Il Palazzo Mnebhi e il Museo Marrakech: un tuffo nella storia del Marocco
All'interno del Palazzo dar M' Nebhi, Il Museo di Marrakech.
La storia narra che mentre Mehdi Mnebhi, ministro della difesa del sultano Moulay Abdelaziz, era oltre Manica a ricevere una medaglia dalla Regina Vittoria, la cordata formata da Inghilterra, Francia e Spagna stesse cospirando, a sua insaputa, per conquistare il Nord Africa. In più, che T’Hami el Glaoui, il Pascià di Marrakech, approfittando della sua assenza, avesse acquistato, o abilmente sottratto, il bel Mnebhi Palace, attuale sede del Museo di Marrakech. Altre fonti attribuiscono le sue disgrazie al ribelle Bouhmara, crudelmente trucidato, che riuscì a organizzare un gruppo di ribelli combattenti contrari alle politiche del sultano che Mnebhi riuscì, certo, a sedare ma dopo una lunga serie di fallimenti sufficienti a convincere Abdelaziz ad allontanarlo da corte per spedirlo a Tangeri.
Storie o leggende che siano, le sorti di Mnebhi e soprattutto quelle del palazzo da lui voluto alla fine del XIX secolo, sono sempre state alterne. Dopo l'indipendenza conquistata dal Paese nel 1956, la residenza venne incamerata dallo Stato e trasformata, nel 1965, nella prima scuola femminile della città. Il graduale degrado, seguito da alcuni anni di chiusura, fu fermato soltanto nel 1997 quando la Fondazione Omar Benjelloun decise di restituire al palazzo dignità e ruolo offrendogli il compito di conservare i reperti e le collezioni testimoni della storia del Marocco. Oggi è quindi una delle attrazioni più importanti di Marrakesh.
La struttura, in perfetto stile moresco, con fontane, archi, pilasti e mosaici si articola attorno al patio centrale destinato ad eventi artistici, spettacoli e conferenze mentre salotti e portici sono dedicati alle mostre organizzate per valorizzare il patrimonio culturale marocchino. Gli ingressi, un tempo duplici, sono stati concentrati in un unico accesso per il transito dei visitatori. Le vecchie cucine, i douiria, di dimensioni più piccole sono utilizzate per le esposizioni di arte contemporanea. Anche l'hammam, un tempo utilizzato per celebrare il benessere del corpo, è stato trasformato in uno spazio espositivo.
I documenti e le testimonianze custodite all'interno del museo si possono classificare in quattro grandi settori: gli oggetti archeologici, quelli etnografici, i documenti storici e l'arte contemporanea. Insieme offrono un quadro complesso e organico della storia culturale, sociale ed in parte politica del Marocco.
La sezione dedicata alle testimonianze archeologiche è dedicata in particolare alla produzione di moneta, dalle coniazioni volute dai primi principati islamici risalenti all'8° secolo fino alle più recenti del 20° secolo.
Gli oggetti raccolti per delineare il cammino etnografico della civiltà marocchina propongono esemplari di ceramiche provenienti dai centri di produzione più importanti come quelli d Fez, Safi e Tafilalet, vasellame, gioielli, armi, costumi, oggetti di culto e altro. Le ceramiche Fez rappresentano il cuore della collezione, formata da oltre 200 oggetti collocati fra il 18° ed il 20° secolo. Le porcellane derivano da due aree principali, il Rif e la regione di Marrakech, ai piedi della catena montuosa Anti Atlante. Fra gioielli è possibile ammirare spille, collane, orecchini, bracciali, cavigliere, anelli, pendenti, ornamenti spesso realizzati in argento e pietre preziose o semipreziose. Non mancano, ovviamente, testimonianze di vecchie armi, rappresentante soprattutto da pugnali, spade e pistole. I pugnali, considerati ornamento maschile, sono presenti nei due esemplari con lama curva ed un pomello a forma di testa di pavone chiamato kumiya o khanjar e con lama dritta chiamato sboula.
Esempi di vestiario urbano e rurale sono rappresentati dai caftani di Fez, mentre la raccolta relativa al culto ebraico comprende coppie di ornamenti sui quali disporre i rotoli della Torah (tepuhim), lucerne, incensieri e tutto quello che rientra fra gli oggetti legati al culto. La sezione si completa con alcuni esempi di arredamento rappresentati da porte e travi in legno provenienti dalla regione dell'Atlante. Fra i documenti storici conservati compaiono stampe originali e incisioni, realizzate anche da viaggiatori stranieri.
La collezione di arte contemporanea include diverse opere pittoriche realizzate da artisti marocchini e alcune firmate da pittori di origine orientale. Ammirarli significa percorrere con lo sguardo e comprendere il processo di maturazione artistica dei diversi generi creativi. La collezione include opere di R'bati, Cherkaoui Gharbaoui, Benallal, Bennani, Belkahia, Chaibia Lakhdar, Drissi, Nabili, Binebine, Yamou, Lahbabi. Le esposizioni temporanee organizzate nei locali delle vecchie cucine e dell'hammam vertono su due temi principali, il patrimonio culturale e l'arte contemporanea. L'obiettivo perseguito infatti è di sensibilizzare i visitatori ed il pubblico affinchè possano ammirare e quindi riscoprire il richiamo storico culturale delle opere contenute all'interno del museo.
Il Museo di Marrakech si trova in Place Ben Youssef in zona Médina ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18,30. Entrare costa 30 Dhs. Info: www.musee.ma
Storie o leggende che siano, le sorti di Mnebhi e soprattutto quelle del palazzo da lui voluto alla fine del XIX secolo, sono sempre state alterne. Dopo l'indipendenza conquistata dal Paese nel 1956, la residenza venne incamerata dallo Stato e trasformata, nel 1965, nella prima scuola femminile della città. Il graduale degrado, seguito da alcuni anni di chiusura, fu fermato soltanto nel 1997 quando la Fondazione Omar Benjelloun decise di restituire al palazzo dignità e ruolo offrendogli il compito di conservare i reperti e le collezioni testimoni della storia del Marocco. Oggi è quindi una delle attrazioni più importanti di Marrakesh.
La struttura, in perfetto stile moresco, con fontane, archi, pilasti e mosaici si articola attorno al patio centrale destinato ad eventi artistici, spettacoli e conferenze mentre salotti e portici sono dedicati alle mostre organizzate per valorizzare il patrimonio culturale marocchino. Gli ingressi, un tempo duplici, sono stati concentrati in un unico accesso per il transito dei visitatori. Le vecchie cucine, i douiria, di dimensioni più piccole sono utilizzate per le esposizioni di arte contemporanea. Anche l'hammam, un tempo utilizzato per celebrare il benessere del corpo, è stato trasformato in uno spazio espositivo.
I documenti e le testimonianze custodite all'interno del museo si possono classificare in quattro grandi settori: gli oggetti archeologici, quelli etnografici, i documenti storici e l'arte contemporanea. Insieme offrono un quadro complesso e organico della storia culturale, sociale ed in parte politica del Marocco.
La sezione dedicata alle testimonianze archeologiche è dedicata in particolare alla produzione di moneta, dalle coniazioni volute dai primi principati islamici risalenti all'8° secolo fino alle più recenti del 20° secolo.
Gli oggetti raccolti per delineare il cammino etnografico della civiltà marocchina propongono esemplari di ceramiche provenienti dai centri di produzione più importanti come quelli d Fez, Safi e Tafilalet, vasellame, gioielli, armi, costumi, oggetti di culto e altro. Le ceramiche Fez rappresentano il cuore della collezione, formata da oltre 200 oggetti collocati fra il 18° ed il 20° secolo. Le porcellane derivano da due aree principali, il Rif e la regione di Marrakech, ai piedi della catena montuosa Anti Atlante. Fra gioielli è possibile ammirare spille, collane, orecchini, bracciali, cavigliere, anelli, pendenti, ornamenti spesso realizzati in argento e pietre preziose o semipreziose. Non mancano, ovviamente, testimonianze di vecchie armi, rappresentante soprattutto da pugnali, spade e pistole. I pugnali, considerati ornamento maschile, sono presenti nei due esemplari con lama curva ed un pomello a forma di testa di pavone chiamato kumiya o khanjar e con lama dritta chiamato sboula.
Esempi di vestiario urbano e rurale sono rappresentati dai caftani di Fez, mentre la raccolta relativa al culto ebraico comprende coppie di ornamenti sui quali disporre i rotoli della Torah (tepuhim), lucerne, incensieri e tutto quello che rientra fra gli oggetti legati al culto. La sezione si completa con alcuni esempi di arredamento rappresentati da porte e travi in legno provenienti dalla regione dell'Atlante. Fra i documenti storici conservati compaiono stampe originali e incisioni, realizzate anche da viaggiatori stranieri.
La collezione di arte contemporanea include diverse opere pittoriche realizzate da artisti marocchini e alcune firmate da pittori di origine orientale. Ammirarli significa percorrere con lo sguardo e comprendere il processo di maturazione artistica dei diversi generi creativi. La collezione include opere di R'bati, Cherkaoui Gharbaoui, Benallal, Bennani, Belkahia, Chaibia Lakhdar, Drissi, Nabili, Binebine, Yamou, Lahbabi. Le esposizioni temporanee organizzate nei locali delle vecchie cucine e dell'hammam vertono su due temi principali, il patrimonio culturale e l'arte contemporanea. L'obiettivo perseguito infatti è di sensibilizzare i visitatori ed il pubblico affinchè possano ammirare e quindi riscoprire il richiamo storico culturale delle opere contenute all'interno del museo.
Il Museo di Marrakech si trova in Place Ben Youssef in zona Médina ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18,30. Entrare costa 30 Dhs. Info: www.musee.ma