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Monterotondo (Lazio): visita alla cittą a nord di Roma

Monterotondo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Monterotondo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Lungo le vie Nomentana e Salaria che attraversano parte della provincia di Roma ecco estendersi Monterotondo, cittadina che in virtù degli oltre 40.000 abitanti va considerata fra gli agglomerati urbani più influenti e vivaci del Lazio a ridosso della Capitale, da cui dista circa 25 km. Il suo contesto territoriale è rimarcato dalla Valle del Tevere e da un folto gruppo di vigneti che tempesta armoniosamente tutte le colline del circondario nord della Capitale d'Italia.

Storia

Il passato antico del centro è riconducibile alla vetusta Eretum, noto insediamento sabino salito alle cronache mitologiche per la sua opposizione congiunta all’avanzata di Enea al tempo della fondazione di Roma. La storia si fa molto più chiara e definita a partire dal XIII secolo, quando Monterotondo venne affidata all’amministrazione degli Orsini: uno dei componenti della famiglia era Giacinto Orsini, eletto papa con il nome di Nicolò III, ma fece altresì sensazione Clarice Orsini, che arrivò a sposare nel ‘400 un certo Lorenzo il Magnifico. Al culmine del Cinquecento subentrarono nel controllo del feudo i Barberini, che arricchirono di monumenti e chiese la cittadina prima della cessione ai Grillo, cui seguirono nel 1814 i Boncompagni.

Denso di avvenimenti drammatici, il XX secolo fu però anche teatro temporale di atti eroici perpetrati da militari (Vittorio Premoli), carabinieri (Giuseppe Cannata), giovani combattenti (Dario Ortenzi) e partigiani (Edmondo Riva) a scapito degli occupanti nazisti. Si deve ricordare poi la figura di Paolo Sabetta, altresì conosciuto come il "Perlasca di Monterotondo" per le sue azioni che salvarono dalla deportazione molta gente, tenuta nascosta nella Tenuta Zootecnica di Tor Mancina. Il Comune è insignito dal 1978 della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Cosa vedere a Monterotondo

Il centro storico di Monterotondo oggi concede spasmi inconsueti di bellezza conferita da una serie di edifici d’indubbia eleganza, quasi pletorica eppur motivata dall’abbondanza espressa da un ingente patrimonio architettonico. Medioevo, Rinascimento, Risorgimento parlano a turno riflettendosi nelle forme e nelle austerità di palazzi, chiese e tenute a lor modo eccezionali. Di gusto rinascimentale è Palazzo Orsini-Barberini (sede municipale), un adattamento della Rocca promosso da Franciotto Orsini. All’ingresso si mostra il bel portale e oltre s’apre il grande cortile in compagnia delle sue colonne ottogonali che introducono alla Scala Reale diretta al Piano Nobile, ove trova posto una delle sedi del Museo Archeologico e Multimediale, il cui spontaneo prolungamento è il Museo Storico, che ha sede nella nuova Torre Civica di Monterotondo Scalo. Di valore mitologico, paesaggistico e allegorico gli affreschi campeggianti nella Seconda Sala e nella Terza Sala, capolavori che portano la firma di Girolamo Siciolante da Sermoneta, Paul Bril e Giacinto Calandrucci.

Pari tempo va dedicato alla visita della Basilica di Santa Maria Maddalena, ubicata in Piazza Papa Giovanni Paolo II. Campanile e facciata parlano barocco, cosiccome l’interno a navata unica costeggiata da sei cappelle laterali, tre per ciascuna parte. A colpire risultano essere le tele di Carlo Maratta e di Giovanni Crescenzi, adombrate dal soffitto dipinto dal Pistrini.

Di paritetico stile è la Chiesa dei Cappuccini posta in Piazza San Francesco d’Assisi, inclusiva in passato dello scomparso Convento dei Frati Minori e del Giardino dei Cappuccini. Incastonata nel corredo urbano del quartiere Santa Maria, la Chiesa della Madonna delle Grazie profila uno stile romanico evidenziato dalla facciata, per cui è molto più antica rispetto alle altre chiese, diciamo antecedente al Trecento almeno.

Nelle immediate vicinanze sorge il Santuario di San Rocco, eretto nel 1560 e nel quale si possono ammirare il mosaico sacro dell’altare maggiore e il quadro raffigurante la Madonna del Diluvio delle Grazie. Uscendo dall’edificio si può già adocchiare Porta Garibaldi, costruzione ultimata nel 1751 e costituente l’unica porta d’accesso al centro storico rimasta integra: porta il nome dell’eroe dei due mondi, che conquistò Monterotondo nel 1867. Questa vecchia vestigia muraria permette l’ingresso in una cittadina che offre scorci davvero meravigliosi, l’ariosa Piazza dei Leoni (Piazza de Popolo) al centro della quale si staglia la Fontana decorata con quattro leoni in travertino scolpiti da Romeo Liberati, il Pincetto che fa da terrazza cittadina a fianco del Duomo e Piazza della Repubblica nobilitata dal Palazzo dell’Orologio (l’ex municipio).

I dintorni di Monterotondo

Siti d’interesse urbano creano l’anticamera per i Siti d’interesse ambientale e fra questi dobbiamo annoverare la Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, che si estende per 997 ettari tra la Valle del Tevere e i Monti Cornicolani. Questa grande oasi concede al turista una varietà cospicua di biotopi che vanno dalle aree a forte intensità botanica a zone carsiche scandite da grotte, doline e speroni rocciosi, inoltre qui si osserva il Pozzo del Merro, identificato come una delle doline di crollo più profonde al mondo (finora la si è esplorata fino a 397 metri di profondità).

Le Cave di Monterotondo Scalo sono ora un Monumento Naturale, oasi formata da due laghetti e una palude popolati da moltissime specie animali. Il miracolo sta nel fatto che questa porzione di terra è stata recuperata direttamente dalla Natura e riassorbita dopo la chiusura delle antiche fornaci per la cottura dei mattoni.

Eventi, sagre e manifestazioni

L’aspetto folcloristico tiene conto di molteplici occasioni di aggregazione, in parte feste religiose, in parte kermesse di carattere gastronomico: alle prime appartengono la Festa di Sant’Antonio Abate a ridosso del 17 gennaio, il Carnevale eretino a febbraio, la Festa dei Santi Filippo e Giacomo a maggio in anticipo rispetto alla Festa di Sant’Antonio da Padova che si tiene a giugno; alle seconde appartengono la partecipata Sagra delle fave e pecorino a maggio, la Ciummacata con le sue festose tavolate a base di lumache a fine giugno e la Sagra della Panzanella a metà luglio nell’ambito dell’Estate Eretina.

In aggiunta citiamo la Festa di San Gabriele e la Festa di San Michele, entrambe a settembre, la Festa di San Francesco a ottobre e l’Isola del Tempo, una mostra mercato dell’antiquariato e dell’artigianato di scena ad agosto.

Monterotondo, attraversato dalla Via di Francesco che collega il Santuario della Verna ad Assisi, è compreso nelle zone di produzione dell’Olio di Oliva Sabina DOP.

Come arrivare a Monterotondo

Da Roma si arriva a Monterotondo percorrendo la SS 4 Via Salaria; la stazione si trova sulla linea ferroviaria FL 1; l’aeroporto di Roma Fiumicino è quello di riferimento.

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