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Berlino, consigli di viaggio su come arrivare, cosa vedere e dove dormire

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In ogni angolo di Berlino è possibile scorgere il suo passato. Anche se l’opera di ricostruzione ha fatto si che interi quartieri cambiassero radicalmente aspetto, diventando moderni e proiettati al futuro. Berlino è una città dalle molteplici facce. Soprattutto dal 9 novembre del 1989, giorno in cui il muro che la divideva in due è crollato restituendo piena dignità al suo ruolo di capitale europea.

Raggiungere Berlino è oggi più facile grazie al nuovo collegamento dall’aeroporto di Firenze inaugurato il 22 marzo scorso dalla compagnia aerea Vueling unitamente ad altre tre nuove destinazioni, Londra Heathrow, Copenaghen e Amburgo per un totale di 160.000 nuovi posti in aggiunta a quelli dei voli diretti già disponibili per Barcellona, Parigi e Madrid. Per chi non vuole arrivare allo scalo in auto ma in treno, può avvalersi degli autobus che assicurano il collegamento dalla stazione di Santa Maria Novella all’aeroporto. Venti minuti anche nel pieno del traffico che si aggiungono all’ora e mezza circa di volo necessaria per raggiungere l’aeroporto internazionale Tegel di Berlino. Da qui di nuovo l’autobus – o in alternativa il taxi – fino alla metropolitana che collega quasi ogni parte della città.

Una stanza al Melia Hotel nella centralissima Friedfrichstrasse, zona dello shopping per eccellenza, e via, verso le suggestioni che Berlino può offrire. Uno dei classici punti di partenza è il Checkpoint Charlie che si trova proprio sulla Friedrichstrasse, ex posto di blocco fra i quartieri Mitte e Kreuzber, l’uno nel territorio Est, di competenza sovietica ai tempi del Muro, l’altro in quello Ovest caratterizzato dalla supervisione americana. Una porzione di terreno delimitata da poster giganteschi in cui sono raccolte le testimonianze fotografiche del luogo ed in cui si trovata quella che veniva definita frontiera invisibile, racchiude ora un bar dove è possibile sorseggiare drink e birra seduti sulle sdraio e con i piedi nella sabbia.

Le memorie degli oggetti e degli stratagemmi per passare da una parte all’altra del muro sono conservati ed esposti al’interno del “Mauermuseum haus am Checkpoint Charlie” che affianca la ricostruzione del punto di controllo ora finalizzato alle curiosità e alle fotografie dei turisti. La sede della vecchia Gestapo sulla Niederkirchnerstrasse dove sopravvivono a soltanto alcuni locali piastrellati vuoti, accanto ad una porzione di muro rovinato e in parte smembrato dai ladri di souvenir, è ora occupato da una mostra fotografica permanente, “Topography of terror” che ripercorre la mostra del nazismo.

L’ambito espositivo a Berlino è smaccatamente sviluppato. Su di un’unica isola sulla Sprea sono riuniti cinque musei nei quali vengono conservati alcuni dei manufatti più importanti dell’antichità soprattutto classica. Gli stessi edifici sono delle vere e proprie opere d’arte. Vedere ogni cosa in una sola visita è impossibile. Chi vuole respirare l’aria della vecchia DDR, la Repubblica Democratica Tedesca, può visitare il museo apposito, che nello spazio di un’oretta offre uno spaccato sulla vita quotidiana dell’epoca, fra cucine di formica e bagni essenziali.
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Girando per la città è impossibile non imbattersi nel Memoriale dell’Olocausto, sulla Cora-Berliner Strasse, 2.711 stele grigie anonime, irregolari in altezza, poste a formare un reticolo all’interno di un terreno caratterizzato da continui saliscendi per creare sensazioni di buio soffocamento alternate ad altre di ritorno alla luce e alla vita. Il dramma raccontato senza usare parole ma semplicemente sfruttando sensazioni. Un po’ come quelle che assalgono, anche se in una prospettiva diversa, all’East Side Gallery, quasi due chilometri del Muro di Berlino sulla Mulenstrasse, ex Berlino Est, trasformato nella più lunga galleria d’arte all’aperto del mondo. Il Muro si offre come una tela,modificando la sua destinazione originale in quella di traghetto virtuale per unire attraverso l’arte, il pubblico, gli artisti, le sofferenze del popolo berlinese e la leggerezza della rinascita.

La Porta di Brandeburgo è per eccellenza il simbolo della Germania riunita e porta di accesso al Tiergarten, ex riserva di caccia del palazzo reale, che ospita oltre alla Colonna della Vittoria anche il famoso zoo e lungo i vari viali interessanti mercatini delle pulci. Berlino è la città dei grandi parchi pubblici, della passione sportiva, delle bici, delle spese pazze aiutate dal KadeWe, Kaufhaus des Westens” – centro commerciale dell’Ovest”, il più grande e antico centro commerciale d’Europa.

Ma è anche la città dei locali diurni e notturni, dai bar, alle birrerie, ai club esclusivi in cui ancora vige la selezione all’ingresso, della grande musica e dei grandi palazzi, delle chiese distrutte come la Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, le cui rovine mantengono vivo il ricordo dei bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. Berlino è tutto questo e anche oltre. E’ un crogiolo di popoli, di culture, di cucine, di tradizioni. Un crocevia che la rende estremamente viva nonostante il suo passato ingombrante e le incertezze del futuro che traspaiono dai clochard accampati lungo le vie. E nonostante la sua apparente freddezza che a volte andando verso est si trasforma in soffocante uniformità, l’animo che pulsa è quello più vero e profondo.

Articolo di Monia Savioli

 Pubblicato da il 11/06/2013 - - ® Riproduzione vietata

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