Chelsea, New York City: cosa vedere e sapere del quartiere
Chelsea: Il famoso di borough di Manhattan nella cittą di New York. Tra gallerie alla moda, il Madison Square Garden e l'Empire State Building.
Il quartiere di Chelsea ha vissuto nel sorso degli anni svariati periodi di alta e bassa popolarità: è partito con l’essere nel 1750 esclusivamente terreno agricolo per poi diventare nel 1830 un sobborgo cittadino; nel 1870, con la costruzione della ferrovia sopraelevata , si è trasformato in una fiorente zona commerciale per poi ripiombare nella crisi quando l’industria e il commercio della moda si trasferirono in centro città. La rinascita definitiva si può far risalire al 1901, quando Macy’s aprì i battenti, trasformandolo nel sobborgo alla moda che conosciamo oggi. Macy’s, “il più grande negozio del mondo”, occupa un intero isolato ed è in grado di accontentare chiunque.
Fu fondato da Rowland Hussey Macy, ex baleniere, da cui il simbolo del magazzino: la stella rossa che aveva tatuata addosso, ricordo dei giorni passati in mare. Il palazzo conserva ancora oggi molti dei caratteri originali, pensati per renderlo oltremodo maestoso all’inizio del ventesimo secolo: le cariatidi a guardia dell’entrata nella facciata sulla 34th Street, gli ascensori di legno all’interno, le finestre e le colonne corinzie. Intorno al grande magazzino è andato nel tempo formandosi il cosiddetto Garment District (quartiere dell’abbigliamento), che si sviluppa principalmente sulla Seventh Avenue, meglio nota come “Fashion avenue”, la strada della moda, la più ricca di negozi di abbigliamento della città. Il cuore del quartiere di Chelsea si concentra qui, in Herald Square. Il nome di questa piazza deriva dal quotidiano Herald, che ebbe qui la sede dal 1894 al 1921; il Bennet Clock, l’orologio ornamentale che deve il suo nome all’editore dell’Herald, James Gordon Bennet , è tutto quello che rimane del vecchio Herald Building.
Per un edificio che è scomparso, per lasciare posto ai grandi magazzini che infestano la zona, un altro rimane, Re incontrastato di New York, il grattacielo più alto e imponente della città, dalla cui piattaforma si gode di un eccellente vista sull’intera metropoli: il mitico Empire State Building. E’ vero, con i suoi 433 metri di altezza, è stato l’edificio più alto di New York prima (dal 1931 al 1973) e dopo l'11 settembre, infatti dal 73 fino al 2001 il record spettava alle Torri Gemelle (dal 30 aprile 2012, il primato del grattacielo più alto spetta al One World Trade Center); ma anche quando si classificava soltanto in seconda posizione, rappresentava in maniera incontrastata il simbolo della Grande Mela. La sua realizzazione iniziò nel 1929; il progetto prevedeva rapidità e facilità di costruzione, infatti si procedeva al ritmo di 4 piani a settimana. Due anni dopo, al momento dell’inaugurazione, nel 1931, l’America era in piena crisi economica, e la maggior parte dei suoi locali rimase invenduta o sfitta, tant’è che il grattacielo fu soprannominato “Empty State Building”. Per fortuna le piattaforme di osservazione riscossero un enorme successo, fra i turisti e non, e salvarono l’edificio dalla bancarotta. Si stima che siano state visitate da oltre 120 milioni di persone, in continuo aumento. L’osservatorio in cima, al 102° piano, è aperto sporadicamente, ma comunque anche “solo” da quello posto all’ 86° piano la vista è a dir poco spettacolare. E di notte, nel tripudio di luci che proprio dal grattacielo si sprigionano, l’emozione è ancora più forte.
In Chelsea trova sede anche un edificio molto caro agli sportivi: il Madison Square Garden. Esso consta in un cilindro di cemento da 20.000 posti, costruito nel 1968, dove si svolgono le partite di pallacanestro degli idoli di casa, i Knickerbockers, e di hockey, con i Rangers come paladini dei newyorkesi. Inoltre ospita anche molti altri eventi, quali concerti, campionati di tennis, incontri di wrestling e pugilato, fiere, mostre, spettacoli teatrali allestiti all’interno del teatro da 5.600 posti. Poco distante dal colosso sportivo, vale la pena dare un’occhiata al General Post Office, edificio anche questo a dir poco enorme, tant’è che la facciata occupa due isolati, composta da una scalinata che porta all’ingresso costituito da 20 colonne corinzie sormontate da un’iscrizione lunga ben 85 metri, tratta da una descrizione che Erodoto fece del servizio postale persiano. Ci si trova davanti, insomma, a un perfetto esempio di edificio del periodo Beaux-Arts. Ritornando ai mitici anni ’30, quelli della costruzione dell’Empire, dei gangster e di Bette Davis, ecco, proprio lei pare abbia definito l’Empire Diner il suo ristorante preferito. Provare per credere, soprattutto per una colazione all’alba dopo una notte di bagordi!
Un’ulteriore meta classica del quartiere è il Chelsea Hotel, il rifugio degli anticonformisti per eccellenza. Le targhe in ottone che decorano la facciata portano i nomi degli ospiti illustri che negli anni hanno goduto dell’atmosfera decadente che si respira in questa roccaforte di eccentricità: Tennessee Williams, Mark Twain, Andy Warhol fra i tanti. Se girovagando per Chelsea un giovedì mattina di febbraio o di agosto, si scorge una lunga fila di donne vestite in modo raffinato davanti ad un grande magazzino, probabilmente si sta assistendo al Barneys Warehouse Sale. La svendita di fine stagione della merce rimasta in magazzino attira le shopping addicted più agguerrite e coraggiose: a forza di spintoni, gomitate e interminabili tira e molla, riescono a scovare capi che la settimana prima erano a prezzo pieno sugli scaffali di Barneys e che ora sono super scontatissimi. Esperienza consigliata a chi vuole rivivere la famosa e spassosissima scena del film I love shopping, quella dove la protagonista e un’altra maniaca dello spendi e spandi si contendono un paio di costosi stivali di Pucci.
Infine dalla parte di Chelsea che sorge lungo il fiume Hudson, la ferrovia sopraelevate di cui si parlava sopra, quella Chelsea Highline che trasformò il sobborgo contadino in un centro commerciale all’aria aperta, è in disuso ormai da parecchi anni, ma naturalmente a New York non è rimasta lì ad invecchiarsi e arrugginirsi, bensì sta vivendo una nuova seconda vita. E’ tutt’ora in corso la trasformazione della stessa in un parco sopraelevato, lontano dalle strade della città e pieno di piante, terrazze e giardini, panchine dove sedersi e bellissime vedute della città. La sopraelevata si snoda per ben 21 isolati e al momento ne sono state inaugurate 2 sezioni: la prima va da Gansevoort a 20th Street, la seconda da West 20th a West 30th Streets. Il parco è ottimo per una passeggiata o magari un po’ di jogging mattutino.
Metropolitana: per Chelsea prendere la linea 1 direzione 18th Street o le linee 1,C,E direzione 23rd Street; per il Garment District prendere le linee 1,2,3,A,C,E direzione 34th Street o le linee B,D,F,V,N,R,Q,W direzione Herad Square.
Autobus: servono la zona le linee M11 e M20.
Fu fondato da Rowland Hussey Macy, ex baleniere, da cui il simbolo del magazzino: la stella rossa che aveva tatuata addosso, ricordo dei giorni passati in mare. Il palazzo conserva ancora oggi molti dei caratteri originali, pensati per renderlo oltremodo maestoso all’inizio del ventesimo secolo: le cariatidi a guardia dell’entrata nella facciata sulla 34th Street, gli ascensori di legno all’interno, le finestre e le colonne corinzie. Intorno al grande magazzino è andato nel tempo formandosi il cosiddetto Garment District (quartiere dell’abbigliamento), che si sviluppa principalmente sulla Seventh Avenue, meglio nota come “Fashion avenue”, la strada della moda, la più ricca di negozi di abbigliamento della città. Il cuore del quartiere di Chelsea si concentra qui, in Herald Square. Il nome di questa piazza deriva dal quotidiano Herald, che ebbe qui la sede dal 1894 al 1921; il Bennet Clock, l’orologio ornamentale che deve il suo nome all’editore dell’Herald, James Gordon Bennet , è tutto quello che rimane del vecchio Herald Building.
Per un edificio che è scomparso, per lasciare posto ai grandi magazzini che infestano la zona, un altro rimane, Re incontrastato di New York, il grattacielo più alto e imponente della città, dalla cui piattaforma si gode di un eccellente vista sull’intera metropoli: il mitico Empire State Building. E’ vero, con i suoi 433 metri di altezza, è stato l’edificio più alto di New York prima (dal 1931 al 1973) e dopo l'11 settembre, infatti dal 73 fino al 2001 il record spettava alle Torri Gemelle (dal 30 aprile 2012, il primato del grattacielo più alto spetta al One World Trade Center); ma anche quando si classificava soltanto in seconda posizione, rappresentava in maniera incontrastata il simbolo della Grande Mela. La sua realizzazione iniziò nel 1929; il progetto prevedeva rapidità e facilità di costruzione, infatti si procedeva al ritmo di 4 piani a settimana. Due anni dopo, al momento dell’inaugurazione, nel 1931, l’America era in piena crisi economica, e la maggior parte dei suoi locali rimase invenduta o sfitta, tant’è che il grattacielo fu soprannominato “Empty State Building”. Per fortuna le piattaforme di osservazione riscossero un enorme successo, fra i turisti e non, e salvarono l’edificio dalla bancarotta. Si stima che siano state visitate da oltre 120 milioni di persone, in continuo aumento. L’osservatorio in cima, al 102° piano, è aperto sporadicamente, ma comunque anche “solo” da quello posto all’ 86° piano la vista è a dir poco spettacolare. E di notte, nel tripudio di luci che proprio dal grattacielo si sprigionano, l’emozione è ancora più forte.
In Chelsea trova sede anche un edificio molto caro agli sportivi: il Madison Square Garden. Esso consta in un cilindro di cemento da 20.000 posti, costruito nel 1968, dove si svolgono le partite di pallacanestro degli idoli di casa, i Knickerbockers, e di hockey, con i Rangers come paladini dei newyorkesi. Inoltre ospita anche molti altri eventi, quali concerti, campionati di tennis, incontri di wrestling e pugilato, fiere, mostre, spettacoli teatrali allestiti all’interno del teatro da 5.600 posti. Poco distante dal colosso sportivo, vale la pena dare un’occhiata al General Post Office, edificio anche questo a dir poco enorme, tant’è che la facciata occupa due isolati, composta da una scalinata che porta all’ingresso costituito da 20 colonne corinzie sormontate da un’iscrizione lunga ben 85 metri, tratta da una descrizione che Erodoto fece del servizio postale persiano. Ci si trova davanti, insomma, a un perfetto esempio di edificio del periodo Beaux-Arts. Ritornando ai mitici anni ’30, quelli della costruzione dell’Empire, dei gangster e di Bette Davis, ecco, proprio lei pare abbia definito l’Empire Diner il suo ristorante preferito. Provare per credere, soprattutto per una colazione all’alba dopo una notte di bagordi!
Un’ulteriore meta classica del quartiere è il Chelsea Hotel, il rifugio degli anticonformisti per eccellenza. Le targhe in ottone che decorano la facciata portano i nomi degli ospiti illustri che negli anni hanno goduto dell’atmosfera decadente che si respira in questa roccaforte di eccentricità: Tennessee Williams, Mark Twain, Andy Warhol fra i tanti. Se girovagando per Chelsea un giovedì mattina di febbraio o di agosto, si scorge una lunga fila di donne vestite in modo raffinato davanti ad un grande magazzino, probabilmente si sta assistendo al Barneys Warehouse Sale. La svendita di fine stagione della merce rimasta in magazzino attira le shopping addicted più agguerrite e coraggiose: a forza di spintoni, gomitate e interminabili tira e molla, riescono a scovare capi che la settimana prima erano a prezzo pieno sugli scaffali di Barneys e che ora sono super scontatissimi. Esperienza consigliata a chi vuole rivivere la famosa e spassosissima scena del film I love shopping, quella dove la protagonista e un’altra maniaca dello spendi e spandi si contendono un paio di costosi stivali di Pucci.
Infine dalla parte di Chelsea che sorge lungo il fiume Hudson, la ferrovia sopraelevate di cui si parlava sopra, quella Chelsea Highline che trasformò il sobborgo contadino in un centro commerciale all’aria aperta, è in disuso ormai da parecchi anni, ma naturalmente a New York non è rimasta lì ad invecchiarsi e arrugginirsi, bensì sta vivendo una nuova seconda vita. E’ tutt’ora in corso la trasformazione della stessa in un parco sopraelevato, lontano dalle strade della città e pieno di piante, terrazze e giardini, panchine dove sedersi e bellissime vedute della città. La sopraelevata si snoda per ben 21 isolati e al momento ne sono state inaugurate 2 sezioni: la prima va da Gansevoort a 20th Street, la seconda da West 20th a West 30th Streets. Il parco è ottimo per una passeggiata o magari un po’ di jogging mattutino.
Metropolitana: per Chelsea prendere la linea 1 direzione 18th Street o le linee 1,C,E direzione 23rd Street; per il Garment District prendere le linee 1,2,3,A,C,E direzione 34th Street o le linee B,D,F,V,N,R,Q,W direzione Herad Square.
Autobus: servono la zona le linee M11 e M20.
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