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Rocca Sinibalda (Lazio): la storia, il castello, il lago e cosa vedere

Rocca Sinibalda, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rocca Sinibalda dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Rocca Sinibalda uno dei tanti borghi del Lazio, appare quasi come un foruncolo nascosto nella folta epidermide territoriale della provincia di Rieti, nel Lazio. Mimetizzato fra i boschi e prati del reatino, nel grembo di una piana collinare rigogliosa e acclimatata, il minuscolo comune gode con i suoi 836 abitanti di una placida condizione quasi fuori del tempo, in un’oasi di libere interpretazioni naturali coincidenti con gli specchi lacustri del Lago del Turano e del Lago del Salto, due dei laghi balneabili più belli del Lazio, posti all’ombra di un paesaggio contemplativo di un gruppo montuoso di confermata maestà formato dal Monte Navegna e dal Monte Cervia.

Alla coppia di rilievi è connessa la Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, area protetta di più di tremila ettari costellati da flora tipicamente appenninica (faggeti, pioppi bianchi, salici rossi ecc.) e popolati da una fauna notevolmente eterogenea (mammiferi, uccelli, anfibi e pesci).

La storia del borgo e il Castello Sforza Cesarini

La storia di questa località ha ottenuto affermazione degna di rilevanza a partire dal XVI secolo, significativo perché vide la nascita strutturale della grande attrattiva di Rocca Sinibalda, ovverosia il magnifico Castello Sforza Cesarini (classificato monumento nazionale dal 1928 e riportato al suo splendore grazie a un difficile restauro durato 7 anni), caldamente voluto dal cardinale Alessandro Cesarini e costruito dall’architetto Baldassarre Peruzzi tenendo conto dell’antico nucleo preesistente dal 1084, ex possedimento benedettino.

La fortezza è unica in Europa in quanto a impatto visivo, perché ha la straordinaria capacità di prestarsi alle più varie considerazioni in merito alla sua forma estrosa e ricercata, ritenuta da molti assimilabile alle peculiarità estetiche di animali come l’aquila e lo scorpione, senza però postergare la possibilità di un’interpretazione più geometrica, artisticamente riferibile alle tendenze cubiste d’astratta accezione. Una rocca in bilico fra concezione medievale e logica rinascimentale, avente in sé una quantità inimmaginabile di paradossi e contraddizioni, dicotomie capaci di contrapporre i suoi lati più antinomici, il gotico al razionale, la natura militare a quella signorile, la severità alla dolcezza: un bel giorno l’hanno soprannominato "Castello delle Metamorfosi", ed è così che Rocca Sinibalda lo vuole, anticamera della bellezza spiazzante e porta d’ingresso (o d’uscita) del paese.

Caso vuole che anche al suo interno il carattere mutaforma prendesse vita attraverso le decorazioni parietali ispirate alle "Metamorfosi" di Ovidio eseguite da Alessandro Cesarini e dal cugino Giuliano, alle quali si accostano affreschi di differente genere ed epoca in grado di mitigare la durezza degli ambienti interni. Le vicende dell’infeudato Rocca Sinibalda si concatenarono al fortilizio sin da subito assistendo all’imperversare di conflitti bellici, assedi, incendi e furoreggianti assalti ai quali seguirono – fra ‘600 e ‘800 – passaggi di proprietà piuttosto frenetici che coinvolsero famiglie quali i Mattei, i Lante della Rovere e i Lepri. Attuale proprietario del maniero, ch’è visitabile su prenotazione, risulta il professor Enrico Pozzi.

Cosa vedere a Rocca Sinibalda

Luogo di culto cristiano per i fedeli di Rocca Sinibalda è la Chiesa dei Santi Agapito e Giustino, la cui antesignana si trovava prima del 1970 a ridosso delle pendici del castello mostrandosi a forma rettangolare.

Molto più suggestiva da un punto di vista artistico e architettonico risulta essere la Chiesa di Santa Maria Nova, edificio a navata unica che attrae per lo stupefacente dossale d’altare in stucco su cui è rappresentata la Pentecoste.

Poco distante dal paese, a Vallecupola, giace silente la graziosa Chiesa della Madonna di Pagaret (pagaret significa letteralmente “Maria apparì” in riferimento al miracolo dell’apparizione della Vergine a un pastore aggredito da briganti locali). Periodicamente vi si svolgono pellegrinaggi di un’intera giornata.

Eventi e manifestazioni

A Rocca Sinibalda è tradizione festeggiare la festa dell’Immacolata (8 dicembre) con la sagra della Polenta in piazza, nella quale viene preparato l’antichissimo piatto a base di farina di mais secondo la ricetta originale, accompagnato dal tipicissimo sugo con spuntature e salsicce di maiale e servito rigorosamente su scifetta di legno. Suggella il tutto un buon calice di vino rosso locale fornito dalle cantine zonali.

Come arrivare

A Rocca Sinibalda si arriva in auto con l’Autostrada del Sole A1 in direzione Rieti. Si esce a Fiano Romano proseguendo sulla SS 4 Salaria che attraversa Borgo Santa Maria prima di giungere a destinazione; la linea ferroviaria Terni – Rieti – L’Aquila – Sulmona ferma alla stazione di Rieti, e da qui partono gli autobus delle Autolinee Cotral dirette a Rocca Sinibalda; l’aeroporto di riferimento è quello di Roma Ciampino, distante ca. 84 km.

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