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Ottana (Sardegna): cosa vedere nel comune della Barbagia

Ottana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ottana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ottana occupa geograficamente un posto centrale della Sardegna, ponendosi in provincia di Nuoro, all'interno di un'ampia pianura solcata dal fiume Tirso, il più grande dell'isola, e da altri corsi d'acqua minori quali il Rio Liscoi, il Rio Binzas e il Rio Merdaris. Si tratta di un paesaggio affascinante, la cui folta vegetazione ospita varie specie animali, lepri, anatre selvatiche, testuggini e galline prataiole.

Storia

L'area in cui sorge Ottana è stata occupata dagli esseri umani fin dal Neolitico: lo testimoniano la presenza di costruzioni di quel periodo, dalle tombe dei giganti e nuraghi a tholos, fino alle muraglie e ai dolmen. Forte fu la presenza dei Punici, attratti dalla Sardegna per la sua ubicazione rispetto alle rotte mercantili, la fertilità dell'entroterra e le risorse minerarie.

Durante la colonizzazione romana, Ottana ricoprì un ruolo fondamentale in quanto strategicamente ben posizionata in funzione del controllo delle invasioni barbariche: questo il motivo della possente fortificazione. Una volta decaduto l'Impero Romano, Ottana ha potuto dedicarsi alla cura delle attività legate al territorio, che condusse allo sviluppo di una società basata in primis sull'agricoltura.

Sede della diocesi nel periodo medievale, la città fu scelta come sede dell'Arcivescovado fino ai primissimi anni del XVI secolo. Ottana fu successivamente colpita dalla malaria, che causò una vera e propria strage degli abitanti e dalla quale stentò a riprendersi. L'economia continuò a poggiarsi sulla coltivazione della terra e l'allevamento fino agli anni '70.

Cosa fare e cosa vedere ad Ottana

Oggi Ottana, pur conformandosi come località rurale, conta varie industrie dislocate. Ciò nonostante, agricoltura e pastorizia beneficiano di impulsi sempre maggiori, i cui amplificatori sono rappresentati dalle aziende che implementano in maniera significativa la produzione in parallelo all'artigianato locale.

A livello gastronomico, le metodologie si rifanno ancora alle vecchie tradizioni dalle quali si evincono primizie di indubbia bontà come ad esempio i tipici dolci - Sas Gazzas e Sa Pasta Violada - e le specialità salate - Sa petza sartzada, Sa Galadina e Sas Sebadas, pietanze a base di pasta e formaggio. Siamo nella terra della carne, delle verdure e del vino, in prevalenza Cannonau, a Denominazione di Origine Controllata.

Entrando in paese, il visitatore non ha la sensazione di star solcando le vie di un borgo nato in età nuragica, in quanto il tessuto urbano ha subito negli anni profondi cambiamenti che ne hanno modificato radicalmente l'aspetto depauperando il centro storico delle antiche abitazioni.

Le uniche testimonianze ancora ben visibili e, per fortuna, intatte, sono costituite dalla ex Cattedrale di San Nicola - edificio religioso romanico consacrato nel 1160, che custodisce al suo interno il famoso Polittico di Mariano IV d'Arborea, pregevolissimo dipinto ancora in fase di studio in quanto ad attribuzione autoriale - e dalla chiesa di Santa Maria, quattrocentesca.

Eventi, sagre e manifestazioni

Tradizione e folclore stanno molto a cuore alla popolazione locale, che si ritrova in molte manifestazioni per festeggiare usanze passate e ricorrenze mai dimenticate: ne è un esempio a gennaio la festa e il fuoco di Sant'Antonio, e poi il Carnevale, in dialetto Su Carrasegare de Otzana, durante la quale sfilano e ballano tante maschere che rievocano la cultura agropastorale dei tempi lontani, rifacendosi alla vita contadina e alle sue difficoltà. Gli eventi carnevaleschi sono ufficialmente aperti il 16 gennaio, giorno di S'Ogulone de Sant'Antoni, il grande fuoco acceso a propiziare l'inizio delle feste.

I riti della Settimana Santa sublimano nel S'iscravamentu, rappresentazione religiosa che si fonde con una coinvolgente trasposizione teatrale di scena il Venerdì Santo.

San Nicola, patrono del paese, si omaggia la terza domenica di maggio con la preparazione del dolce S'Angule. Il 13 giugno la festa di Sant'Antoni si correla al gemellaggio con Esporlatu, i cui abitanti arrivano in processione a cavallo con grandi cesti di ciliegie. Mes'Agustu corrisponde alla festa principale del paese, dedicata il 15 agosto alla Madonna Assunta in Cielo.
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