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Plaza de Mayo: la Casa Rosada, la Cattedrale Metropolitana e le madri dei desaparecidos

Plaza de Mayo non è solo il cuore geometrico di Buenos Aires. E' anche il luogo dove è nata l'indipendenza dell'Argentina e il luogo simbolo delle Madri dei desparecidos. Qui si trova la Casa Rosada e la Cattedrale Metropolitana.

Una delle particolarità di Buenos Aires sono senza dubbio le sue piazze. Se ne contano centinaia sparse per tutti i quartieri della città, ed è un’altra peculiarità che rende la capitale dell'Argentina molto simile alle grandi città europee.
La Piazza più importante della città è Plaza de Mayo. “Piazza di Maggio” è il cuore della città. Quasi tutti gli itinerari partono da questo punto, e grazie alla sua centralità si può avere la fortuna di passarci numerose volte, e notare scorci inusuali e novità mai viste prima. La piazza accresce la sua fama grazie a due degli edifici tra più importanti della città e dell’intera Argentina: la casa rosada (sede del primo ministro) e la catedral metropolitana. Consigliamo vivamente di dedicare il giusto tempo alla visita della piazza, magari passeggiando su tutti i lati della stessa, e fermandosi per una siesta in una delle tante panchine, ma consigliamo anche una visita degli edifici principali che sono in prossimità della piazza.

La piazza assunse questo nome nel lontano maggio 1810, allorchè le truppe di criollos (spagnoli nati in Argentina), uniti a gran parte della popolazione locale riuscirono a sbarazzarsi della dominazione Spagnola ed a dichiarare l’Indipendenza. Fu un momento storico e di grande importanza, in quanto segno l’inizio delle libertà delle popolazioni “indigene” sugli oppositori europei. Gli argentini furono bravi dapprima ad acquisire dimestichezza e coraggio dopo aver evitato l’invasione della città da parte delle truppe britanniche nel 1808, e poi nel capire l’indebolimento della Spagna figlio anche degli attacchi che stava subendo in patria dalle forze di Napoleone. Capirono il momento favorevole, e colsero l’attimo giusto per raggiungere la libertà. Pertanto dal 25 maggio del 1810 la piazza centrale della città divenne Plaza de Mayo.

Tale piazza è il fulcro di molte attività, ed ogni giovedì dalle 15.30 ospita i cortei delle Madres de la Plaza de Mayo. Un momento da non perdere. Le Madres de la Plaza de Mayo (associazione fondata dalle madri dei desaparecidos) continuano ancora oggi a marciare intorno alla piazza, portando avanti la loro campagna per spingere il governo a riconoscere le proprie responsabilità per le terribili atrocità compiute tra il 1976 ed il 1983 durante la cosidetta “guerra sporca”, quando il paese era dominato dalla dittatura militare. Tutto cominciò nel 1977, quando il governo presieduto dal generale Jorge Rafael Videla aveva già fatto sparire numerosi dissidenti. 14 madri cominciarono a marciare nella piazza, nonostante la dittatura militare avesse posto il divieto di manifestazioni pubbliche, e non esitasse a torturare ed uccidere tutti i vari oppositori. Queste madri, che indossavano i foulard bianchi (divenuti in seguito il simbolo della protesta, ed indossati ancora oggi), chiedevano notizie dei lori figli fatti scomparire nel nulla. Questo movimento sociale fu l’unica organizzazione a sfidare apertamente il governo militare. L’azione delle Madres si rivelò particolarmente efficace, in quanto dimostrò quanto potere avessero le donne e si ritiene che abbia contribuito molto al risveglio della società civile nel paese. Nel 1986, quando la democrazia tornò nel paese, molte persone mancavano ancora all’appello, e le Madres decisero di dividersi in due gruppi: la Linea Fundadora si dedicò al recupero delle spoglie dei desaparecidos, e ad assicurare alla giustizia i membri del governo che si erano macchiati di delitti; mentre l’Asociaciòn de Las Madres de la Plaza de Mayo (www.madres.org) continuò a marciare tutti i giovedì contro la mancata assunzione di responsabilità da parte del governo. Momento imperdibile dall’alto valore storico, affettivo ed emotivo.

Spostandoci sul lato nord della piazza, li sorge la cattedrale metropolitana (all’angolo tra Av. Rivadavia e San Martin; 8-21 da lun a ven, 9-19.30 sab e dom) di Buenos Aires. Dallo stile inconfondibilmente barocco, è considerata uno dei principali punti di riferimento religiosi ed architettonici della città, ed al suo interno ospita la tomba del generale Josè de San Martin (1778-1850). Esso è l’eroe più amato dal popolo, una sorta di Garibaldi argentino. Era un combattente e fu il principale artefice e comandante delle rivolte che portarono all’indipendenza della città dal dominio spagnolo. Non si dedicò solo ad imprese in patria, ma fu artefice di numerose rivoluzioni contro le forze europee che portarono alla liberazione di molti stati del Sud America. E’ pertanto glorificato ed osannato in tutto il continente e la sua frase celebra campeggia ancora in molte menti ed in molti cuori: “Nel mio reggimento voglio solo leoni”. Le sue spoglie sono all’interno della cattedrale di Buenos Aires, e la fiamma che viene sempre tenuta accesa davanti alla chiesa simboleggia il suo spirito che continua ad esser vivo nel paese.

Una particolarità di questa chiesa, come di tante altre in tutto il paese è la presenza di numerose bandiere nazionali. Statue di santi e celebri sarcofaghi indistintamente coperte da bandiere. Anche l’immagine della Madonna è talvolta avvolta dai drappi nazionali. E’ la cultura locale, dove il sacro si unisce allo Stato. Particolarità e diversità Sudamericane.
La visita della cattedrale è qualcosa che consigliamo vivamente, per cogliere al meglio la bellezza e la maestosità che già esternamente si percepisce. E’ moderna, ed assomiglia ad un tempio, ma è altrettanto fine e ricca di storia.
Se siete interessati le visite guidate della cattedrale si tengono dal lunedì al sabato alle 15.30, e sono solo in lingua spagnola.

 Pubblicato da il 10/04/2012 - 10.894 letture - ® Riproduzione vietata

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