è senz'altro il caso delle meduse che anno dopo anno stanno aumentando di numero anche nell'Adriatico e nel Tirreno, rendendo a tratti, in certe aree, la balneazione poco sicura. In aggiunta alle specie endemiche, il mare nostrum si sta popolando anche di specie aliene, che hanno trovato la strada verso le nostre spiagge grazie al Canale di Suez e lo Stretto di Gibilterra, due collegamenti diretti tra i mari tropicali e l'Oceano Atlantico con le coste sud dell'Europa.

Alcune specie di queste meduse, originali od importate, risultano particolarmente fastidiose e pericolose, e possono rappresentare un grave problema economico per le località turistiche del bacino del Mediterraneo: a volte il loro numero diventa così elevato da costringere i turisti alla cancellazione delle loro vacanze.

E' il caso delle fioriture di medusa Pelagia noctiluca, una delle più diffuse nei nostri mari, e che quindi è molto probabile incontrarla nelle località delle vacanze estive. Questo perché verso la fine dell'estate tende a prediligere le acque costiere. E' facile da riconoscere per il suo colore viola, la sua luminescenza al chiar di luna e per il bruciore che lascia sulla pelle l'assaggio di uno dei suoi tentacoli.

Ma cosa fare per evitare il fastidio di una puntura di medusa? Il web è pieno di pagine che indicano le tecniche migliori per curare le ustioni inflitte dai tentacoli urticanti, che vanno dai rimedi della nonna fino ai prodotti chimici più mirati. Ma perché intervenire dopo? La vera soluzione è prevenire la puntura di medusa, grazie ad una emulsione protettiva che protegga la pelle e riduce drasticamente il rischio di urticazioni. E' il caso di Respingo Jellyfish, un dispositivo medico che forma una sorta di barriera a livello cutaneo. La sua applicazione è molto semplice: basta ricordarsi di agitare bene il flacone prima dell'uso e poi applicare in modo uniforme il prodotto su tutto il corpo, specialmente gambe e braccia, le zone più esposte alle urticazioni.
La presenza di lantanio cloruro ed altri sali fornisce un’azione protettiva nei confronti delle tossine urticanti sviluppate dalle meduse, ed inoltre agisce in modo efficace contro i pidocchi di mare e il contatto con i coralli.

Le altre meduse più pericolose nel mediterraneo


Tra le meduse più pericolose per i bagnanti del Mediterraneo è senz'altro da segnalare la piccola Carybdea marsupialis, una parente, fortunatamente alla lontana, della cubomedusa australiana, la terribile “vespa di mare”. Nulla a che vedere con la più grande cugina posta agli antipodi, ma i suoi piccoli tentacoli sono dolorosissimi, e il veleno è potente, seppur in piccole quantità: il rischio di uno shock anafilattico è reale.

Più pericolosa, ma per fortuna più rara, è la Caravella Portoghese, anche se tecnicamente non è proprio una medusa: il suo nome scientifico è Physalia physalis ed in realtà formata da quattro distinti polipi. Ovviamente, a noi interessano i tentacoli che in questo caso sono davvero impressionanti! Possono raggiungere anche lunghezze di decine di metri e quindi si può essere punti anche se non si vede il suo corpo caratteristico per i suoi colori vivaci. E' arrivata in Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra ed è stata avvistata sulle coste occidentali della Sardegna.

Negli ultimi anni si sta diffondendo un'altra grande e potenzialmente pericolosa medusa: si tratta della Drymonema dalmatinum, e il nome ci rivela che venne identificata per la prima volta al largo delle coste della Dalmazia. Possiede un cappello che può superare il metro di diametro ed i tentacoli si estendono in proporzione. Fate attenzione quando ne vengono avvistati degli esemplari: anche utilizzando Respingo Jellyfish è necessario avere cautela, specialmente nel caso di specie così grandi, e potenzialmente pericolose.
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