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Il Ponte Carlo a Praga: sulla Moldava, dalla Città Vecchia al Castello

Il Ponte di Carlo unisce il castello con la città vecchia di Praga. Resiste da 6 secoli alle piene della Moldava ed è una delle attrazioni più visitate della capitale della Repubblica Ceca. E' caratterizzato da due torri e 30 statue barocche.

A vederla la Moldava non sembra un fiume che possa causre problemi, le sue acque si muovono placidamente in quella che sembra una ambientazione da favola, vista dal magico Ponte Carlo, con il grande Castello di Praga a fare da fondale a questo scenario idilliaco. Ma in realtà non è così: lo potete vedere voi stesso vedendo a che livello salirono le acque nell'estate 2002 quando il fiume si gonfiò di quasi 12 metri sull'usuale livello.

E lo sapevano bene anche i cittadini della Praga medievale, che avevano costruito un primo ponte di pietra, nel 1170, il Ponte di Giuditta, ma che poi fu letteralmente spazzato via dall'alluvione per opera della Moldava, nel 1342. Un ponte era però una neccessità della città, dato che oltre alla zona del castello si era ampiamente sviluppata la zona di Staré Město l'attuale città vecchia di Praga. Ispirato dal grande ponte di pietra di Ratisbona, lo Steinerne Brücke dell'attuale Regensburg , l'imperatore Carlo IV dette il via nel 1357 ai lavori di costruzione di un ponte grandioso, in grado di poter superare le improvvise e poderose piene della Moldava.

Il progetto fu affidato al miglior architetto dell'impero, il tedesco Peter Parler che lasciò altre mirabili costruzioni in città: la Cattedrale di San Vito e il progetto di Novo Mesto, la città nuova. Morendo nel 1399 non vide la fine della sua opera, che fu conclusa nel 1402, ma il frutto del suo lavoro resiste da oltre 6 secoli e ha superato le numerose piene della Moldava, che regolarmente lo mette ancor'oggi alla prova, come si può vedere da una fotografia storica di fine '800. Inizialmente il ponte fu chiamato “Kamenný most” (ponte di pietra) o semplicemnte il Ponte di Praga (Pražský most), ma anche se denominato con un nome informale il suo aspetto aveva una connotazione regale: lungo quasi 516 metri, dotato di 16 grandi archi che si elevano fino a 13 metri sul fiume, il ponte è corredato da due grandi torri di guardia a ciascuna estremità. Quella più alta la Staroměstská vez, si trova sul lato orientale, quello della Città Vecchia, e pagando un prezzo di circa 1 euro è possibile salirci sopra ed avere una visione d'insieme del ponte, lontano dal massiccio traffico pedonale che l'attraversa. L'altra torre, lato Castello, prende il nome di Malostranská vez.

Il ponte, oltre alle piene della Moldava, dovette superare altri eventi pericolosi, come ad esempio la guerra dei trent'anni, con i svedesi che cercando di conquistare Praga danneggiarono molte delle decorazioni medievali del ponte. Ci pensò poi l'epoca barocca a trasformare il Pražský most: a partire da fine '600 i Gesuiti fecero collocare una serie di statue barocche in pietra arenaria e bronzo, aggiungendo pezzo dopo pezzo una drammatica scenografia al ponte. Sostituite per salvarle dal degrado atmosferico, ora gli originali si possono ammirare nel lapidario del Museo Nazionale, ma le copie mantengono inalterato il fascino originario del ponte, che fu poi ribattezzaro nel 1870 come Ponte di Carlo, nome che porta in modo fiero ancor'oggi.

Una visita di Praga non può prescidere dalla vista del Ponte di Carlo, sia perchè un passaggio obbligato del percorso che unisce il Castello di Praga con Starè Mesto, sia perchè effttivamente il luogo ha un fascino estremo, quasi struggente se ci si reca qui all'alba o al tramonto, o in prima serata quando da qui il Castello illuminato sembra essere uscito da una fiaba o un film fantasy. Il ponte è quindi famosissimo e richiama migliaia di persone ogni giorno, che si stipano all'inverosimile sul ponte, anche se esso è interdetto al traffico. Il ponte si riempie di artisti di strafa, bancarelle d'artigianato e souvenir, e pittori che rendono particolarmente piacevoli le passeggiate tra le due sponde della Moldava. Ogni statua invita ad una fotografia, ogni metro del ponte apre una prospettiva diversa sul castello, potete tornare qui anche 100 volte, ma grazie alla luce diversa ogni volta il Ponte di Carlo sembrerà darvi le stesse emozioni della prima volta.

Tra le varie statue sono da ricordare quella di S. Francesco Xavier, di Santa Ludmilla e San Venceslao sul lato sud del ponte, mentre le più caratteristiche del lato nord sono il gruppo bronzeo del Crocifisso e Calvario e la statua di di San Giovanni Nepomuceno, dove si mettono in fila i turisti per toccare, come porta fortuna, il santo ed il cane.

 Pubblicato da il 11/04/2017 - 19.008 letture - ® Riproduzione vietata

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