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Piazza Tre Martiri, il fulcro del centro storico di Rimini

La storia della Piazza dei Martiri a Rimini ha origini antiche: un tempo foro romano e piazza delle erbe è uno dei luoghi di ritrovo nel centro di Rimini.

Si dice che sia stata costruita nell’area dell’antico foro romano nel luogo esatto in cui Giulio Cesare tenne un’arringa ai suoi soldati dopo aver attraversato il Rubicone. Piazza Tre Martiri, un tempo conosciuta anche come “delle erbe”, sorge all’incrocio fra decumano e cardo massimi: fulcro della città di Rimini, l’area è circondata da alcuni edifici storici fra cui palazzo Brioli, un tempo sede dell’osservatorio geologico, e palazzo Tingoli, settecentesca dimora distrutta e più volte ricostruita.

Grazie alla sua particolare collocazione, Piazza Tre Martiri è uno dei monumenti urbanistici più importanti di Rimini: già all’epoca dei Malatesta, famiglia di signori che dominò la terra di Romagna fra la fine del 1200 e il 1500, questo spazio architettonico fu prestigioso teatro di tornei cavallereschi e cerimonie pubbliche.

Se i suoi portici ne rivelano ancora oggi l’originaria funzione, più recentemente il nome “delle erbe” venne sostituito da quello in memoria dei tre partigiani – Adelio Pagliarani, Luigi Nicolò e Mario Cappelli – che proprio qui, durante il secondo conflitto mondiale, vennero giustiziati per impiccagione il 16 agosto 1944. Simbolo della resistenza e di tutti i caduti scomparsi nella lotta per la liberazione di questo territorio della Romagna, nel 1946 la piazza venne intitolata ai tre valorosi che, imprigionati e torturati, non rivelarono mai i nazifascisti i nomi dei loro compagni.

Dopo vari interventi di restauro e ammodernamento, ancora oggi nella piazza si può osservare il luogo esatto in cui venne collocata l’impalcatura della forca: a indicare dove avvenne l’esecuzione è una proiezione, sulla pavimentazione, della trave a cui vennero appesi i tre partigiani. Ma non solo: il palazzo di fronte ospita una targa in bronzo realizzata dallo scultore riminese Elio Morri mentre una lapide che indica dove vennero catturati è stata murata in via Ducale 5, sulla facciata di quella che era la sede della vecchia caserma.

A ricordare invece il celebre discorso tenuto da Giulio Cesare ai suoi legionari è un cippo del 1500 con una statua in bronzo (copia di un originale romano) che raffigura il grande condottiero.

Il riammodernamento di Piazza Tre Martiri le ha conferito un aspetto più moderno ma pur sempre accogliente e nel rispetto della tradizione: selce, pietra calcarea bianca e lastricato in arenaria dell’Appennino forlivese sono i materiali scelti per realizzare la nuova pavimentazione che al centro della piazza, dove cardo e decumano si intersecano, si presenta con un sole rinascimentale come motivo decorativo, lo stesso presente anche nel Tempio Malatestiano e nella Torre dell’Orologio.

Fra gli edifici e i monumenti storici che impreziosiscono la piazza vi è la Torre dell’Orologio edificata nel 1547 e poi ricostruita duecento anni più tardi su progetto di Francesco Buonamici. Nel 1933 la ricostruzione della cella campanaria, andata distrutta nel 1875 per via di una scossa di terremoto, ne ha riportato all’antico aspetto. Di particolare interesse è l’orologio installato nella torre: risale al 1562 e ospita un calendario perpetuo con le fasi lunari, i mesi e i segni zodiacali. Sotto un’arcata della Torre dell’Orologio si trova anche il Monumento ai Caduti della seconda guerra mondiale.

Di epoca cinquecentesca è il tempio di Sant’Antonio da Padova che venne costruito, pare, per ricordare un miracolo che nel XIII° secolo vide protagonista una mula divenuta devota all’ostia. La tradizione racconta di un contadino che passò nei pressi di Piazza Tre Martiri con la propria mula: quando Sant’Antonio si avvicinò all’uomo per porgergli l’ostia questi non ne volle sapere ma l’animale, al contrario, si fermò quasi prostrandosi di fronte alle mani del religioso. La forma di questo grazioso tempietto è ottagonale con colonne e rivestimento in marmo ed è il risultato di numerosi interventi di restauro che lo hanno interessato nel corso dei secoli soprattutto dopo il terremoto del 1672.

Sempre in Piazza Tre Martiri si trova la chiesa dei Paolotti (frati di San Francesco da Paola) che venne eretta nel 1729 e poi riedificata nel 1963 dall’architetto Alziro Bergonzo: di grande bellezza sono gli affreschi che ne decorano l’abside. Orario di apertura: in inverno 7/12.30 e 16/19 e in estate 8/12.30 e 16.30/20. Ingresso gratuito.

Per raggiungere e visitare la piazza si può uscire al casello Rimini Sud dell’autostrada A14 e poi proseguire in direzione centro per 3 km (parcheggi utili alla Rocca Malatestiana, al Ponte di Tiberio, in Piazza Malatesta e Largo Gramsci) oppure dalla stazione dei treni si può procedere su Viale Dante e da li sino alla piazza.

 Pubblicato da il 20/10/2016 - 6.499 letture - ® Riproduzione vietata

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