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Piazza Castello, cuore del centro storico di Torino

E' la seconda piazza di Torino per estensione: nel 16°secolo Piazza Castello divenne il centro geometrico della cittą di Torino coprendo 40.000 metri quadri di superfice. Qui oltre il castellomedievale si trova Palazzo Madama e il Palazzo Reale.

Torino, prima capitale d’Italia sotto la guida di Vittorio Emanuele II° nel 1861, è un’elegante città moderna con un cuore barocco. Colpisce per i suoi ampi corsi ottocenteschi, le piazze salotto, i viali alberati e i 18 chilometri di portici che furono costruiti su ordine di Vittorio Emanuele I° perché la regina potesse passeggiare anche nei giorni di pioggia.

Il centro storico del capoluogo piemontese ha il suo fulcro in Piazza Castello, circondata da palazzi a portico e costellata di alcuni dei più importanti monumenti della città fra cui Palazzo Reale e Palazzo Madama, il Teatro Regio, l’Armeria e la Biblioteca Reale - dove sono esposte opere del da Vinci -, il Palazzo della Giunta Regionale e della Prefettura.

Realizzata su progetto di Ascanio Vittozzi nel 1584, la grande piazza quadrangolare si estende su una superficie di 40 mila metri quadrati (dopo Piazza Vittorio Veneto è la più grande di Torino). In realtà la sua storia ha inizio già nella metà del Trecento quando i principi di Savoia-Acaia fecero demolire non solo gli isolati limitrofi al castello ma anche le mura difensive della città realizzando un’area da utilizzarsi per lo svolgimento di eventi che richiamavano nobili e reali da ogni angolo d’Europa. Grazie all’intervento del Vittozzi prima e degli architetti Amedeo di Castellamonte e Filippo Juvarra poi, quest’area cittadina prese definitivamente il nome di piazza diventando il cuore storico e politico di quella che nel 29 a.C. fu fondata come Julia Augusta Taurinorum.

In seguito ai gravi danni riportati negli anni della guerra civile che interessò Torino fra il 1637 e il 1640, Piazza Castello fu fatta ricostruire su esplicita richiesta di Maria Cristina di Francia a cui si deve anche l’ammodernamento del vecchio Palazzo di San Giovanni e l’avvio dei lavori di costruzione di quello che sarebbe diventato l’odierno Palazzo Madama, il castello di epoca medievale sorto sulle rovine della vecchia porta romana Praetoria e in seguito abbellito dalla splendida facciata opera dello Juvarra.

Nel corso del Seicento e di buona parte del Settecento, quest’area urbana fu divisa in tre sezioni. Quella più antica in cui confluiva Via Dora Grossa, l’attuale Via Garibaldi; quella costruita con l’espansione della città verso il fiume Po nell’omonima via; l’ultima ospitata nella Piazzetta Reale che in quel periodo era ancora divisa dal resto della piazza tramite un muro in cotto, costruzione quest’ultima demolita solo nel 1811 in seguito ad un incendio.

Purtroppo anche la bella galleria in legno voluta da Carlo Emanuele nel 1606, creata per collegare la reggia sabauda a Palazzo Madama, andò distrutta per via di due terribili incendi che si svilupparono nel 1667 e nel 1679. Fatta ricostruire da Carlo Emanuele II° venne nuovamente danneggiata dai francesi del generale Napoleone.

Durante il periodo napoleonico molti edifici storici di questa piazza rischiarono inoltre di essere rasi al suolo quando agli ingegneri di Bonaparte venne suggerito di distruggere sia Palazzo Reale che Palazzo Madama per trasformare l’intera area in Campo di Marte: il lungimirante generale francese non prese fortunatamente in considerazione il suggerimento ritenendolo folle dando invece ordine di preservare tutti i monumenti.

Percorsa da linee di tram e automobili sin dagli inizi del Novecento, a partire dal 2000 Piazza Castello è tornata ad essere pedonale grazie ad un importante progetto di riqualificazione che l’ha anche trasformata in una perfetta location per eventi e manifestazioni di particolare rilevanza fra cui la tappa di apertura del Festivalbar del 2005, i XX° Giochi Olimpici Invernali e la nona edizione di quelli Paraolimpici tanto da essere anche ribattezzata Medals Place (Piazza delle Medaglie) per via delle numerose premiazioni consegnate agli atleti.

Cuore di quella che fu la corte sabauda, questa piazza dalla bella forma squadrata racchiude con grande maestria curiosità storiche mescolate a modernità. Se il regista Marco Ponti l’ha scelta per girarvi alcune scene del suo film “Santa Maradona” – se vi ricordate, i protagonisti corrono fra i getti di acqua delle fontane che fuoriescono dal lastricato della piazza -, i portici della Prefettura che si affacciano sulla piazza nascondono invece una singolare tradizione. Si racconta infatti che l’altorilievo del navigatore Cristoforo Colombo, al pari del Torello in bronzo presente sulla pavimentazione di Piazza San Carlo, porti fortuna a chi ne strofini il dito mignolo così tanto consumato e assottigliato da essere già stato sostituito una volta.

Anche nell’assegnazione dei numeri a vie e strade di Torino Piazza Castello ha svolto nella storia un ruolo di primaria importanza. Nel lontano 1808 si decise infatti di attribuire ad ogni viale, strada e piazza della città un nome seguito dalla specifica numerazione utilizzando il sistema già adottato in Francia. Fu scelto di assegnare i numeri pari al lato destro delle strade e quelli dispari alla sinistra e dal Novembre 1860 Piazza Castello divenne ufficialmente il cuore di questo nuovo sistema urbanistico da cui far partire le varie arterie cittadine.

Sono 4 le grandi direttrici che partono da Piazza Castello: Via Garibaldi, Via Po, Via Roma e Via Pietro Micca.

Pedonale – con i suoi 963 metri è la seconda più lunga d’Europa dopo Rue Sainte Catherine a Bordeaux -, Via Garibaldi collega Piazza Castello a Piazza Statuto. Intitolata al condottiero dei Mille dopo l’Unità d’Italia (chiamata Rue du Mont Cenise in epoca napoleonica per poi tornare a essere Contrada Dora Grassa nel 1814 con i Savoia), è una delle più antiche strade romane di Torino. Ospita negozi e boutique, ristoranti con dehor e bar dove gustare le tipiche specialità della gastronomia piemontese.

A collegare Piazza Castello con Piazza Vittorio Veneto c’è Via Po, una delle più importanti strade del capoluogo piemontese, sotto i cui portici si trovano negozi, librerie e bancarelle di libri usati. Ospita anche la sede della prestigiosa Università di Torino fondata nel lontano 1404. Larga 30 metri e lunga 704, Via Po è caratterizzata dalla presenza di portici lastricati in pietra grigia e da terrazzi di copertura degli attraversamenti pedonali sul lato sinistro assenti invece su quello destro. Vi transitano tram e autobus ed è spesso scelta dai torinesi per sfilate o cortei politici.

Via Roma, trait d’union fra Piazza Castello e la stazione ferroviaria di Porta Nuova, anch’essa realizzata dall’architetto di Orvieto Ascanio Vittozzi, è una delle principali arterie per lo shopping della città di Torino famosa per eleganti caffè e lussuose boutique di abbigliamento. In inverno, durante il periodo natalizio, viene illuminata da suggestive luminarie che contribuiscono ad attribuirle un’atmosfera ancora più suggestiva.

Infine, intitolata a Pietro Micca, valoroso soldato dell’esercito sabaudo che impedì l’invasione dei francesi nel tentativo di assediare Torino nel 1706, l’omonima via del centro storico torinese inizia in Piazza Castello per terminare in Piazza Solferino. Progettata nel 1885 e inaugurata nel maggio 1897, Via Pietro Micca rappresenta un importante snodo per le manifestazioni organizzate in città fra cui quelle in onore dei festeggiamenti per il patrono San Giovanni che si svolgono ogni anno il 24 Giugno.

 Pubblicato da il 15/05/2014 - 21.222 letture - ® Riproduzione vietata

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