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Jordaan: tour nel quartiere degli artisti di Amsterdam, tra i cortili interni e i tipici canali

Il Quartiere Jordaan di Amsterdam racconta la storia di una tipica zona di Amsterdam, oggi celebre per lo shopping, caratterizzata dai canali e le case tradizionali della capitale d'Olanda. Qui si trova la casa museo di Anna Frank.

Storia, arte e cultura. Tre ingredienti che contribuiscono a rendere il quartiere Jordaan di Amsterdam uno dei percorsi privilegiati alla scoperta della città. In una delle tante case che seguono, fitte, il percorso delle vie, ha vissuto Rembrandt, il filosofo René Descartes, il politico e letterato Theo Thijssen. Artisti e scrittori che hanno contribuito a legare il volto del quartiere all'arte e a caratterizzarlo affrancandolo da un passato decisamente meno aulico.

Lo sviluppo del Jordaan risale al periodo del Secolo d'Oro olandese, il XVII secolo, epoca del grande sviluppo di commerci e scienze. Amsterdam divenne la meta dei tanti lavoratori provenienti dall'Olanda e da altre nazioni limitrofe, come Germania e Portogallo che nel quartiere trovarono abitazioni a prezzi bassi. In pochi anni il Jordaan divenne sovrappopolato e conseguentemente le condizioni igieniche iniziarono a peggiorare divenendo insostenibili. Il declino iniziò con il trasferimento di tanti residenti attratti da sistemazioni migliori e spinti dalla possibilità di poterseli permettere.

Nella seconda metà del 1900 il numero degli abitanti divenne decisamente esiguo. Le vecchie case a tre piani, che tutt'ora lo caratterizzano unitamente alle vecchie botteghe artigiane dalle targhe in pietra, si trovarono per un certo periodo a rischio di demolizione, senonchè il movimento di protesta nato per proteggerle ebbe la meglio modificando le intenzioni, da distruttive a conservative. Gli interventi di recupero iniziarono ad attrarre nuovi residenti, la generazione di artisti emergenti che negli anni '70 germogliò portando con se nuovi stimoli culturali. Oggi è zona da shopping ma anche ricca di gallerie, caffè, monumenti oltre a musei, il più famoso dei quali è la Casa di Anna Frank, praicamente sul confine orientale del quartiere, che attendono i turisti per condurli in un viaggio che sfida il tempo.

Al civico 184 di via Rozengracht c'è la targa in pietra che ricorda la permanenza, nell'ultimo periodo della vita, di Rembrandt, durante la seconda metà del '600. Anni di povertà per il pittore sepolto nella Westerkerk, la chiesa protestante che ha sede a fianco del quartiere, sulle rive del canale Prinsengracht. Al civico numero 6 di Westermarkt visse nel XVII secolo il filosofo Renè Descartes, al secolo Cartesio. Il Jordaan fu scelto come quartiere di residenza anche per il poeta Vondel, il pittore e fotografo G.H. Breitner ed il letterato Theo Thijssen al 16 di Erste Leliedwarsstraat dove ha sede il museo a lui dedicato, oltre a tanti altri che, come già detto, lo scelsero negli anni '70. Gli artisti che tutt'ora vi abitano organizzano una volta all'anno una giornata in cui è possibile visitare i loro laboratori.

Muovendosi nel quartiere, oltre alla Moschea Fatih Canil in via Rozengracht si incontrano le statue commemorative dedicate a personaggi e vicende. Quella eretta vicino alla Noorderkerk ricorda i fatti di sangue maturati in seguito alla protesta organizzata nel 1934 contro il taglio dei sussidi riconosciuti ai disoccupati.

In un angolo della Westermarkt si trova la statua di Anna Frank.  Non lontano, sulla sponda occidentale del Prinsengracht si trova il museo del Formaggio, l'Amsterdam Cheese Museum. Sul Noodermarkt si erge quella dedicata a Woutertje Pieterse e Femk, famosi personaggi dello scrittore Multatuli, alias Eduard Douwes Dekker. Nella piazzetta che da sulla Lindensgracht c'è la statua a ricordo del letterato Theo Thijssen. I busti di Johnny Jordaan e Tante Leen, stelle della musica popolare aspettano i turisti nella piazzetta a loro dedicata.

Un episodio fra lo storico ed il curioso non è fissato in alcun busto o statua ma resta nella memoria del quartiere. Si tratta di una rissa che produsse, alla fine del XIX ben oltre 20 morti e più di 200 feriti. La causa scatenante fu un gioco, riservato agli uomini e da loro particolarmente amato, il "gioco dell'anguilla" che consisteva nell'acchiappare una anguilla insaponata e appesa con una corda ad un canale. Per prenderla, i partecipanti dovevano salire su una barca. Lo svago continuò ad essere proposto anche dopo la sua proibizione fino a quando uno dei partecipanti si fece male e dalle recriminazioni scoppiò la rissa.

Un altro museo particolare che ci viene regalato dal quarteire Jordaan è Electric Ladyland, considerato il primo museo al mondo dell'arte fluorescente. Piuttosto psichedelico, è l'occasione per una esperienza multisensoriale che spazia dalla scienza all'arte moderna.
Uno dei tesori del quartiere sono i cortili interni, gli Hofjes, realizzati durante il Secolo d'Oro dai ricchi mercanti che offrivano a donne anziane e vedove il loro supporto quale opera di carità. Nel XVII secolo esistevano quasi 1000 corridoi che conducevano sul retro delle case. Oggi quei cortili sono visitabili durante le giornate di apertura dei monumenti, gli "Open Dag". Altro simbolo del Jordaan è la Noorderkerk, chiesa protestante eretta nel XVII secolo nella parte nord del quartiere da Hendrick de Keyser e da suo figlio. Al suo interno, oltre alle funzioni religiose, vengono organizzati concerti di musica classica mentre nel piazzale, ogni sabato e lunedì, si svolgono mercatini tipici. Oltre al museo Frank e al museo Thissen è da visitare anche il Pianola Museum che accoglie pianoforti e pianole e oggetti correlati.

 Pubblicato da il 01/03/2016 - 14.109 letture - ® Riproduzione vietata

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