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Meknes (Meknčs), Marocco. Viaggio nella capitale imperiale

Meknes, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Meknes dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Conquistata dagli Almoravidi nel XI secolo, gli Almohadi nel XII, i Merinidi nel XIII e i Wattasidi nel XV secolo: è Meknès a conquistare a sua volta, nel XVII secolo, il cuore di un uomo: Moulay Ismail. Il sultano lega Meknes al proprio destino e inizia a farne la più meravigliosa capitale imperiale. Palazzi, moschee, giardini, vasche, granai, scuderie vengono costruite in più di cinquant'anni, senza tuttavia riuscire a completare il gigantesco perimetro delle mura: il sogno di Moulay Ismall rimase incompiuto. Le porte sono monumenti, i souk offrono un viaggio autentico e pittoresco, insolito e quotidiano, le rovine restano imperiali, i musei hanno sede all'interno di palazzi, così come in aperta campagna, nell' antica città romana di Volubilis: Meknes non finirà mai di far sognare.

Innumerevoli fregi si uniscono in un chiaroscuro di verdi, una costellazione di stelle di ceramica luccica sotto il sole. Bab Mansour è una delle più belle porte del Nordafrica. Varcate il suo arco maestoso ed entrate direttamente nel sogno di Moulay Ismail. Nella città imperiale, anche le vestigia sono grandiose. Quelle di Dar el Kobira, il primo palazzo eretto da Moulay Ismail, che contava due moschee e più di venti padiglioni; quelle di Dar el-Makhzen, che era il più sontuoso palazzo di Meknès. Testimonianza: la stupenda prospettiva di portici a cielo aperto.

I magazzini di Dar el-Ma (castello d'acqua) vi daranno un'idea della sconfinatezza della città imperiale. I muri di 3 metri di spessore garantivano la conservazione delle derrate alimentari, come pure del grano e del fieno per 12.000 cavalli di cui si possono ammirare le gigantesche scuderie. Dalla terrazza del Dar el-Ma, scoprirete il magnifico bacino dell'Agdal Souani, che si estende su 4 ettari. Destinato all'irrigazione dei giardini, costituiva anche un'utile riserva d'acqua. Il mausoleo di Moulay Ismail: cortile decorato di mosaici, fontane di marmo cesellato, soffitto di cedro intagliato, pavimento ricoperto da stupendi tappeti di Meknes. L'ultima dimora di Moulay Ismail è degna dei magnifici palazzi in cui abitava (visita aperta al pubblico).

Nei souk autentici, insoliti e pittoreschi di Meknès, gli oggetti ordinari diventano straordinari.Nel souk Sekkakine, ci si innamora di un bollitore dal buffo manico o di un coltello ricurvo. O anche di entrambi. Ecco il souk Bezzazine, dall'intenso profumo di vimini. In fondo a quella minuscola bottega, abili mani preparano il vostro cesto già pieno di souvenir. Nella grande piazza, fondouqs, parrucchieri, fabbri e bazar si contendono i curiosi. Ecco, una musica esce dalla porta Bab el-Jedid. Nulla di strano, perché ospita le bottegucce dei commercianti di strumenti musicali. Battete il cuoio teso di una derbouka, non potrete resistere alla tentazione.

Moulay Idriss - Due speroni rocciosi sono ricoperti dalla città. Lassù, le tegole verdi scintillano e sembrano comunicare con i riflessi dau un quartiere all'altro. Lassù, un formidabile minareto cilindrico, l'unico del genere in Marocco, cattura lo sguardo. E' quello della medresa di Khiber, il quartiere più alto. La terrazza vicina offre un paesaggio di emozionante bellezza: il nastro d'argento dell'oues Khouman, la massa imponente del Zerhoun, la città con le case in pendio che poi risalgono verso Tazga, il quartiere opposto. Una scalatina, attraverso il souk, porta al amusoleo di Moulay Idriss, fondatore del primo stato marocchino e santo più venerato dl paese. In agosto, un moussem richiama migliaia di pellegrini che piantano le tende nelle immediate vicinanze della città.

Nei dintorni di Meknès - Meditare nei boschi di cedri secolari, innalzare il proprio spirito fino alle cime di questi alberi imponenti, contemplare i laghi delle acque tranquille, volare con l'immaginazione con le cinciallegre blu o gli scriccioli, il Medio Atlante amplia il vostro spazio interiore. Fresca, tipica, molto piacevole, la città di Azrou si integra perfettamente in quest'universo. La piazza Mohamed V è circondata da ceffè, bottegucce, portici in legno dipinto, perchè ad Azrou il legno è onnipresente, essendo la specialità degli artigiani. Costruita a 1650 metri di altitudine, Ifrane, è affascinante, con le case delle tegole rosa e i giardinetti. E' stata pensata nei minimi dettagli perchè i visitatori approfittino al massimo delle delizie della natura: sci in inverno, pesca alla trota e ai gamberetti d'estate, passeggiata fino alle cascate delle Vergini.

Dar Jamai - Il museo delle arti marocchine - Questo splendido palazzo del XIX secolo meriterebbe un giro solo per la sua architettura. Tutti gli artigiani vi sono rappresentati, in particolare quelli che hanno contribuito alla fama di meknès. Le ceramiche e la farandola di colori, i ricami e le audaci policromie, i cofanetti, i teli, i moucharabieh superbamente dipinti.

Tic Tac nel mausoleo - Moulay Ismail chiese la mano della principessa di Conti, figlia di Luigi XIV. Il Re sole accompagnò il suo rifiuto con bellissime pendole, che si possono ammirare nel mausole di Moulay Ismail.

Lungo la strada di Azrou, passata l'Accademia Reale, si trovano le stalle, aperte al pubblico dal lunedi al venerdi. Gli stalloni sono veramente magnifici.... sopratutto quando galoppano. Per vederli, bisogna alzarsi presto. Fonte: Ufficio Nazionale per il Turismo del Marocco

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