Nuraghi in Sardegna: cosa sono e dove sono i pił belli
Tra i simboli per eccellenza della Sardegna, i nuraghi sono senza dubbio i più misteriosi. Ogni anno milioni di turisti raggiungono questa splendida isola nel cuore del Mediterraneo attratti soprattutto dalle sue bellissime spiagge, eppure tanti finiscono con organizzare visite a queste affascinanti costruzioni, sparse da sud a nord, dal cagliaritano fino alle rocce di Capo Testa (foto di copertina).
Si calcola che ve ne siano circa 7000 sull'isola, anche se della maggior parte restano soltanto poche macerie. Furono costruiti verosimilmente durante l'Età del Bronzo, nel II millennio a.C. In passato probabilmente ne esistevano anche di più, ma molti sono stati distrutti nell'ultimo secolo per utilizzarne le pietre nella costruzione di muretti a secco e per altri scopi edili.
In ogni caso, fortunatamente, nel 1997 l'UNESCO ha deciso di salvaguardare queste testimonianze culturali di un antico passato tutelandole come Patrimonio dell'Umanità.
Da un punto di vista strutturale, i nuraghi sono costruzioni in pietra generalmente dalla forma a tronco di cono, con pietre poste a secco, dove le più grandi costituiscono la base e le più piccole sono poste in alto. Niente, se non una sapiente distribuzione dei pesi e un'ottima conoscenza della forza di gravità, mantiene in piedi da millenni questi monumenti megalitici, considerati tra i più importanti di tutta Europa.
All'interno i nuraghi presentano una camera circolare coperta con una volta a falsa cupola, detta anche tholos.
Gli studiosi ancora oggi discutono su quale fosse l'esatta funzione dei nuraghi. Una risposta definitiva non è mai stata data e difficilmente si giungerà ad una conclusione, ma le ipotesi esposte fino ad ora propendono per un uso militare, cioè difensivo e di controllo, del territorio. Altre teorie optano per una funzione religiosa, anche dal punto di vista dell'uso come sepoltura e adorazione per i morti.
C'è ovviamente anche un'ipotesi astronomica, dovuta alla loro dislocazione sul territorio corrispondente a un preciso allineamento con le stelle: osservatori astronomici, dunque, mediante i quali scandire le stagioni e altri fenomeni astrali.
Se l'argomento vi appassiona e desiderate approfondire la storia della civiltà nuragica, vi suggeriamo un tour in Sardegna nei luoghi in cui si trovano i nuraghi più belli e meglio conservati.
ll villaggio nuragico di Su Nuraxi fu scoperto negli anni ‘50 durante gli scavi dell'archeologo Giovanni Lilliu. L'area archeologica si compone da un grande nuraghe complesso (la torre maggiore risale circa al 1400 a.C.), e da un villaggio di edifici e capanne che vi si è sviluppato attorno nei secoli successivi.
Dagli anni '90 un'altra meraviglia è venuta alla luce: Su Nuraxi 'e Cresia è stato rinvenuto durante i lavori di restauro di Casa Zapata, costruita nel XVI secolo nel centro di Barumini, sopra l’antico edificio nuragico. Oggi la residenza è sede del Polo Museale Casa Zapata.
Informazioni per la visita: l’Area Archeologica Su Nuraxi (Viale Su Nuraxi, Barumini) è aperta tutti i giorni ed è visitabile solo se accompagnati da una guida. Con la pioggia l'area può essere totalmente o parzialmente chiusa al pubblico. Le visite guidate durano circa un’ora.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Tip di viaggio: per chi fosse interessato/a, invitiamo a leggere anche il nostro articolo sull'itinerario archeologico nel sud della Sardegna, che comprende tra le sue tappe proprio la visita a Su Nuraxi.
Il complesso archeologico di Noddule è costituito da un nuraghe con annesso abitato e una fonte sacra.
Il nuraghe è un edificio complesso e comprende una torre principale (dal diametro di 7,90 metri per 4,30 metri d'altezza) fatta di blocchi di granito e tre torri secondarie.
Fino a quarant'anni fa erano ancora visibili a un centinaio di metri dal nuraghe, i resti di una cosiddetta tomba di giganti, ormai irrimediabilmente distrutta e persa. Più distante, la fonte sacra con vestibolo quadrangolare e pozzetto di captazione è ancora visibile, delimitato da un recinto che separava l'area sacra dal resto del territorio.
Informazioni per la visita: uscendo da Nuoro si percorre la SS389 per Bitti; in località Su Linnamene al km 13, sulla destra, si trova l'area archeologica.
Il villaggio nuragico di Tiscali è probabilmente il più spettacolare, quantomeno per la collocazione, poiché si trova all'interno di una dolina carsica sulla cima di un monte, e non è quindi visibile dall'esterno.
Un primo agglomerato di circa quaranta di capanne a pianta circolare e ovale, si trova nella parte settentrionale della cavità, mentre un secondo villaggio di circa trenta capanne sorge sul lato sud-orientale. Qui le strutture costruite sulla parete della dolina hanno una pianta quadrangolare. Oggi purtroppo, della maggior parte degli edifici si possono vedere solo pochi resti murari. Dalla parete della dolina, un'apertura permette di controllare la Valle di Lanaittu sottostante.
Informazioni per la visita: da Nuoro si percorre la SS129; una volta superata Oliena si segue per Dorgali in direzione Su Cologone. Da qui ci si dirige verso il Monte Tiscali, nella Valle di Lanaittu.
Esiste un servizio di visite guidate. Orario di apertura: da maggio a ottobre ore 9-19; da novembre ad aprile ore 9-17. Visite ed escursioni: www.ghivine.com
Si calcola che ve ne siano circa 7000 sull'isola, anche se della maggior parte restano soltanto poche macerie. Furono costruiti verosimilmente durante l'Età del Bronzo, nel II millennio a.C. In passato probabilmente ne esistevano anche di più, ma molti sono stati distrutti nell'ultimo secolo per utilizzarne le pietre nella costruzione di muretti a secco e per altri scopi edili.
In ogni caso, fortunatamente, nel 1997 l'UNESCO ha deciso di salvaguardare queste testimonianze culturali di un antico passato tutelandole come Patrimonio dell'Umanità.
Cosa sono i nuraghi?
Da un punto di vista strutturale, i nuraghi sono costruzioni in pietra generalmente dalla forma a tronco di cono, con pietre poste a secco, dove le più grandi costituiscono la base e le più piccole sono poste in alto. Niente, se non una sapiente distribuzione dei pesi e un'ottima conoscenza della forza di gravità, mantiene in piedi da millenni questi monumenti megalitici, considerati tra i più importanti di tutta Europa.
All'interno i nuraghi presentano una camera circolare coperta con una volta a falsa cupola, detta anche tholos.
A cosa servivano i nuraghi?
Gli studiosi ancora oggi discutono su quale fosse l'esatta funzione dei nuraghi. Una risposta definitiva non è mai stata data e difficilmente si giungerà ad una conclusione, ma le ipotesi esposte fino ad ora propendono per un uso militare, cioè difensivo e di controllo, del territorio. Altre teorie optano per una funzione religiosa, anche dal punto di vista dell'uso come sepoltura e adorazione per i morti.
C'è ovviamente anche un'ipotesi astronomica, dovuta alla loro dislocazione sul territorio corrispondente a un preciso allineamento con le stelle: osservatori astronomici, dunque, mediante i quali scandire le stagioni e altri fenomeni astrali.
Se l'argomento vi appassiona e desiderate approfondire la storia della civiltà nuragica, vi suggeriamo un tour in Sardegna nei luoghi in cui si trovano i nuraghi più belli e meglio conservati.
Su Nuraxi (Barumini, provincia del Sud Sardegna)
ll villaggio nuragico di Su Nuraxi fu scoperto negli anni ‘50 durante gli scavi dell'archeologo Giovanni Lilliu. L'area archeologica si compone da un grande nuraghe complesso (la torre maggiore risale circa al 1400 a.C.), e da un villaggio di edifici e capanne che vi si è sviluppato attorno nei secoli successivi.
Dagli anni '90 un'altra meraviglia è venuta alla luce: Su Nuraxi 'e Cresia è stato rinvenuto durante i lavori di restauro di Casa Zapata, costruita nel XVI secolo nel centro di Barumini, sopra l’antico edificio nuragico. Oggi la residenza è sede del Polo Museale Casa Zapata.
Informazioni per la visita: l’Area Archeologica Su Nuraxi (Viale Su Nuraxi, Barumini) è aperta tutti i giorni ed è visitabile solo se accompagnati da una guida. Con la pioggia l'area può essere totalmente o parzialmente chiusa al pubblico. Le visite guidate durano circa un’ora.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Tip di viaggio: per chi fosse interessato/a, invitiamo a leggere anche il nostro articolo sull'itinerario archeologico nel sud della Sardegna, che comprende tra le sue tappe proprio la visita a Su Nuraxi.
Area archeologica di Noddule (loc. Su Linnamene, Nuoro)
Il complesso archeologico di Noddule è costituito da un nuraghe con annesso abitato e una fonte sacra.
Il nuraghe è un edificio complesso e comprende una torre principale (dal diametro di 7,90 metri per 4,30 metri d'altezza) fatta di blocchi di granito e tre torri secondarie.
Fino a quarant'anni fa erano ancora visibili a un centinaio di metri dal nuraghe, i resti di una cosiddetta tomba di giganti, ormai irrimediabilmente distrutta e persa. Più distante, la fonte sacra con vestibolo quadrangolare e pozzetto di captazione è ancora visibile, delimitato da un recinto che separava l'area sacra dal resto del territorio.
Informazioni per la visita: uscendo da Nuoro si percorre la SS389 per Bitti; in località Su Linnamene al km 13, sulla destra, si trova l'area archeologica.
Villaggio di Tiscali (Dorgali, Nuoro)
Il villaggio nuragico di Tiscali è probabilmente il più spettacolare, quantomeno per la collocazione, poiché si trova all'interno di una dolina carsica sulla cima di un monte, e non è quindi visibile dall'esterno.
Un primo agglomerato di circa quaranta di capanne a pianta circolare e ovale, si trova nella parte settentrionale della cavità, mentre un secondo villaggio di circa trenta capanne sorge sul lato sud-orientale. Qui le strutture costruite sulla parete della dolina hanno una pianta quadrangolare. Oggi purtroppo, della maggior parte degli edifici si possono vedere solo pochi resti murari. Dalla parete della dolina, un'apertura permette di controllare la Valle di Lanaittu sottostante.
Informazioni per la visita: da Nuoro si percorre la SS129; una volta superata Oliena si segue per Dorgali in direzione Su Cologone. Da qui ci si dirige verso il Monte Tiscali, nella Valle di Lanaittu.
Esiste un servizio di visite guidate. Orario di apertura: da maggio a ottobre ore 9-19; da novembre ad aprile ore 9-17. Visite ed escursioni: www.ghivine.com
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Ancora nella provincia di Nuoro, il villaggio nuragico di Serra Orrios è uno dei più grandi e meglio conservati di tutta la Sardegna.
L'area, rinvenuta nel 1936 durante una campagna di scavi da D.Levi, si trova su una base basaltica dell'altopiano del Gollei, nelle Baronie, e comprende un villaggio con circa cento capanne circolari, sia semplici che complesse, disposte secondo una logica protourbana, con tre isolati principali attorno ad alcuni pozzi e cisterne comuni. Si possono vedere inoltre due aree utilizzate come santuario, dotate di tempietti a megaron, ed entrambe separate dal resto del villaggio da un recinto.
Quello di Serra Orrios era uno dei villaggi più attivi dal punto di vista economico e della produzione artigianale e risale con buona approssimazione al periodo del Bronzo Recente (1400 a.C.).
Informazioni per la visita: si possono compiere visite guidate gestite dalla stessa cooperativa che si occupa dell'area di Tiscali.
Orari: al mattino visite guidate ogni ora dalle 9 alle 12; al pomeriggio visite ogni ora a partire dalle 14 fino alle 16-17-18 (a seconda delle stagioni).
Il villaggio nuragico di Serra Orrios, a 10 km da Dorgali, è raggiungibile percorrendo la SP38.
Informazioni e visite: www.ghivine.com
Al centro dell'altopiano basaltico di Pranemuru, nella regione del Sarcidano, l'Arrubiu ("il rosso”, in italiano) è uno dei nuraghi più imponenti della Sardegna. Un mastio centrale (probabilmente a due piani e un terrazzo in origine, per un'altezza di almeno 25 metri) e un bastione di cinque torri circondato a sua volta da un antemurale di sette torri. Attorno si trovava un villaggio, di cui fino ad ora sono state studiate solo tre capanne. A circa 800 metri dal complesso principale si trova anche una cosiddetta tomba di giganti.
Ritrovamenti di ceramiche provenienti dal Peloponneso attestano contatti con la civiltà micenea. L'apogeo del complesso si è avuto tra il XIV e il IX secolo a.C.
Informazioni per la visita: il complesso dell'Arrubiu si trova nel comune di Orroli, circa 77 km a nord di Cagliari. Dal capoluogo si percorre la SS131verso nord fino a Monastir, dove se si prosegue per Nurri e poi per Orroli. Si prosegue sulla provinciale verso Escalaplano; giunti al km 9 si segue l'indicazione svoltando in una strada secondaria che conduce all'area archeologica dell'Arrubiu. Qui si trova la biglietteria.
Orari: dalle 9:30 all'imbrunire.
Per visite guidate si può contattare la cooperativa Is Janas ai numeri 0782/847269 e 3297867983, www.nuraghearrubiu.it.
Situato ai piedi del Monte Palmavera, il complesso nuragico è fatto essenzialmente con blocchi di calcare e arenaria.
È visibile un corpo centrale dotato di due torri, un antemurale e un villaggio di capanne circostante. La sua costruzione avvenne in più rpirese; le strutture più vecchie (la torre principale del diametro di 10 metri e alcune capanne) risalgono ai secoli XV-X a.C.. Nella camera interna della torre si possono ancora apprezzare la volta a "tholos" e il vano della scala che conduceva al piano superiore.
Fu però nel IX secolo a.C. che il complesso raggiunse il proprio apogeo, quando alla torre fu annesso un corpo di forma ellittica irregolare con una seconda torre.
Tra il IX e l'VIII secolo a.C. vennero aggiunti un antemurale pntagonale e un villaggio di capanne, per un totale di circa 200 abitazioni, che si mantenne fino a quando un incendio non costrinse gli abitanti ad andarsene nell'VIII secolo a.C.
Informazioni per la visita: il nuraghe Palmavera si trova 10 km a nord-ovest di Alghero sulla SS127 bis, a metà strada tra Fertilia e Porto Conte.
Il sito è aperto tutti i giorni dell'anno (tranne il giorno di Natale). Le visite guidate sono gestite dalla cooperativa SILT e durano circa 30 minuti. Orari e prezzi aggiornati sul sito ufficiale.
Il nuraghe Losa sorge su un rilievo roccioso dell'altopiano di Abbasanta. La struttura nel suo complesso – tra cui l'equilibrio geometrico, la compattezza delle forme e delle dimensioni, la raffinatezza della tecnica muraria – è considerata uno dei punti massimi dell'architettura dei nuraghi sardi.
Il mastio e i bastione trilobato circondati da un antemurale e una seconda cinta muraria - all'interno della quale si notano resti di capanne circolari – sono costruiti in roccia basaltica. Non manca, nelle vicinanze, anche una tomba di giganti.
Il sito fu costruito a partire dal XV secolo a.C. e fu abitato probabilmente fino al VII secolo a.C.; in seguito, fu sporadicamente abitato e utilizzato anche come necropoli fino all'Alto Medioevo (VII-VIII secolo d.C.).
Informazioni per la visita: il nuraghe Losa si trova fuori dal paese di Abbasanta, lungo la SS131 Carlo Felice, in prossimità dello svincolo della Diramazione Centrale Nuorese. Da qui, una stradina conduce all'area archeologica.
Per visite guidate al nuraghe si può contattare la cooperativa Paleotur che si occupa della gestione del parco archeologico. Orario: dalle ore 8:30 a un'ora prima del tramonto.
Sito di riferimento: www.nuraghelosa.net
Data la ricca presenza di nuraghi, necropoli e tombe di giganti nella regione storica del Logudoro Meilogu, indicativamente corrispondente alla provincia di Sassari, questa zona è stata definita Valle dei Nuraghi.
Tra il XVII secolo e l'VIII secolo a.C. sorsero in quest'area almeno 30 nuraghi – con annessi villaggi – e una decina di tombe di giganti (famosa è la tomba di Sa Pedra Longa, vicino a Torralba).
Nel territorio si possono ammirare ancora oggi nuraghi di tutti i tipi: da quelli insoliti per le caratteristiche architettoniche, come nel caso della torre principale del nuraghe di Oes, nel Comune di Giave, che presenta un'unica camera a "tholos" suddivisa in tre ambienti da solai di legno, a quelli monotorre come il Culzu (sempre a Torralba) o il Longu (a Padria), o ancora bilobati e trilobati, tipologia di cui il nuraghe Santu Antine è il più imponente e famoso esempio, dove un bastione centrale è circondato da 14 capanne.
Informazioni per la visita: il nuraghe Santu Antine (Torralba, SS) è visitabile dall'1 aprile al 30 settembre dalle ore 9 alle 20, mentre dall’1 ottobre al 31 marzo dalle ore 9 alle 17.
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 6/8 euro.
Per maggiori informazioni sulla Valle dei Nuraghi si può contattare il Civico Museo Archeologico ed Etnografico della Valle dei Nuraghi (tel. +39 079 847481 e +39 334 195 3870) oppure consultare il sito: www.nuraghesantuantine.it
Villaggio nuragico di Serra Orrios (Dorgali, provincia di Nuoro)
Ancora nella provincia di Nuoro, il villaggio nuragico di Serra Orrios è uno dei più grandi e meglio conservati di tutta la Sardegna.
L'area, rinvenuta nel 1936 durante una campagna di scavi da D.Levi, si trova su una base basaltica dell'altopiano del Gollei, nelle Baronie, e comprende un villaggio con circa cento capanne circolari, sia semplici che complesse, disposte secondo una logica protourbana, con tre isolati principali attorno ad alcuni pozzi e cisterne comuni. Si possono vedere inoltre due aree utilizzate come santuario, dotate di tempietti a megaron, ed entrambe separate dal resto del villaggio da un recinto.
Quello di Serra Orrios era uno dei villaggi più attivi dal punto di vista economico e della produzione artigianale e risale con buona approssimazione al periodo del Bronzo Recente (1400 a.C.).
Informazioni per la visita: si possono compiere visite guidate gestite dalla stessa cooperativa che si occupa dell'area di Tiscali.
Orari: al mattino visite guidate ogni ora dalle 9 alle 12; al pomeriggio visite ogni ora a partire dalle 14 fino alle 16-17-18 (a seconda delle stagioni).
Il villaggio nuragico di Serra Orrios, a 10 km da Dorgali, è raggiungibile percorrendo la SP38.
Informazioni e visite: www.ghivine.com
Complesso dell'Arrubiu (Orroli, provincia di Cagliari)
Al centro dell'altopiano basaltico di Pranemuru, nella regione del Sarcidano, l'Arrubiu ("il rosso”, in italiano) è uno dei nuraghi più imponenti della Sardegna. Un mastio centrale (probabilmente a due piani e un terrazzo in origine, per un'altezza di almeno 25 metri) e un bastione di cinque torri circondato a sua volta da un antemurale di sette torri. Attorno si trovava un villaggio, di cui fino ad ora sono state studiate solo tre capanne. A circa 800 metri dal complesso principale si trova anche una cosiddetta tomba di giganti.
Ritrovamenti di ceramiche provenienti dal Peloponneso attestano contatti con la civiltà micenea. L'apogeo del complesso si è avuto tra il XIV e il IX secolo a.C.
Informazioni per la visita: il complesso dell'Arrubiu si trova nel comune di Orroli, circa 77 km a nord di Cagliari. Dal capoluogo si percorre la SS131verso nord fino a Monastir, dove se si prosegue per Nurri e poi per Orroli. Si prosegue sulla provinciale verso Escalaplano; giunti al km 9 si segue l'indicazione svoltando in una strada secondaria che conduce all'area archeologica dell'Arrubiu. Qui si trova la biglietteria.
Orari: dalle 9:30 all'imbrunire.
Per visite guidate si può contattare la cooperativa Is Janas ai numeri 0782/847269 e 3297867983, www.nuraghearrubiu.it.
Complesso di Palmavera (Comune di Alghero, Sassari)
Situato ai piedi del Monte Palmavera, il complesso nuragico è fatto essenzialmente con blocchi di calcare e arenaria.
È visibile un corpo centrale dotato di due torri, un antemurale e un villaggio di capanne circostante. La sua costruzione avvenne in più rpirese; le strutture più vecchie (la torre principale del diametro di 10 metri e alcune capanne) risalgono ai secoli XV-X a.C.. Nella camera interna della torre si possono ancora apprezzare la volta a "tholos" e il vano della scala che conduceva al piano superiore.
Fu però nel IX secolo a.C. che il complesso raggiunse il proprio apogeo, quando alla torre fu annesso un corpo di forma ellittica irregolare con una seconda torre.
Tra il IX e l'VIII secolo a.C. vennero aggiunti un antemurale pntagonale e un villaggio di capanne, per un totale di circa 200 abitazioni, che si mantenne fino a quando un incendio non costrinse gli abitanti ad andarsene nell'VIII secolo a.C.
Informazioni per la visita: il nuraghe Palmavera si trova 10 km a nord-ovest di Alghero sulla SS127 bis, a metà strada tra Fertilia e Porto Conte.
Il sito è aperto tutti i giorni dell'anno (tranne il giorno di Natale). Le visite guidate sono gestite dalla cooperativa SILT e durano circa 30 minuti. Orari e prezzi aggiornati sul sito ufficiale.
Nuraghe Losa (Comune di Abbasanta, provincia di Oristano)
Il nuraghe Losa sorge su un rilievo roccioso dell'altopiano di Abbasanta. La struttura nel suo complesso – tra cui l'equilibrio geometrico, la compattezza delle forme e delle dimensioni, la raffinatezza della tecnica muraria – è considerata uno dei punti massimi dell'architettura dei nuraghi sardi.
Il mastio e i bastione trilobato circondati da un antemurale e una seconda cinta muraria - all'interno della quale si notano resti di capanne circolari – sono costruiti in roccia basaltica. Non manca, nelle vicinanze, anche una tomba di giganti.
Il sito fu costruito a partire dal XV secolo a.C. e fu abitato probabilmente fino al VII secolo a.C.; in seguito, fu sporadicamente abitato e utilizzato anche come necropoli fino all'Alto Medioevo (VII-VIII secolo d.C.).
Informazioni per la visita: il nuraghe Losa si trova fuori dal paese di Abbasanta, lungo la SS131 Carlo Felice, in prossimità dello svincolo della Diramazione Centrale Nuorese. Da qui, una stradina conduce all'area archeologica.
Per visite guidate al nuraghe si può contattare la cooperativa Paleotur che si occupa della gestione del parco archeologico. Orario: dalle ore 8:30 a un'ora prima del tramonto.
Sito di riferimento: www.nuraghelosa.net
La Valle dei Nuraghi (provincia di Sassari)
Data la ricca presenza di nuraghi, necropoli e tombe di giganti nella regione storica del Logudoro Meilogu, indicativamente corrispondente alla provincia di Sassari, questa zona è stata definita Valle dei Nuraghi.
Tra il XVII secolo e l'VIII secolo a.C. sorsero in quest'area almeno 30 nuraghi – con annessi villaggi – e una decina di tombe di giganti (famosa è la tomba di Sa Pedra Longa, vicino a Torralba).
Nel territorio si possono ammirare ancora oggi nuraghi di tutti i tipi: da quelli insoliti per le caratteristiche architettoniche, come nel caso della torre principale del nuraghe di Oes, nel Comune di Giave, che presenta un'unica camera a "tholos" suddivisa in tre ambienti da solai di legno, a quelli monotorre come il Culzu (sempre a Torralba) o il Longu (a Padria), o ancora bilobati e trilobati, tipologia di cui il nuraghe Santu Antine è il più imponente e famoso esempio, dove un bastione centrale è circondato da 14 capanne.
Informazioni per la visita: il nuraghe Santu Antine (Torralba, SS) è visitabile dall'1 aprile al 30 settembre dalle ore 9 alle 20, mentre dall’1 ottobre al 31 marzo dalle ore 9 alle 17.
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 6/8 euro.
Per maggiori informazioni sulla Valle dei Nuraghi si può contattare il Civico Museo Archeologico ed Etnografico della Valle dei Nuraghi (tel. +39 079 847481 e +39 334 195 3870) oppure consultare il sito: www.nuraghesantuantine.it
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