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Le isole Pontine o Ponziane e i loro punti di interesse, cosa vedere?

A guardare dall’alto l’arcipelago delle Isole Pontine - o Ponziane - viene in mente che Dio si sia divertito a giocare a dadi nel Mar Tirreno e poi si sia dimenticato di raccoglierne qualcuno, regalando al mondo sei isole di inesauribile bellezza: Ponza, Palmarola, Gavi e Zannone, più a nord-ovest e Ventotene e Santo Stefano, più a sud-est.

Dodici sono i chilometri quadrati complessivi, per poco più di 4.000 abitanti, tutti residenti a Ponza o a Ventotene, le uniche isole abitate tutto l’anno, e dodici sono le miglia marine che separano le due costellazioni: sei gocce in mezzo al mare blu che più blu non si può, sei gioielli di inestimabile valore, sei isole da proteggere con le unghie e con i denti perché di miracoli naturalistici di questa entità, in giro per il mondo, ce ne sono davvero pochi.

Esattamente, però, dove si trovano le Isole Pontine?
Proprio di fronte al Golfo di Gaeta, dove svettano in bella vista anche altri splendori della caratura di Ischia e Capri, tanto per intendersi, anche se le nostre piccole isolette si trovano un po’ più verso il largo e ricadono sotto l’amministrazione della Provincia di Latina.

Siamo quindi in un punto dello Stivale baciato dalla fortuna e non possiamo esimerci dal tirare fuori il nostro trolley, metterci dentro un paio di costumi da bagno, la maschera da sub e la crema solare e partire alla volta delle isole Ponziane. Punti d’interesse principali, spiagge più belle, monumenti da non perdere e qualche utile consiglio su dove mangiare li troverete tutti in questa guida che ho preparato per voi.
Non avete, quindi, nessuna scusa. Pronti? Partenza e via.

Isola di Ponza, la più turistica: il borgo e le spiagge


Cominciamo con l'isola di Ponza, la regina indiscussa delle Isole Pontine.
Con i suoi 7,5 km² di superficie distribuiti più in lunghezza che in larghezza e i suoi 42 km di coste per lo più frastagliate è la più grande delle sei ed è, infatti, meta turistica ambita da molti, nonché una delle più belle mete balneari italiane.

Le colline che si alzano alle spalle del piccolo e colorato centro abitato sono tappezzate di profumata macchia mediterranea e, tra corbezzoli, e ginestre, si fa notare in tutto il suo splendore la palma nana, pianta simbolo dell’isola e di tutto l’arcipelago ponziano, resistentissima - pare riesca a resistere anche agli incendi che spesso divampano da queste parti -, come chi vive tutto l'anno su un isolotto in mezzo al mare.

Il borgo di Ponza ci accoglie da lontano, con le sue casette che sembrano colorate dai bambini, i quali, si sa, non difettano di allegria e buonumore. Una passeggiata per le caratteristiche viuzze del piccolo centro storico è quasi d’obbligo, soprattutto per chi ha voglia di fare un po’ di shopping originale nelle botteghe artigiane locali, presso le quali potrete trovare qualche pregevole oggetto fatto a mano da portare a casa come souvenir. Non mancano occasioni di piacere neanche per chi, invece, predilige una vacanza all’insegna dell’arte e della cultura, grazie ai numerosi monumenti che testimoniano l’importanza storica che Ponza ha sempre rivestito: il Monumento Dei Caduti, con la sua fiamma di marmo, la Torre dei Borboni, la cui prima edificazione risale al XVI secolo, e il Fortino di Frontone, fortezza che presidia ancora il porto con il medesimo cipiglio di quando dal mare arrivavano pirati e invasori.

L’isola di Ponza si rivela ideale anche per i buongustai, soprattutto se appassionati di pesce, che potranno gustare le specialità culinarie presso uno dei tanti ristoranti disseminati tra la zona portuale e il centro storico; entusiasmante anche la possibilità di prendere un aperitivo in riva al mare, magari seduti a uno dei tavolini di un bar con vista panoramica sul porto e sui tramonti da fiaba che baciano Ponza tutti i giorni.
Musica e intrattenimento sono garantiti anche per gli amanti delle ore piccole, tanto per sfatare il mito che una vacanza su un’isola non è indicata per i viaggiatori più giovani e adrenalinici; tra i locali più noti della movida ponzese non posso esimermi dal segnalare il Winspeare, un piacevole mix tra piano bar, pub e locale notturno.

Le spiagge di Ponza


Nell’isola che rappresenta il cuore delle Isole Pontine, le sue spiagge più belle sono ovviamente il piatto forte per il turista assetato di paesaggi marini da cartolina.
Tra le spiagge di Ponza raggiungibili a piedi - che sono in numero decisamente minore rispetto a quelle raggiungibili via mare - come non partire da quelle occidentali, ossia quelle da cui si possono ammirare i più bei tramonti di Ponza?

Incamminiamoci verso Cala Feola, per raggiungere la quale bisogna scendere più di 200 gradini prima di mettere i piedi nella sabbia fine - unica in tutta l'isola - che lì si trova.
Cala Fonte, piccola conca dalle acque color verde smeraldo particolarmente adatta per chi ha bambini, grazie al suo fondale basso; la Caletta, una delle perle ponzesi, e Cala dell’Acqua, così chiamata perché vi sgorga una piccola sorgente di acqua cristallina.
Sempre da queste parti, ossia in località Le Forna, la zona più selvaggia dell'isola, meritano una visita anche le Piscine Naturali, tre piscine scavate nel tufo dagli agenti atmosferici e particolarmente amate dai più piccini, e Cala Cecata, la più settentrionale tra le spiagge occidentali, che offre una piattaforma di roccia estremamente gradevole al viaggiatore bisognoso di tintarella.

Più a nord, dove Ponza si allunga verso il piccolo isolotto di Gavi, troviamo Cala Gaetano, altro piccolo gioiello naturalistico, per raggiungere il quale bisogna affrontare un’altra scalinata da quasi trecento gradini, meta prediletta per chi ama fare snorkelling, grazie al fondale ricco di fauna marina di grande bellezza.

Riscendendo lungo la costa orientale dell’isola troviamo la spiaggia di Frontone, una delle più celebri, ideale per chi ama la vita da spiaggia a cinque stelle - ogni sera si trasforma addirittura in una suggestiva discoteca sul mare -, la spiaggia di Santa Maria, situata poco al di fuori del centro abitato, e Bagno Vecchio, la più meridionale delle spiagge che ho selezionato per voi, deliziosa caletta che si trova al di sotto di un’antica necropoli raggiungibile attraverso il sentiero che porta fino a livello del mare, nonostante l’ultimo tratto non sia dei più agevoli.

Le spiagge più belle di Ponza, però, sono senza dubbio quelle che possono essere raggiunte solo via mare, soprattutto da quando il sentiero che porta a Chiaia di Luna, la star di Ponza, non è più agibile; in realtà da qualche anno tutta la spiaggia è chiusa per ragioni di sicurezza a causa del costone roccioso soggetto a frane che la sovrasta.
È un peccato, perché si tratta di una spiaggia meravigliosa che si rivolge verso Occidente, lì proprio dove l’isola si strozza e si trova il pittoresco centro abitato: a forma di mezzaluna, ha pareti scoscese chiare che si arrampicano in verticale. Nei prossimi anni, grazie a un progetto di messa in sicurezza dell'area, dovrebbe tornare agibile.

Altra straordinaria visione la propone la Punta di Capo Bianco, situata pochi chilometri più a nord di Chiaia di Luna, che, come il nome suggerisce, ha pareti talmente bianche che il riverbero del sole che batte illumina anche glii anfratti più nascosti.

Proseguiamo il nostro tour spingendoci ancora verso nord, in esplorazione della costa occidentale, fino a che non troviamo i Faraglioni di Lucia Rosa, dai quali - almeno così narra una leggenda - si lanciò una giovane fanciulla ponzese per sfuggire a un matrimonio imposto: munitevi di pinne, fucile ed occhiali perché i faraglioni stessi sono stati scavati all'interno dall’acqua del mare e l’esplorazione subacquea rischia davvero di lasciarvi senza parole. Terminiamo con l’altrettanto suggestiva Cala Felce, che, con il suo fondale di ghiaia bianca e la sua grotta sommersa vi farà passare la voglia di andarvene.

Circumnavighiamo ora la punta più settentrionale di Ponza e dirigiamoci verso sud, alla volta di Cala Core, bellissima caletta di ciottoli bianchi che si è guadagnata il suo nome grazie alla forma particolare - a cuore, per l’appunto - di un affossamento della roccia; terminiamo, infine, il nostro viaggio ancorando il nostro guscio di noce nei pressi dei Faraglioni della Madonna, dove si trovano le Grotte di Pilato, un complesso ipogeo sottomarino scavato direttamente dai Romani, che qui allevavano le murene. Un vero incanto.

Ventotene: la storia, i paesaggi


L’isola di Ventotene è un tripudio di vegetazione di rara bellezza e le acque che la circondano custodiscono gelosamente specie marine rare - praterie di posidonie, murene, rose di mare e anche qualche delfino - e tutelate dai confini dell’Area Marina Protetta di cui l’isola, insieme alla scoglio di Santo Stefano di cui vi parlerò tra un po’, fa parte.

Ventotene è un piccolo paradiso che propone al turista una vacanza all’insegna della semplicità e della tranquillità, oltre ad essere una delle mete preferite dai surfisti e dai velisti, in quanto pare che i venti qui si diano allegro appuntamento e si divertano a gonfiare le vele e a sospingerle a destra e manca.
Il centro abitato si trova abbarbicato su una roccia e ancor prima di approdare si possono ammirare da lontano le casette colorate che si distribuiscono sui tre livelli dell’impianto urbano. Due strade si dipartono dal porto: la prima porta al Castello Borbonico e la seconda vi conduce fino al Convento di Santa Candida, imponente struttura neoclassica di grande impatto.

Lungo la passeggiata è possibile incontrare numerose testimonianze antiche, risalenti al I secolo d.C., quando Ventotene era una delle mete preferite degli Antichi Romani: il Porto Romano, opera ingegneristica di mirabile fattura, attualmente adibito a fulcro commerciale della zona portuale con i suoi negozi allestiti nelle grotte che un tempo venivano utilizzate come magazzini, la Peschiera, altra opera di alta archeologia, ubicata ai piedi del Faro, dove venivano allevati i pesci che venivano poi serviti agli Imperatori che qui venivano a soggiornare in estate, le Cisterne, due vasche che incanalavano in un complicato sistema di canali sotterranei l’acqua piovana, e Villa Giulia, imponente villa imperiale di cui si possono ammirare ancora le vestigia,

Imperdibile anche una visita al Museo Archeologico che conserva molti reperti ritrovati sull’isola o nelle acque che la circondano, le quali celano ancora tesori di incredibile valore, a testimonianza dell’importanza storica che Ventotene ha avuto nel corso dei millenni

Le spiagge di Ventotene


Non dobbiamo, però, scordarci che l’isola è anche una delle mete balneari del Lazio più ambite, con le sua costa incantevole, che propone Cala Nave e Cala Rossano, due calette sabbiose di notevole bellezza e ben attrezzate con punti ristoro, ombrelloni e spazi dedicati ai bambini , la Spiaggia del Faro, un insieme di suggestivi scogli piatti di tufo sui quali ci si può stendere e prendere il sole, e la Spiaggia delle Saline, raggiungibili tutte da terra.

Quattro spiagge vi sembrano poche? Non vi preoccupate perché l’isola possiede anche molte calette raggiungibili via mare, tra le quali vi segnalo Cala Battaglia, le cui acque verde smeraldo incantano chiunque, Parata Grande, piccola spiaggia di sabbia grigia ubicata sul versante occidentale dell’isola, Punta Pascone, ideale per chi ama le immersioni - particolarmente suggestiva è la Secca dell’Archetto, un tunnel che si trova a 40 metri di profondità dentro il quale vivono specie marine rarissime - e Le Sconciglie, una secca tra due scogli - la leggenda vuole che siano gli scogli su cui si trovavano le sirene che tentarono inutilmente di sedurre Ulisse -, altra meta ambita per chi pratica il diving.

Palmarola, l’isola più bella del mondo


È stato Folco Quilici, grande documentarista appassionato delle meraviglie che la Natura sa creare, a definire Palmarola “una delle terre emerse dal mare più belle del nostro pianeta”.
E, in effetti, quest’isola, la più occidentale dell’arcipelago, conserva un fascino del tutto unico, vuoi per il suo aspetto incontaminato - Palmarola è una Riserva Naturale -, vuoi per la sua struggente bellezza, vuoi per lo stretto legame che intrattiene con l’isola madre, ossia Ponza, da cui dista solo 6 miglia.
Se, ad esempio, vi racconto che i ponzesi la chiamano “L’Isola”? Con la elle e la i maiuscole, perché per loro quel piccolo scogliettino in mezzo al mare incarna in pieno ciò che una vera isola dovrebbe essere: mare ovunque, volti abbrustoliti dal sole, orizzonti infiniti e poco più.

Palmarola rappresenta, infatti, il buen retiro dei ponzesi che qui arrivano in estate, quando la loro isola è presa d’assalto dai turisti, e risiedono nelle suggestive case scavate nella roccia, le uniche abitazioni presenti sull’isola. Sull'abbondante chilometro quadrato che rappresenta il territorio palmarolese è, infatti, assolutamente vietato realizzare edifici di mattoni e calcestruzzo, eccezion fatta per il Ristorante O’ Francese, situato sull’unica spiaggia presente - un capolavoro di ciottoli misti a sabbia - e per la villa delle sorelle Fendi, che svetta allegra al cetro dell'isola.

Insomma, durante il vostro tour delle isole Pontine non potete farvi mancare un’escursione a Palmarola, sulla quale potete arrivare partendo direttamente da Ponza. Vi consiglio caldamente di circumnavigare l’isola con una piccola imbarcazione, non foss’altro per ammirare la Cattedrale, una scultura nella roccia realizzata direttamente da Madame Madre Natura, la Grotta del Gatto, dove si può fare un bagno nell'acqua dolce grazie ad un'infiltrazione nella roccia, e all’immenso Faraglione di San Silvestro che presidia Cala del Porto, l’unico approdo dell’isola.

Le isole Pontine disabitate: Zannone, Gavi e Santo Stefano


Delle sei Isole Ponziane, tre sono disabitate e, quindi, meno turistiche delle “sorelle” più grandi, anche se non mancano i turisti che amano la loro incantevole bellezza un po’ selvaggia e, a bordo di un’imbarcazione, le raggiungono per ammirarle.

L’Isola di Zannone


Delle tre, la più grande è Zannone, l’isolotto più occidentale di tutto l’arcipelago che ricade nelle acque del Parco Nazionale del Circeo. Oggi l’isola è abitata solo dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, i quali controllano e proteggono l’habitat delle preziose specie faunistiche che qui si trovano, come il Falco di Palude, il Falco Pellegrino, il Gabbiano Reale o la colonia di simpatici mufloni dalle corna ricurve.
L’isola, però, custodisce un passato piccante, neanche troppo antico, in quanto era il luogo in cui venivano organizzati i festini scabrosi da parte del Marchese Camillo II Casati Stampa di Soncino, che vi aveva fatto edificare una villa, e dalla sua avvenente consorte Anna Fallarino, noti alla cronaca nera per il Delitto Casati Stampa che vide il Marchese uccidere la moglie e il di lei amante prima di rivolgere l’arma contro sé stesso e togliersi la vita.

In estate è possibile visitare l'isola grazie ai tour che partono dalla vicina Ponza e prevedono la visita dell'entroterra lungo il sentiero che si rivela perfetto per chi ha intenzione di fare un po’ di trekking alle isole Ponziane; lungo la passeggiata, oltre ai resti della villa teatro dello scandalo, oggi completamente abbandonata, è possibile ammirare un Monastero Cistercense, prima di scendere verso il Faro o salire verso la Casa di Caccia, suggestiva villa bianca a due piani che propone una meravigliosa vista a 360° sul Mar Tirreno e sulle perle naturalistiche che conserva.

L’Isola di Gavi


L’Isola di Gavi è la più piccola di tutte e la possiamo chiamare isola giusto perché è circondata dalle acque perlacee del Tirreno, anche se alla fine si tratta di un prolungamento dell’isola madre - Ponza - da cui dista solo 120 metri e con la quale condivide le caratteristiche geologiche.
Gavi è un’isola privata, da secoli di proprietà di alcune famiglie ponzesi che desiderano proteggerla e preservarne la bellezza.

Disabitata e selvaggia - vi è un’unica abitazione che viene riaperta ogni estate dai proprietari - non propone punti di approdo accettabili né spiagge dorate, vista la conformazione frastagliata e rocciosa delle coste, tant’è che non esiste nessun tour organizzato per poterla visitare.
Ciò non toglie che chi ha un'imbarcazione privata, anche piccola, può facilmente raggiungere Gavi, circumnavigarla velocemente - l’isola è lunga 700 metri e larga 300 - e ammirare il Grottone di Gavi, suggestiva grotta scolpita dalla Natura, i resti dell’antica cava di caolino e, se siete fortunati, gli esemplari di Gabbiano Reale e di Falco Pellegrino che qui nidificano, molto ricercati dagli appassionati di birdwatching, senza scordarsi di fare un bagno ristoratore nelle acque cristalline che ci sono da queste parti.

L’Isola di Santo Stefano


Situata, invece, a due chilometri a est di Ventotene, di cui fa amministrativamente parte, si trova l’Isola di Santo Stefano, più uno scoglio che un’isola, ad essere sincera. Di forma rotondeggiante, con un diametro di poco più di cinquecento metri e con ripide pareti di tufo che la circondano senza sosta, Santo stefano e tra le isole Pontine, quella più inaccessibile, caratteristica che ha decretato che sul suo suolo fosse costruito, nel XVIII secolo, un carcere di alta sicurezza.

La conformazione rocciosa e aspra delle sue scogliere fa sì che a Santo Stefano vi siano solo quattro punti di approdo da utilizzare; mancano, invece, le spiagge su cui stendersi per prendere la tintarella, ma la struttura carceraria merita comunque di essere vista sia per la sua struttura architettonica circolare, sia perché le sue celle custodiscono i fantasmi di “delinquenti” illustri e coraggiosi, come, tanto per fare un esempio autorevole, quello di Sandro Pertini, il Presidente del Consiglio più amato di sempre.

Da Ventotene partono regolarmente tour organizzati in barca in direzione di Santo Stefano che rappresentano un’ottima occasione, soprattutto per gli appassionati di snorkelling, per fare un bagno nelle acque cristalline e trasparenti che e fanno parte della Riserva Marina che protegge Santo Stefano e la sua isola madre Ventotene.

Isole Pontine: traghetti


I punti di imbarco per Ponza e Ventotene sono ubicati a Formia Terracina, Anzio, San Felice Circeo e Napoli e le isole sono raggiungibili con traghetti e aliscafi, a seconda della compagnia (Laziomar, Navigazione Libera del Golfo, Vetor, Pontina Navigazione, SNAV). Per spostarsi tra le varie isole pontine: Cooperativa Barcaioli Ponzesi.
Gli aeroporti più vicini sono il Leonardo da Vinci di Roma (Fiumicino) e quello Internazionale di Napoli (Capodichino). I punti di imbarco possono essere raggiunti con treno, taxi, auto a noleggio.
Per maggiori informazioni rimandiamo alla lettura del nostro articolo su come arrivare e come muoversi a Ponza.
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 Pubblicato da il 30/06/2021 - - ® Riproduzione vietata

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