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Crash test di un Boeing 727, le ultime file di posti le pił sicure

Business Class e First Class, sono in effetti le due categorie di posti più ambite in un aereo, ma sembrano essere anche le classi meno sicure in assoluto, in caso di incidente aereo. Ne abbiamo ora la certezza grazie ad un costosissimo crash test ,effettuato con un aereo Boeing 727, fatto precipitare all'inizio del 2012 nel deserto di Sonora in Messico. L'aereo imbottito sensori e tre manichini, ha prodotto una mole di dati, i cui risultati verranno presentati a breve in un documentario su Discovery Channel. Dalle anticipazioni emerge però che sono proprio i posti in classe economica a presentare la più alta percentuale di possibilità di sopravvivenza da uno schianto aereo.

L'impatto è stato eseguito come fosse un atterraggio d'emergenza, quindi con un angolo ed una velocità adeguati al caso: impatti più violenti sarebbero comunque risultati fatali per qualsiasi posizione all'interno del velivolo. Per effettuare il crash-test il pilota si è paracadutato al di fuori del velivolo a poco meno di 800 metri di altitudine, e poi l'aereo è stato guidato in modo remoto negli ultimi istanti della sua corsa verso terra. Ovviamente l'aereo utilizzato non è uno tra i più recenti, ma in ogni caso il test è venuto a costare l'esorbitante cifra di un milione e mezzo di dollari!

All'interno erano stati posizionati tre tipi di manichini, in tre modi diversi: un tipo con la corretta posizione da atterraggio d'emergenza, e cioè con la testa reclinata in avanti e protetta dalle braccia, uno in posizione normale, seduto con la cintura allacciata, ed un terzo senza alcuna protezione di sicurezza. Al momento dell'impatto la parte anteriore dell'aereo è stata completamente divelta, fino all'altezza dell'undicesima fila: in questa sezione dell'aereo si sono registrate accelerazioni di circa 12G, e quindi nessun passeggero sarebbe sopravvissuto. Più indietro e quindi nelle file centrali e posteriori, dell'economy class, le accelerazioni e le sollecitazioni sono risultate decisamente inferiori, intorno ai 6G, e secondo i dati almeno i 78% dei passeggeri sarebbe sopravvissuto, con le percentuali più alte di sopravvivenza per le ultime file dell'aereo.

Anche la posizione assunta all'impatto sembra determinate: il tipo di manichino senza cintura allacciata ha subito lesioni molto gravi, che non avrebbero consentito la sopravvivenza del passeggero. La tipologia di manichino in posizione seduta, ma eretta, ha riportato lesioni importanti alla testa, mentre la corretta posizione all'impatto garantisce più alte probabilità di sopravvivenza.

Questi risultati confermano quelli di un precedente studio, effettuato dalla rivista Popular Mechanics, nel 2007. Il mensile americano verificò tutti gli impatti a partire dal 1971, quelli in cui erano disponibili i dati di sopravvivenza relativi ai vari sedili sugli aerei. Era risultato che i posti posteriori, quelli dietro alle uscite di emergenza sulle ali, erano i più sicuri, con tassi di sopravvivenza del 69 per cento, rispetto al 56 per cento dei passeggeri in corrispondenza delle ali, ed al 49 per cento solamente, delle porzioni anteriori del velivolo.

Questa tipologia di crash-test con aereo era già stata provata una volta nella storia dell'aviazione: nel 1984 la Nasa condusse un simile test, in accordo con la FAA (Federal Aviation Administration) su di un Boeing 720 che fu fatto precipitare su di una pista della base di Edwards in California. Il test produsse una vera palla di fuoco, impressionante, ma i dati raccolti furono utilizzati per migliorare la sicurezza in volo, come ad esempio scegliendo tipologie diverse dei tessuti dei sedili, meno infiammabili. In quel caso le stime furono di una sopravvivenza al massimo del 22-24% del numero dei passeggeri.
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