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Monteleone di Spoleto (Umbria): cosa vedere nel comune in provincia di Perugia

Monteleone di Spoleto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Monteleone di Spoleto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Monteleone di Spoleto può vantare un primato, è infatti il comune più alto dell’Umbria in quanto posto a 978 metri s.l.m. sulla cima di un poggio dominante la valle del fiume Corno, un territorio questo che, per il carattere collinare e la fertilità piuttosto accentuata, si coltiva principalmente a farro, la risorsa agricola di maggior rilevanza per il borgo.

L’area in questione, inscritta nel Parco Naturale Coscerno-Aspra e perciò ricca a livello ambientale e paesaggistico, è stata anticamente interessata dalle colonizzazioni operate dai Romani in primis e successivamente dai Longobardi. Tale interesse divenne spiccatamente strategico quando si intese Monteleone punto di intersezione di numerose vie di comunicazione sfruttate per il commercio, compresa la Via del Ferro per il trasporto di minerale e le strade di montagna adatte alla transumanza.

Storia

Il ritrovamento nel 1902 di una biga etrusca (risalente al VI secolo a.C., è il gioiello del borgo, uno splendido manufatto esposto al Metropolitan Museum di New York, mentre una copia fedele si può ammirare al Museo della Biga di Monteleone installato nei sotterranei del complesso monastico di San Francesco) all’interno di una necropoli annoverante 44 tombe disvela un passato ancora più remoto. La storia del paese è stata in buona parte filtrata dal castello, un simbolo edificato per la prima volta nell’880 d.C., distrutto poi nel 1100, riedificato prontamente e altrettanto prontamente messo a ferro e fuoco dai Saraceni, finché non trovò nuova vita grazie ai Tiberti nel 1265.

Monteleone riuscì a perseguire un notevole sviluppo economico e demografico soltanto rivendicando la propria autonomia ai danni di Spoleto, che ne perse il controllo per via di una rivolta popolare e una coriacea resistenza difesa dal protettorato papale. Il Cinquecento e il Seicento furono dunque secoli di splendore, senonché all’inizio del ‘700 un terremoto portò caos e distruzione arrestando per lunghi anni la crescita del borgo, annesso al Regno d’Italia tramite plebiscito del 1860.

Cosa vedere a Monteleone di Spoleto

Oggi ci si può rendere conto del cammino storico affrontato dal Comune osservando il censo del suo trascorso, testimonianze vive come i tratti di mura ancora visibili, le torri di difesa e gli ingressi alla città che costituiscono una palese eredità del Medioevo, parliamo quindi di Porta Spoletina, Porta San Giacomo, Porta San Giovanni (nei pressi della quale è incastonata fra le abitazioni la Chiesa di San Giovanni, quasi a voler mimetizzarsi) e Porta delle Monache, finestre simboliche che si aprono su quanto l’abitato ha sinceramente da offrire al turista, un bagaglio di architetture e monumenti non indifferenti.

Una folta eterogeneità di eleganti palazzi (citiamo soltanto Palazzo Bernabò e Palazzo Ranaldi-Bernabei, ma la lista risulta essere ben più lunga) si è impressa nel nucleo urbano fra il Cinquecento e il Settecento, accompagnandosi al filone religioso che conta luoghi di culto apprezzabili, la Chiesa di Santa Caterina per esempio, ma anche la Chiesa di San Nicola (conserva la Decollazione di Giovanni Battista con S. Antonio di Padova, S. Isidoro e la Maddalena di Giuseppe Ghezzi e un’Annunciazione attribuita ad Agostino Masucci) e la Chiesa di San Francesco, divisa nel Trecento in due parti, con quella inferiore che conta due navate, la centrale arricchita da un soffitto a cassettoni. Fra le opere d’arte riscontrabili emergono la statua lignea di Sant’Antonio Abate, una Madonna del Voto dipinta nel Quattrocento e lo sgargiante altare barocco intitolato a San Felice.

La Chiesa della Madonna Addolorata si trova distaccata in frazione Ruscio – laddove s’ergono la piccola Chiesa di Sant’Antonio da Padova, che custodisce all’interno una Madonna che appare a Sant’Antonio dipinta su tela, e la Chiesa di Santa Maria del Piano de Equo - e si consiglia caldamente di visitarla al fine di osservare da vicino i suoi tre altari in stucco settecenteschi coevi alla tela raffigurante l’Addolorata. Il campanile è del 1950. Una sensazione di piacevole isolamento pervade l’avventore che si spinge fino alla Chiesa della Santa Croce, dalle dimensioni modeste e dalla facciata estremamente sobria, quasi una gemella di semplicità della Chiesa di Sant’Anna rimaneggiata al culmine del XIX secolo.

Eventi, sagre e manifestazioni

La porta d’entrata della torre, unica rappresentante rimasta della vecchia rocca di Brufa, immette nella Piazza del Mercato (suggestiva per i tanti archi che ne definiscono l’estetica parimenti ad arterie cittadine come via San Francesco, via di Pago e i principali vicoli che segnano il centro storico), ove si organizzano diversi eventi. La Mostra Mercato del Farro DOP ha luogo fra il 5 e il 9 dicembre ed è la manifestazione di punta di fine autunno; seguono in estate la Fiera di San Felice, il Palio del Doppiero e la Disfida dei Terzieri a Ferragosto, dopodiché va in cena il 16 del mese la Sagra degli Strascinati, che celebra un piatto tipico di Monteleone, squisiti quanto gli stringozzi, il castrato alla brace e la pecora alla griglia.

Fra i prodotti più genuini reperibili in paese spuntano, oltre al già citato farro, lenticchie di prima scelta, zafferano e tartufo nero, il prelibato cacio pecorino, l’agnello di montagna e una serie di salumi molto gustosi.

Come arrivare a Monteleone di Spoleto

Uscire a Orte dall’Autostrada del Sole, proseguire verso Terni, imboccare la SS 209 e subito dopo la SS 320 per Monteleone di Spoleto; in treno bisogna necessariamente giungere alla stazione di Spoleto, da qui continuare in autobus fino a destinazione; l’aeroporto regionale umbro “Sant’Egidio” dista 70 km circa dalla località.

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