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Il Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna: gli stemmi, lo Stabat Mater e il Teatro Anatomico

Antica sede dell’Università di Bologna, il Palazzo dell’Archiginnasio è situato nelle vicinanze di Piazza Maggiore e ospita le meravigliose sale dello Stabat Mater e del Teatro Anatomico .

Il Palazzo dell’Archiginnasio è uno degli edifici più significativi per la storia di Bologna, conosciuto in particolar modo per il suo Teatro Anatomico e per la Sala dello Stabat Mater. Collocato a pochi passi da Piazza Maggiore ed  a fianco della Basilica di San Petronio, il palazzo ospita attualmente la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, ma la sua storia affonda le radici nell’antica e prestigiosa tradizione universitaria bolognese.

Storia

L’Archiginnasio fu costruito attorno alla metà del Cinquecento nell’ambito della riqualificazione del centro cittadino promossa dal vicelegato papale Pier Donato Cesi, che coinvolse soprattutto il lato orientale di Piazza Maggiore. Proprio in questo punto sorse il Palazzo dei Banchi, mentre sul lato opposto della piazza venne eretta la celeberrima Fontana del Nettuno; tra gli interventi previsti, ci fu però anche la creazione di una sede unica per l’Università di Bologna.

Sino ad allora le le due scuole dello Studium bolognese erano infatti dislocate in vari palazzi della città. Decisi a riunirle sotto allo stesso tetto per far fronte alla concorrenza di altre università, attorno al 1560 il cardinale Carlo Borromeo, legato pontificio di Bologna, e il vicelegato Pier Donato Cesi attribuirono l’incarico di edificare l’Archiginnasio all’architetto bolognese Antonio Morandi detto il Terribilia, per conto di Papa Pio IV. Il palazzo fu completato in tempi da record: l’inaugurazione avvenne infatti nel 1563, a soltanto un anno e mezzo dall’inizio dei lavori.

La scuola degli Artisti, che comprendeva discipline quali la filosofia, la medicina, le matematiche e le scienze fisiche e naturali, e quella dei Giuristi, specialisti del diritto canonico e civile, si ritrovarono così a condividere gli spazi dell’Archiginnasio, un termine di origine greca che significa “prima o nuova scuola”. Il palazzo mantenne la sua vocazione accademica per ben 240 anni, fino al 1803, quando venne riconvertito dapprima in scuola primaria e infine trasformato nell’attuale biblioteca (1838).

Dal punto di vista architettonico l’edificio progettato dal Terribilia si inserisce perfettamente nel portico del Pavaglione, quella successione di arcate che costeggia il fianco sinistro della Basilica di San Petronio e termina in via Farini. Per ammirarne la facciata è consigliabile posizionarsi nell’antistante Piazza Galvani: da questo punto di osservazione si possono notare infatti le notevoli dimensioni del palazzo (139 metri di lunghezza per un totale di 30 arcate) e la facciata a due piani realizzata in cotto e arenaria, che si rispecchia nel doppio ordine di logge affacciato sul cortile interno.

L’affascinante cortile dell’Archiginnasio rappresenta il cuore del palazzo. All’ombra delle sue arcate si trovavano un tempo le aule dedicate ai professori e agli inservienti, attualmente occupate dall'Accademia di Agricoltura e dalla Società Medica Chirurgica di Bologna. Dal lato opposto rispetto all’ingresso sorge invece la Cappella di Santa Maria dei Bulgari, attualmente chiusa al pubblico, che ospita gli affreschi cinquecenteschi del bolognese Bartolomeo Cesi (Storie della Vergine), oltre a una pala del 1582 di Denis Calvaert raffigurante una Annunciazione.

Ispirata alle corti interne dei palazzi nobiliari e dei collegi universitari bolognesi, in primis quella del trecentesco Collegio di Spagna, la struttura del cortile era particolarmente adatta ad accogliere eventi e cerimonie a cielo aperto. Tra questi spiccava la preparazione della teriaca, un farmaco ottenuto dall’unione di moltissimi componenti diversi (carne di vipera, erbe, spezie ecc.) molto diffuso nel Medioevo e nel Rinascimento, ritenuto in grado di guarire molte malattie e fungere da antidoto contro i morsi dei rettili.

Ancora oggi il cortile dell’Archiginnasio è teatro di letture e concerti all’aperto. Un esempio è il festival pianistico internazionale “Pianofortissimo” che si inserisce nel calendario eventi di Bologna estate.

Gli stemmi e le memorie dell’Archiginnasio

Al di là dell’impianto architettonico del palazzo, la particolarità dell’Archiginnasio è da ricercare negli affreschi e nelle decorazioni che adornano sia le pareti del cortile, sia le volte degli scaloni e dei loggiati al piano superiore. Alzando lo sguardo verso l’alto l’osservatore si trova al cospetto di una costellazione pressoché infinita di stemmi, memorie (monumenti commemorativi) e iscrizioni, dipinti o scolpiti per celebrare i docenti e gli studenti della longeva università felsinea. In origine più di 7000, ad oggi si contano circa 6000 stemmi che formano la più vasta collezione araldica parietale al mondo.

Le memorie venivano eseguite per onorare personaggi illustri e figure appartenenti al mondo accademico. I due scaloni del palazzo - a destra quello utilizzato dai Legisti e a sinistra quello degli Artisti - ne recano alcune testimonianze: si veda la memoria in onore del cardinale legato Carlo Borromeo, affrescata da Giovanni Luigi Valesio sul lato destro, e sul sinistro quella dedicata al medico Venceslao Lazzari, opera del 1601 di Lionello Spada. Sotto alla volta d’ingresso si trova inoltre un affresco commissionato dal primo studente sudamericano dello Studium bolognese, Diego de Leon Garavito originario di Lima, in memoria del cardinale Benedetto Giustiniani.

La sala dello Stabat Mater e il Teatro Anatomico

Salendo al piano superiore si entra nello spazio un tempo dedicato allo studio e alla didattica, anch’esso ornato da stemmi e memorie, e oggi in parte destinato alla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio. Specializzata nelle discipline umanistiche e nella storia della città, la cospicua collezione della biblioteca è una delle più importanti in città e conta circa 800.000 volumi a stampa, tra i quali antichi manoscritti, incunaboli e cinquecentine. I depositi librari della biblioteca sono stati ricavati dalle antiche aule studio dell’Università, mentre l’attuale sala lettura corrisponde a una delle due aule magne originarie, quella riservata agli Artisti.

I Legisti si riunivano invece nella spettacolare Sala dello Stabat Mater, situata all’estremo opposto dell’edificio, così chiamata poiché al suo interno nel marzo del 1842 si tenne la prima rappresentazione dell’opera omonima di Gioacchino Rossini diretta da Donizetti. Alle pareti, una ricca serie di affreschi celebrativi e un’immagine della Vergine col Bambino risalente al 1569, collocata sopra il luogo in cui si ergeva la cattedra.

Un’altra sala da non perdere al primo piano è quella del Teatro Anatomico, realizzata per mano dell’architetto Antonio Paolucci detto il Levanti nel 1637 e adibita allo studio dell’anatomia umana. Al primo impatto la sala colpisce per la forma ad anfiteatro (da qui il nome teatro) e per il rivestimento in legno d’abete, che la rendono un unicum all’interno del palazzo. Posta al centro dell’ambiente vi è poi la lastra su cui venivano praticate le autopsie, attorniata dalle panche destinate agli studenti. Durante le dimostrazioni il lettore osservava il lavoro eseguito dall’alto della propria cattedra, in compagnia di due figure singolari: sono le statue dei cosiddetti spellati, eseguite nel 1734 da Silvestro Giannotti su disegno di Ercole Lelli, raffiguranti due uomini nudi e privi di pelle collocati ai lati della cattedra. Sopra il baldacchino si trova poi l’allegoria dell’Anatomia e un putto alato rappresentato nell’atto di donarle un femore.

Alle pareti si scorgono inoltre le statue a figura intera di dodici luminari della medicina antica e moderna (su tutti Ippocrate e Galeno, ma anche Gaspare Tagliacozzi scolpito con un naso in mano), mentre nella fascia più alta si collocano i busti di venti celebri anatomisti della scuola bolognese tra i quali ricordiamo Mondino de’ Liuzzi, il primo medico ad eseguire autopsie per scopi didattici nel XIV secolo. Infine, sul soffitto a cassettoni campeggia la rappresentazione delle costellazioni astrologiche con al centro la figura di Apollo.

Fortemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale dal bombardamento del 29 gennaio 1944, la sala anatomica e l’ala del palazzo a cui appartiene sono state ricostruite al termine del conflitto. Le sculture lignee che oggi ammiriamo, tuttavia, rimasero fortunatamente intatte.

Informazioni utili per la visita

Ingresso: gratuito l'acesso al cortile con gli stemmi, a pagamento la visita allo Stabat Mater e al Teatro Anatomico
Orari di apertura:  Orario biblioteca => da lunedì a venerdì 9-19; sabato 9-14; chiuso domenica e festivi. Non sono consentite visite turistiche alla biblioteca.
Orario palazzo (accesso al Teatro Anatomico e alla Sala dello Stabat Mater quando non occupata da iniziative culturali) => lunedì/venerdì dalle 10 alle 18, sabato dalle 10 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 14. La biglietteria chiude 15 minuti prima dell’orario di chiusura. Tariffa: 3€ a persona. Gratuito per giovani sino ai 18 anni, portatori di disabilità e accompagnatori, abbonati alla Card Musei Metropolitani Bologna, guide turistiche con tesserino di riconoscimento, giornalisti, classi delle scuole elementari e medie.
Per conoscere tutti gli orari di apertura in dettaglio e i prezzi dei biglietti per la vsita del palazzo consultare il sito web www.archiginnasio.it/orario.htm


Chi ha difficoltà motorie può visitare il palazzo da lunedì a sabato (escluso il martedì) accedendo dal Museo Civico Archeologico che dispone di un ascensore; il martedì si può invece accedere da via de’ Foscherari 2 (suonare campanello di destra); il sabato dalle 14 alle 19 la domenica dalle 10 alle 14 si può chiamare il +39 051.276821 

Come arrivare

Situato nella ZTL, l’Archiginnasio si può raggiungere in autobus o a piedi con una passeggiata di pochi minuti dalle Due Torri o da Piazza Maggiore. Bus 25, 27 e 30 con fermata via Rizzoli o piazza Maggiore; bus 29 navetta A con fermata in piazza Galvani; aerobus con fermata in via Ugo Bassi o via Indipendenza – San Pietro (info e orari su http://www.tper.it). In auto, uscite tangenziale più vicine 11/11bis direzione centro (l’Archiginnasio si trova in pieno centro in zona a traffico limitato).

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