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Green Pass italiano ed europeo: come funziona il passaporto vaccinale e come ottenerlo

È entrato in vigore il passaporto vaccinale, o Digital Green Certificate, per tutti i cittadini dell'UE: dall'1 luglio 2021 un nuovo sistema permette ai cittadini europei di muoversi liberamente sul territorio italiano e dell’Unione Europea, mentre dal 6 agosto 2021 l'obbligo di presentare il Green Pass è esteso anche a una lunga serie di attività (soprattutto al chiuso) come requisito d'accesso. Dall'1 settembre, inoltre, sono state introdotte ulteriori novità e restrizioni.

Cos’è il Green Pass o Passaporto Vaccinale?

Lo scopo del documento è quello di certificare lo stato immunologico del suo possessore, perché contiene le informazioni necessarie su almeno uno dei tre requisiti fodamentali per la concessione del Green Pass, ovvero:
  • l’avvenuta vaccinazione per il Covid-19 con i vaccini autorizzati dall’Ema: Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson (ma alcuni paesi accettano anche Sputnik, per il momento). Il Green Pass per vaccinazione (prima dose) viene generato automaticamente dalla piattaforma nazionale ed è valida dal 15° giorno dal vaccino fino alla data della seconda dose. La certificazione dopo la seconda dose verrà rilasciata entro 24/48 ore dalla seconda somministrazione ed è valida per 270 giorni/9 mesi (ma presto sarà estesa a 12 mesi);
  • se si dispone di un certificato che dimostri la guarigione dal Covid da non più di 180 giorni (6 mesi);
  • se si ha un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Il passaporto vaccinale attesta anche alcune informazioni di base della persona come il nome, la data di nascita, quella di rilascio del documento e le informazioni necessarie sul vaccino (tipo, data, numero di dosi) e un identificatore unico.

Il Green Pass italiano. Dove è richiesto?

Il Certificato Verde ha una doppia valenza, in Italia e in Europa: il Green Pass italiano serve a tutti i cittadini maggiori di 12 anni per muoversi liberamente anche tra territori o regioni calssificate come zona arancione o rossa (sostituisce una volta per tutte l’autocertificazione).
Come già applicato in altri paesi, anche in Italia, con il nuovo decreto, dal 6 agosto 2021 il Green Pass diventa uno strumento necessario per l’accesso a eventi, sagre, fiere, spettacoli, musei, mostre, stadi, convegni e congressi, ma anche centri termali, piscine, palestre, sport di squadra (per attività al chiuso), parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi (sempre nel caso di attività al chiuso), sale da gioco (scommesse, bingo e casinò), concorsi pubblici o anche per sedersi al tavolo di ristoranti e locali al chiuso come pub, gelaterie, bar e pasticcerie. Per sedersi all'aperto o per consumazioni al bancone, invece, non è richiesto.

Dall'1 settembre sono state introdotte alcune ulteriori restrizioni che riguardano soparattutto i trasporti e le scuole:
- per salire su un treno dell’alta velocità (Trenitalia o Italo), un Intercity o un Intercity notte, è obbligatorio esibire il Green Pass.
- Il certificato è richiesto anche per i voli nazionali (su quelli internazionali era già previsto).
- Per navi e traghetti interregionali i passeggeri devono avere il certificato verde. La capienza delle imbarcazioni è fissata all’80%. I collegamenti marittimi dello Stretto di Messina, nonostante uniscano due diverse regioni, seguono invece le regole previste per il trasporto pubblico locale (dunque non è obbligatorio il Green Pass).
- Per gli autobus che collegano più di due regioni, per quelli che effettuano tratte turistiche lunghe e su quelli che offrono servizio di noleggio con conducente è necessario il Green Pass. In questi casi la capienza massima è all’80%.
- Per il trasporto pubblico locale come metro, tram, autobus e treni regionali non è richiesto il certificato verde. La capienza dei mezzi è stata fissata all’80% in zona bianca e gialla.
- Per le seggiovie la capienza è al 100% con obbligo di mascherina (o al 50% con le cupole paravento); per cabinovie e funivie è al 50% (con possibilità di portarla all’80% in caso di futuro obbligo di Green Pass).
- Il personale scolastico deve presentare il Green Pass per entrare al lavoro. Chi non si adegua non può entrare e la sua assenza sarà considerata ingiustificata. Dopo 5 giorni di assenza ingiustificata scatta la sospensione senza stipendio.
- Per accedere alle strutture delle università è obbligatorio il Green Pass, proprpio come per la scuola, ma in questo caso a essere soggetti all'obbligo sono anche gli studenti universitari, che devono presentare il certificato sia per assistere alle lezioni in presenza che per sostenere gli esami.

Rimane ovviamente in vigore (lo era già da giugno) la legge che prevede il Green Pass per partecipare alle nozze o per visitare gli anziani in casa di riposo.

Il certificato italiano viene emesso dopo la prima dose di vaccino. Attenzione, perché in Europa non vale la stessa regola ovunque e, quindi, al momento il Green Pass italiano e quello europeo non sono esattamente la stessa cosa, ma la Commissione raccomanda di garantire la libertà di movimento a tutte le persone che abbiano completato il processo vaccinale.

Il Green Pass europeo

Il Green Pass europeo permette il libero spostamento delle persone all'interno dei confini UE ed è valido 14 giorni dopo l'ultima dose di vaccino anti-Covid, anche se sulle regole d'ingresso non c'è ancora uniformità tra i diversi paesi.
Con questo documento si vuole garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini che si muovono nell'Unione Europea, senza obbligo di quarantena o test.
Con l'adozione del Green Pass europeo gli Stati non possono più imporre ulteriori restrizioni di viaggio (es. quarantena, autoisolamento, tamponi obbligatori, ecc...), tranne nei casi in cui queste misure preventive non siano necessarie per la salvaguardia della salute pubblica. L’obiettivo è chiaramente un ritorno alla normalità e dare nuova linfa al turismo, uno dei settori che maggiormente ha subìto il contraccolpo della pandemia.

Il Green Pass (o, più precisamente, Certificato Verde Digitale, Digital Green Certificate) è basato su un codice QR che contiene una firma digitale dell’ente che lo emette (ad esempio un ospedale, un centro dove si svolgono i test o un’autorità sanitaria) ed è gratuito, redatto nella lingua nazionale del paziente e in inglese. La sua validità è estesa a tutti i Paesi dell’Unione Europea, oltre all’Islanda, al Liechtenstein, alla Norvegia e alla Svizzera.

Come ottenere il Green Pass?

In Italia il Green Pass è sia un documento cartaceo gratuito sotto forma di certificazione rilasciato direttamente dalle autorità sanitarie che attesta l'esistenza di almeno una delle tre condizioni necessarie (avvenuta vaccinazione, guarigione dal Covid o tampone negativo), sia un documento digitale caricato sull'apposita piattaforma.

I cittadini vaccinati, guariti o che hanno effettuato un tampone con esito negativo ricevono un sms o un'e-mail dal Ministero della Salute che segnala la disponibilità del documento. Accedendo al sito www.dgc.gov.it e inserendo i dati richiesti, basta indicare il codice ricevuto via sms o per e-mail per scaricare il certificato nel formato che si preferisce (cartaceo o digitale). È utile sapere che il passaporto vaccinale si scarica anche dall'app IO, ma si può anche chiedere al proprio medico di base, al pediatra o in farmacia utilizzando la tessera sanitaria.

Dove consultare il Green Pass e come ottenere informazioni?

Gli italiani lo hanno a disposizione gratuitamente sulle app "Immuni" e "Io" (quella della Pubblica Amministrazione, la stessa usata per usufruire del cashback o del bonus vacanze) e sul fascicolo sanitario elettronico.
Sull'apposito sito (www.dgc.gov.it) c'è una sezione dedicata alle FAQ che fornisce informazioni su emissione, acquisizione, utilizzo, validità e verifica delle certificazioni verdi Covid, sia agli interessati che agli operatori coinvolti. Per avere un contatto diretto telefonico, il Ministero della Salute offre supporto con il proprio numero di pubblica utilità (tel. 1500), così come è operativo il call center di Immuni (800 91 24 91) e l’assistenza di PagoPa per chi usufruisce dell'app IO.

L'Unione Europa offre informazioni aggiornate in 24 lingue sulla piattaforma digitale ReOpen EU, dove si possono verificare le restrizioni vigenti per i vari paesi in base alla situazione epidemiologica.

Il Green Pass può essere revocato?

Il certificato verde può essere revocato se una struttura pubblica del Servizio sanitario regionale, oppure un medico di base, un pediatra di libera scelta o ancora un medico Usmaf o Sasn comunica alla piattaforma nazionale la positività al Covid-19 di una persona eventualmente già vaccinata o guarita dal virus in passato.
In questo caso la piattaforma genera una revoca del Green Pass, comunicando contestualmente le informazioni al portale europeo e inmviando una notifica di revoca alla persona interessata.

Il Green Pass per i minori

Anche i bambini possono ottenere il Green Pass, visto che l’Ema permette l'uso del vaccino Pfizer BioNTech tra i 12 e i 15 anni. I bambini sopra i 6 anni possono anche ottenere un certificato riguardante il test negativo o l'avvenuta guarigione, mentre i bambini sotto i 6 anni sono esentati dai test.
Il Green Pass non è richiesto per i bambini e le bambine sotto i 12 anni di età, che possono quindi entrare ovunque senza certificato, visto che per loro non è ancora disponibile ancora il vaccino. Analogamente, possono entrare ovunque anche senza tampone.

Chi può effettuare controlli sul Green Pass?

Ovviamente è bene sottolineare che possono esercitare il diritto di effettuare controlli sul certificato verde attraverso la lettura del QR code i pubblici ufficiali nell'esercizio delle proprie funzioni e i proprietari o gestori (o loro delegati) di un locale pubblico o di un luogo aperto al pubblico per l'accesso al quale è richiesto il possesso del Green Pass. Dunque, con un incarico formale da parte del datore di lavoro, qualunque lavoratore dipendente può richiedere il cerificato.
Analogamente, possono verificare la validità del Green Pass i gestori (o loro delegati) delle strutture socio-sanitarie e socio assistenziali per le quali sia previsto il possesso del certificato per l'accesso in qualità di visitatore. In tutti i casi, se richiesto, deve esssere esibito anche un documento di identità personale.

In poche parole, il certificato verde viene controllato al'ingresso dei locali, degli spettacoli, delle scuole, dei mezzi di trasporto, delle strutture ricettive dove si svolgono i banchetti di matrimonio e nelle RSA per le visite ai pazienti ricoverati. In caso di violazione può essere applicata una multa da 400 a 1000 euro sia all'esercente che all'utente, più eventuale chiusura dell'esercizio da 1 a 10 giorni qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi.

Articolo in periodico aggiornamento.
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