La Boca: tango e calcio nel colorato quartiere di Buenos Aires
La Boca č il quartiere che lega la sua storia al calcio ed al tango. Qui sono nate le due squadre di calcio pių famose in Argentina, Boca Junior e il River Plate, qui giocava Maradona presente in tante immagini. Visitate il Caminito dove si balla il tango.
Proseguendo sulla via Defensa, la lunga strada che taglia svariati quartieri, è possibile lasciarsi alle spalle l’incantevole San Telmo, ed entrare nell’atmosfera colorata e festosa della Boca. Tale quartiere non è molto distante da San Telmo, e dal Parque Lezema, circa 15 minuti a piedi, ma se il vostro punto di partenza è in posizione più centrale, consiglio vivamente il Bus (numero 152). La Boca è quanto di più sudamericano si possa trovare a Buenos Aires. Nell’immaginario collettivo quando si pensa al continente latino americano, balza alla mente il tango, l’allegria ed il giuoco del pallone. Tutte componenti che in questa zona di Buenos Aires (BsAs) si trovano facilmente.
La Boca è nato come quartiere operaio ed abbastanza malfamato, situazione in parte rimasta invariata. I suoi primi abitanti furono immigrati, prettamente italiani e spagnoli, che verso la fine del XIX secolo giunsero nella lontana Argentina in cerca di fortuna e lavoro. In tutto il paese risulterà molto facile incontrare persone che parlano un ottimo italiano, e che hanno origini italiane. Molti dei nostri concittadini si spostarono in questo paese per lavorare nei tanti magazzini e stabilimenti conservieri dove veniva lavorata la famosa carne di manzo. La Boca aveva un grande deposito, ed era per questo un importante polo di attrazione.
Una particolarità della Boca sono le sue case colorate, che i suoi abitanti dipinsero quasi involontariamente con le vernici rimaste dopo aver dipinto le chiatte del porto. Una meraviglia creata in maniera del tutto casuale. Passeggiare qualche ora per questo quartiere è qualcosa di assolutamente imprescindibile. E’ anch’esso una parte importante della città, e sebbene sia in una posizione non propriamente centrale, rimane una zona da inserire nel vostro itinerario. Magari ponetelo come punto di partenza o di arrivo di una bella camminata, ma abbiate cura di capitare in questa parte della città con la luce del giorno, e magari non alla domenica (giornata poco affollata di gente). La Boca è un quartiere dove prestare attenzione e dove evitare di mostrare la propria ricchezza. Pertanto tenete sotto controllo le vostre macchine fotografiche, soprattutto se particolarmente costose, e non avventuratevi oltre il fiume Riachuelo, che viene considerato il confine tra la zona più tranquilla e turistica e quella più povera e degradata. Inoltre in quella parte della città non vi è nulla di interessante da segnalare.
Godetevi piuttosto l’affascinante Caminito, la via più conosciuta del barrio, che pullula di artisti di strada, bancarelle con oggetti di artigianato e ballerini di tango. Vi è spesso un interessante mercato dell’artigianato, dove poter fare affari per pochi pesos. Il mate è un souvenir classico con cui rientrare a casa. Fate attenzione alla consistenza della tazza, al materiale della bombija (cannuccia) e soprattutto alla data di scadenza della jerba mate (l’erba per fare l’infuso) che comunque si trova con qualche difficoltà anche in Italia. Non mancano numerosi negozi dove acquistare maglioni di lana di lama ed altri capi tipici. Il caminito è proprio l’essenza vera della cultura Argentina, fatta di persone semplici, che amano chiacchierare e giocare a pallone. Infatti tra una bancarella e l’altra è facile trovarsi in mezzo ad improvvisate partite di futbol dei ragazzini locali e le gigantografie di Diego Armando Maradona sono una prassi costante delle vie del barrio. Il pallone è una vera passione travolgente, per l’intero continente, ma soprattutto per l’Argentina e soprattutto per Buenos Aires.
E’ la città che conta più squadre di club al mondo, circa una ventina iscritte a campionati professionistici. Le più famose sono il Boca Junior ed il suo acerrimo nemico: il River Plate. La curiosità vuole tra l’altro che entrambe siano state fondate al quartiere Boca, ed entrambe da immigrati genovesi. Il River Plate ha poi spostato la sua sede, mentre il Boca è rimasto nella storico edificio, all’interno dell’omonimo quartiere e gioca le sue partite casalinghe nell’imponente stadio della Bombonera (letteralmente: scatola di cioccolatini) che si trova a pochi isolati dal caminito. Consigliamo pertanto di aggiungere una sosta allo stadio, perché è qualcosa di affascinante ed apprezzabile anche per chi di calcio non se ne intende. E’ l’atmosfera che si può respirare nelle vicinanze dello stadio che è incredibile.
Indipendentemente che si giochi la partita oppure che sia una tranquilla mattinata, i bar ed i negozi intorno allo stadio hanno bandiere esposte e gadget di ogni tipo. Le mura di ogni edificio sono pitturate coi tradizionali colori locali della squadra, il giallo ed il blu, e le radio locali trasmettono di continuo canzoni inneggianti la squadra e notizie sui giocatori. Il tempo sembra essersi fermato ai tempi di Maradona, eroe indiscusso e celebrato ovunque. Le sue immagini arricchiscono l’intero quartiere della Boca, ma soprattutto la zona antistante lo stadio, dove all’interno è stato anche realizzato un interessante museo. Il Museo de la pasiòn boquense (via Brandesen 805, Arg $ 16) che consigliamo vivamente in special modo agli appassionati di calcio. Trionfale e gratuita è la statua del Pibe de Oro all’ingresso dello stadio, dove fermarsi a fare foto ricordo ed a colloquiare con qualche nostalgico del grande e glorioso Boca. L’interno dello stadio è quasi più spettacolare che l’esterno. Imponente ed elegante, ma pronto a trasformarsi in una torcida infernale al fischio d’inizio di qualsiasi partita del Boca. Le tribune si muovono sotto i salti dei tifosi e vi sentirete attraversati da un irresistibile voglia di cantare ed incitare i beniamini locali. Tutto ciò è enfatizzato durante il derby contro il River Plate. Partita da non perdere.
Fatta eccezione per la pausa estiva (gennaio, febbraio) e quella invernale (giugno, luglio) avrete numerose occasioni per assistere a qualche match. E’ un esperienza unica e irripetibile che vale il prezzo (a dire il vero nemmeno troppo alto del biglietto) del biglietto. Info su www.bocajuniors.com.ar Alla Boca non sono tanti i posti dove poter mangiare bene. Degno di nota è solo il bar dello stadio (via Brandsen 805), esattamente di fronte alla bombonera. Una sosta per un panino ed una Quilmes è qualcosa da assaggiare, soprattutto per la particolarità del locale. Reliquie dei giocatori del boca e sciarpe colorate animano i muri colorati di questo simpatico bar. Inoltre la carne cucinata sotto un enorme camino è davvero deliziosa. Provare per credere.
La Boca è nato come quartiere operaio ed abbastanza malfamato, situazione in parte rimasta invariata. I suoi primi abitanti furono immigrati, prettamente italiani e spagnoli, che verso la fine del XIX secolo giunsero nella lontana Argentina in cerca di fortuna e lavoro. In tutto il paese risulterà molto facile incontrare persone che parlano un ottimo italiano, e che hanno origini italiane. Molti dei nostri concittadini si spostarono in questo paese per lavorare nei tanti magazzini e stabilimenti conservieri dove veniva lavorata la famosa carne di manzo. La Boca aveva un grande deposito, ed era per questo un importante polo di attrazione.
Una particolarità della Boca sono le sue case colorate, che i suoi abitanti dipinsero quasi involontariamente con le vernici rimaste dopo aver dipinto le chiatte del porto. Una meraviglia creata in maniera del tutto casuale. Passeggiare qualche ora per questo quartiere è qualcosa di assolutamente imprescindibile. E’ anch’esso una parte importante della città, e sebbene sia in una posizione non propriamente centrale, rimane una zona da inserire nel vostro itinerario. Magari ponetelo come punto di partenza o di arrivo di una bella camminata, ma abbiate cura di capitare in questa parte della città con la luce del giorno, e magari non alla domenica (giornata poco affollata di gente). La Boca è un quartiere dove prestare attenzione e dove evitare di mostrare la propria ricchezza. Pertanto tenete sotto controllo le vostre macchine fotografiche, soprattutto se particolarmente costose, e non avventuratevi oltre il fiume Riachuelo, che viene considerato il confine tra la zona più tranquilla e turistica e quella più povera e degradata. Inoltre in quella parte della città non vi è nulla di interessante da segnalare.
Godetevi piuttosto l’affascinante Caminito, la via più conosciuta del barrio, che pullula di artisti di strada, bancarelle con oggetti di artigianato e ballerini di tango. Vi è spesso un interessante mercato dell’artigianato, dove poter fare affari per pochi pesos. Il mate è un souvenir classico con cui rientrare a casa. Fate attenzione alla consistenza della tazza, al materiale della bombija (cannuccia) e soprattutto alla data di scadenza della jerba mate (l’erba per fare l’infuso) che comunque si trova con qualche difficoltà anche in Italia. Non mancano numerosi negozi dove acquistare maglioni di lana di lama ed altri capi tipici. Il caminito è proprio l’essenza vera della cultura Argentina, fatta di persone semplici, che amano chiacchierare e giocare a pallone. Infatti tra una bancarella e l’altra è facile trovarsi in mezzo ad improvvisate partite di futbol dei ragazzini locali e le gigantografie di Diego Armando Maradona sono una prassi costante delle vie del barrio. Il pallone è una vera passione travolgente, per l’intero continente, ma soprattutto per l’Argentina e soprattutto per Buenos Aires.
E’ la città che conta più squadre di club al mondo, circa una ventina iscritte a campionati professionistici. Le più famose sono il Boca Junior ed il suo acerrimo nemico: il River Plate. La curiosità vuole tra l’altro che entrambe siano state fondate al quartiere Boca, ed entrambe da immigrati genovesi. Il River Plate ha poi spostato la sua sede, mentre il Boca è rimasto nella storico edificio, all’interno dell’omonimo quartiere e gioca le sue partite casalinghe nell’imponente stadio della Bombonera (letteralmente: scatola di cioccolatini) che si trova a pochi isolati dal caminito. Consigliamo pertanto di aggiungere una sosta allo stadio, perché è qualcosa di affascinante ed apprezzabile anche per chi di calcio non se ne intende. E’ l’atmosfera che si può respirare nelle vicinanze dello stadio che è incredibile.
Indipendentemente che si giochi la partita oppure che sia una tranquilla mattinata, i bar ed i negozi intorno allo stadio hanno bandiere esposte e gadget di ogni tipo. Le mura di ogni edificio sono pitturate coi tradizionali colori locali della squadra, il giallo ed il blu, e le radio locali trasmettono di continuo canzoni inneggianti la squadra e notizie sui giocatori. Il tempo sembra essersi fermato ai tempi di Maradona, eroe indiscusso e celebrato ovunque. Le sue immagini arricchiscono l’intero quartiere della Boca, ma soprattutto la zona antistante lo stadio, dove all’interno è stato anche realizzato un interessante museo. Il Museo de la pasiòn boquense (via Brandesen 805, Arg $ 16) che consigliamo vivamente in special modo agli appassionati di calcio. Trionfale e gratuita è la statua del Pibe de Oro all’ingresso dello stadio, dove fermarsi a fare foto ricordo ed a colloquiare con qualche nostalgico del grande e glorioso Boca. L’interno dello stadio è quasi più spettacolare che l’esterno. Imponente ed elegante, ma pronto a trasformarsi in una torcida infernale al fischio d’inizio di qualsiasi partita del Boca. Le tribune si muovono sotto i salti dei tifosi e vi sentirete attraversati da un irresistibile voglia di cantare ed incitare i beniamini locali. Tutto ciò è enfatizzato durante il derby contro il River Plate. Partita da non perdere.
Fatta eccezione per la pausa estiva (gennaio, febbraio) e quella invernale (giugno, luglio) avrete numerose occasioni per assistere a qualche match. E’ un esperienza unica e irripetibile che vale il prezzo (a dire il vero nemmeno troppo alto del biglietto) del biglietto. Info su www.bocajuniors.com.ar Alla Boca non sono tanti i posti dove poter mangiare bene. Degno di nota è solo il bar dello stadio (via Brandsen 805), esattamente di fronte alla bombonera. Una sosta per un panino ed una Quilmes è qualcosa da assaggiare, soprattutto per la particolarità del locale. Reliquie dei giocatori del boca e sciarpe colorate animano i muri colorati di questo simpatico bar. Inoltre la carne cucinata sotto un enorme camino è davvero deliziosa. Provare per credere.