Changsha, capitale dell'Hunan (Cina). Guida della cittą
Changsha, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Changsha dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Sorta sulle rive del fiume Xiang, nella parte nord-occidentale della provincia dell’Hunan, di cui è capoluogo, Changsha è un importante centro agricolo e commerciale, capace di produrre da solo ben il 15% del riso cinese, oltre che una curiosa destinazione turistica particolarmente suggestiva in quanto fedele reliquiario del comunismo cinese. Oggi la metropoli conta più di 6.000.000 di abitanti, un’università discretamente importante, un imponente istituto magistrale, dove studiò e insegnò Mao, un istituto di metallurgia ed un famoso centro per la ricerca e l’applicazione etnoiatrica. Il consiglio è quello di visitare Changsha in giornata, magari partendo dal lago Dongting, distante una settantina di chilometri, e comunque di non soggiornarci per più di un paio di giorni, dato il numero non troppo elevato di attrattive.
Quando nel 1664 Kangxi, il secondo imperatore della dinastia Qing (1661-1722), divise la provincia Huguang in due, l’Hubei a nord e l’Hunan a sud, Changsha divenne la capitale dell’Hunan, avviando una fase di crescita che la portò in pochi anni a raggiungere dimensioni ragguardevoli. Il centro subì danni particolarmente ingenti durante la guerra sino-giapponese, combattuta tra l’Impero giapponese e la Repubblica cinese dal 1937 al 1945, avviando solo a partire dal 1949 i lavori di ricostruzione dei molti edifici crollati. Nel corso della seconda metà del XX secolo, la città si sviluppò considerevolmente dal punto di vista commerciale e industriale, tanto che ben 3.000.000 di turisti all’anno la visitavano durante il periodo della Rivoluzione Culturale.
Il centro storico, i luoghi di interesse turistico e gli alberghi si trovano a est dello Xiangjiang. La via principale è la Wuyi Lu, la “Via Primo Maggio”, che per 4 chilometri attraversa la città da ovest, dove si trova la stazione ferroviaria, verso est, fino a raggiungere il ponte che attraversa il fiume scavalcando l’Isola Lunga. Tra le attrattive più interessanti di Changsha c’è il Museo Provinciale dell’Hunan, i cui allestimenti sono divisi in tre distinti palazzi. Nel primo, il museo rivoluzionario, ci sono belle fotografie di Mao da giovane in una mostra dedicata allo sviluppo iniziale del movimento comunista, mentre gli altri due conservano arredi sepolcrali rinvenuti a Mawangdui nel 1972 e nel 1974 nelle tre tombe gemelle dei Marchesi Dai e del loro figlio. Tra i reperti c’è anche una mummia di 2.100 anni fa risalente alla dinastia Han occidentale, una donna dell’età presumibile di 50 anni che era avvolta in 20 strati di lino e seta, oltre che fasciata tre volte con spesse bende. Nella stessa tomba sono stati ritrovati oltre 3.000 oggetti, tra cui pezze di seta, calze, guanti, vestiario, vasellame, manufatti in lacca, strumenti musicali, erbe medicinali, monete votive in argilla, sementi e un dipinto su seta rappresentante l’aldilà che ha mantenuto pressoché inalterati i suoi vivaci colori.
Per gli appassionati di storia comunista è d’obbligo la visita all’Istituto Magistrale n.1 dell’Hunan, dove Mao ha studiato dal 1913 al 1918 e insegnato tra il 1920 e il 1921, prima che venisse distrutto durante la Guerra di Liberazione e successivamente ricostruito. La prima sede del Comitato del Partito Comunista dell’Hunan fu invece la casa di Mao e di altri che diventarono importanti esponenti del Partito, mentre oggi è stata trasformata in un museo e conserva oggetti degli anni ’20 appartenuti al “Grande Timoniere”, oltre a diverse fotografie dell’epoca. Una sezione espone invece materiale archeologico, come ad esempio armi, utensili, monete e vasellame.
Di epoca ben più antica rispetto alle molte tracce di età comunista ancora visibili nella città è la Torre Tianxin, l’unico resto delle mura cittadine di epoca Han occidentale conservatosi fino ai giorni nostri. L’edificio si trova nella parte meridionale dell’insediamento e sorge su un basamento di 32 metri con tre eleganti tetti sovrapposti sostenuti da 60 colonne; la torre, recentemente restaurata, è inoltre decorata con una serie di 32 tartarughe e altrettanti campanelli in bronzo, mentre due padiglioni più bassi sono stati aggiunti pochi anni fa riducendo l’impressione di antico. Per concludere in bellezza la visita a Changsha, il consiglio è quello di recarsi alla Collina Yuelu, sulla riva occidentale del fiume Xiang, dove si possono passare in rassegna il Padiglione Aiwanting, che offre una meravigliosa vista sull’isolotto di sabbia che dà il nome alla città, numerosi istituti didattici e l’università.
Il clima è subtropicale umido, caratterizzato da inverni freschi e da estati molto calde e umide. Tra giugno e settembre le temperature massime superano i 30 gradi e le minime difficilmente scendono sotto i 22, mentre in gennaio, il mese più freddo dell’anno, si registrano valori mediamente compresi tra 9 e 1 grado. Le precipitazioni sono piuttosto abbondanti e si attestano intorno ai 1.300 mm di pioggia all’anno, la maggior parte dei quali cade tra la primavera e l’inizio dell’estate. Il periodo migliore per visitare Changsha è l’autunno, quando le condizioni climatiche sono generalmente stabili, le temperature gradevoli e il sole quasi sempre alto nel cielo.
Il capolinea degli autobus extra-urbani è in Bayi Xilu, traversa a nord di Shaoyuan Lu, proprio davanti alla stazione ferroviaria. Da qui ci sono frequenti corse per Shaoshan, il villaggio natale di Mao, e per Yueyang, sulla riva nord-orientale del lago Dongting, luogo di sosta delle crociere nelle Gole dello Yangzi. Per quanto concerne i trasporti ferroviari, Changsha si trova sulle linee ferroviarie Pechino-Kunming-Guilin, Pechino-Canton e Canton-Xi’an-Lanzhou, mentre dal Changsha Huanghua International Airport, situato 20 chilometri a est del centro, decollano quotidianamente voli diretti alle maggiori città del paese, ma anche a Seoul e Taipei. Gli spostamenti in città sono spesso rallentati dal traffico congestionato, così che il mezzo di trasporto migliore per compiere brevi tratte in centro è senza dubbio la bicicletta.
Quando nel 1664 Kangxi, il secondo imperatore della dinastia Qing (1661-1722), divise la provincia Huguang in due, l’Hubei a nord e l’Hunan a sud, Changsha divenne la capitale dell’Hunan, avviando una fase di crescita che la portò in pochi anni a raggiungere dimensioni ragguardevoli. Il centro subì danni particolarmente ingenti durante la guerra sino-giapponese, combattuta tra l’Impero giapponese e la Repubblica cinese dal 1937 al 1945, avviando solo a partire dal 1949 i lavori di ricostruzione dei molti edifici crollati. Nel corso della seconda metà del XX secolo, la città si sviluppò considerevolmente dal punto di vista commerciale e industriale, tanto che ben 3.000.000 di turisti all’anno la visitavano durante il periodo della Rivoluzione Culturale.
Il centro storico, i luoghi di interesse turistico e gli alberghi si trovano a est dello Xiangjiang. La via principale è la Wuyi Lu, la “Via Primo Maggio”, che per 4 chilometri attraversa la città da ovest, dove si trova la stazione ferroviaria, verso est, fino a raggiungere il ponte che attraversa il fiume scavalcando l’Isola Lunga. Tra le attrattive più interessanti di Changsha c’è il Museo Provinciale dell’Hunan, i cui allestimenti sono divisi in tre distinti palazzi. Nel primo, il museo rivoluzionario, ci sono belle fotografie di Mao da giovane in una mostra dedicata allo sviluppo iniziale del movimento comunista, mentre gli altri due conservano arredi sepolcrali rinvenuti a Mawangdui nel 1972 e nel 1974 nelle tre tombe gemelle dei Marchesi Dai e del loro figlio. Tra i reperti c’è anche una mummia di 2.100 anni fa risalente alla dinastia Han occidentale, una donna dell’età presumibile di 50 anni che era avvolta in 20 strati di lino e seta, oltre che fasciata tre volte con spesse bende. Nella stessa tomba sono stati ritrovati oltre 3.000 oggetti, tra cui pezze di seta, calze, guanti, vestiario, vasellame, manufatti in lacca, strumenti musicali, erbe medicinali, monete votive in argilla, sementi e un dipinto su seta rappresentante l’aldilà che ha mantenuto pressoché inalterati i suoi vivaci colori.
Per gli appassionati di storia comunista è d’obbligo la visita all’Istituto Magistrale n.1 dell’Hunan, dove Mao ha studiato dal 1913 al 1918 e insegnato tra il 1920 e il 1921, prima che venisse distrutto durante la Guerra di Liberazione e successivamente ricostruito. La prima sede del Comitato del Partito Comunista dell’Hunan fu invece la casa di Mao e di altri che diventarono importanti esponenti del Partito, mentre oggi è stata trasformata in un museo e conserva oggetti degli anni ’20 appartenuti al “Grande Timoniere”, oltre a diverse fotografie dell’epoca. Una sezione espone invece materiale archeologico, come ad esempio armi, utensili, monete e vasellame.
Di epoca ben più antica rispetto alle molte tracce di età comunista ancora visibili nella città è la Torre Tianxin, l’unico resto delle mura cittadine di epoca Han occidentale conservatosi fino ai giorni nostri. L’edificio si trova nella parte meridionale dell’insediamento e sorge su un basamento di 32 metri con tre eleganti tetti sovrapposti sostenuti da 60 colonne; la torre, recentemente restaurata, è inoltre decorata con una serie di 32 tartarughe e altrettanti campanelli in bronzo, mentre due padiglioni più bassi sono stati aggiunti pochi anni fa riducendo l’impressione di antico. Per concludere in bellezza la visita a Changsha, il consiglio è quello di recarsi alla Collina Yuelu, sulla riva occidentale del fiume Xiang, dove si possono passare in rassegna il Padiglione Aiwanting, che offre una meravigliosa vista sull’isolotto di sabbia che dà il nome alla città, numerosi istituti didattici e l’università.
Il clima è subtropicale umido, caratterizzato da inverni freschi e da estati molto calde e umide. Tra giugno e settembre le temperature massime superano i 30 gradi e le minime difficilmente scendono sotto i 22, mentre in gennaio, il mese più freddo dell’anno, si registrano valori mediamente compresi tra 9 e 1 grado. Le precipitazioni sono piuttosto abbondanti e si attestano intorno ai 1.300 mm di pioggia all’anno, la maggior parte dei quali cade tra la primavera e l’inizio dell’estate. Il periodo migliore per visitare Changsha è l’autunno, quando le condizioni climatiche sono generalmente stabili, le temperature gradevoli e il sole quasi sempre alto nel cielo.
Il capolinea degli autobus extra-urbani è in Bayi Xilu, traversa a nord di Shaoyuan Lu, proprio davanti alla stazione ferroviaria. Da qui ci sono frequenti corse per Shaoshan, il villaggio natale di Mao, e per Yueyang, sulla riva nord-orientale del lago Dongting, luogo di sosta delle crociere nelle Gole dello Yangzi. Per quanto concerne i trasporti ferroviari, Changsha si trova sulle linee ferroviarie Pechino-Kunming-Guilin, Pechino-Canton e Canton-Xi’an-Lanzhou, mentre dal Changsha Huanghua International Airport, situato 20 chilometri a est del centro, decollano quotidianamente voli diretti alle maggiori città del paese, ma anche a Seoul e Taipei. Gli spostamenti in città sono spesso rallentati dal traffico congestionato, così che il mezzo di trasporto migliore per compiere brevi tratte in centro è senza dubbio la bicicletta.