Cose da vedere a Palinuro: il Capo, le Cale, le Spiagge, gli Scogli e le Grotte
Palinuro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Palinuro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Dal lato del porto la prima meritevole visita è alla Grotta Azzurra, spettacolo unico di colori, trasparenze e gemme turchesi, soprattutto quando al tramonto la luce filtra all'interno. Ma tutto il promontorio e la costa abbondano di grotte e ripari preistorici, a partire dal paleolitico, di notevolissimo interesse storico, archeologico e ambientale.
Con i battelli privati, disponibili al porto per brevi tour, si può doppiare il Capo Palinuro, uno straordinario anfiteatro naturale e proseguire verso Punta Iacco e Punta Spartivento, fino a visitare le Grotte d'Argento, del Sangue e dei Monaci. La prima è ravvivata da bellissimi riflessi, la seconda colorata da microalghe rosse, e la terza ornata da stalattiti che sembrano monaci in preghiera. Successivamente si può visitare la Cala fetente, dove è possibile fare un bagno nell'acqua sulfurea, avendo l'accortezza di togliere tutti i monili d'argento che altrimenti brunirebbero. Se succede ricordatevi che il dentifricio a pasta bianca è il metodo migliore per renderli ancora splendenti! Da non perdere nelle vicinanze le rocce erose dal mare e dal vento, che formano il caratteristico Archetiello.
La Cala del buon dormire, con lo Scoglio del Coniglio di fronte, e la spiaggia di fine granella di roccia, è cosi chiamata perché c'è sempre una zona d'ombra dove poter riposare. Ancora si apre un'altra insenatura, la Spiaggia della Marinella. A seguire la Grotta delle Ossa che assieme alla Grotta Visco rappresenta una importante testimonianza del paleolitico. Qui, sono stati infatti rinvenuti i resti dell' Homo Camerotensis, u n uomo preistorico risalente a circa 540.000 anni prima di Cristo, contemporaneo dell'uomo di Neanderthal da cui differiva solo per la caratteristica del mento più prominente.
E ancora, dopo la Grotta dei Porci, ecco il celebre arco naturale di roccia di mimetite con una miriade di sfumature di colore, che si affaccia sulla suggestiva spiaggia di sabbia e ciottoli. Questo tratto è praticabile a cavallo, come viene infatti organizzato da alcuni maneggi nelle vicinanze, in passeggiata serale, verso la accogliente e frequentatissima spiaggia del Mingardo, con la pineta a ridosso e la foce dell'omonimo fiume.
Di grande suggestione è la Grotta del Ciclope, dove è stata realizzata una discoteca, fortunatamente abbastanza rispettosa dell'aspetto paesaggistico. In questo punto ogni estate a fine agosto si mette in scena lo sbarco notturno di Ulisse e si organizza una grande festa sulla spiaggia.
Negli ultimi anni sono sorte sui colli tante aziende agrituristiche che valorizzano ancor di più il soggiorno, immerse tra cielo e verde. Notevole il fatto che questo angolo remoto conservi ancora esemplari unici di flora, come la protetta "Primula Palinuri" che cresce sulle pareti rocciose del promontorio della Molpa.
La passeggiata è senza dubbio migliore dal mare; tuttavia, con i bus in partenza dal porto di Palinuro è possibile raggiungere il punto di fermata delle linee a più lunga percorrenza per recarsi via terra in direzione Pisciotta (per andare a Caprioli) e in direzione Marina di Camerota per scendere lungo la costa meridionale. (Fonte: Regione Campania)
Con i battelli privati, disponibili al porto per brevi tour, si può doppiare il Capo Palinuro, uno straordinario anfiteatro naturale e proseguire verso Punta Iacco e Punta Spartivento, fino a visitare le Grotte d'Argento, del Sangue e dei Monaci. La prima è ravvivata da bellissimi riflessi, la seconda colorata da microalghe rosse, e la terza ornata da stalattiti che sembrano monaci in preghiera. Successivamente si può visitare la Cala fetente, dove è possibile fare un bagno nell'acqua sulfurea, avendo l'accortezza di togliere tutti i monili d'argento che altrimenti brunirebbero. Se succede ricordatevi che il dentifricio a pasta bianca è il metodo migliore per renderli ancora splendenti! Da non perdere nelle vicinanze le rocce erose dal mare e dal vento, che formano il caratteristico Archetiello.
La Cala del buon dormire, con lo Scoglio del Coniglio di fronte, e la spiaggia di fine granella di roccia, è cosi chiamata perché c'è sempre una zona d'ombra dove poter riposare. Ancora si apre un'altra insenatura, la Spiaggia della Marinella. A seguire la Grotta delle Ossa che assieme alla Grotta Visco rappresenta una importante testimonianza del paleolitico. Qui, sono stati infatti rinvenuti i resti dell' Homo Camerotensis, u n uomo preistorico risalente a circa 540.000 anni prima di Cristo, contemporaneo dell'uomo di Neanderthal da cui differiva solo per la caratteristica del mento più prominente.
E ancora, dopo la Grotta dei Porci, ecco il celebre arco naturale di roccia di mimetite con una miriade di sfumature di colore, che si affaccia sulla suggestiva spiaggia di sabbia e ciottoli. Questo tratto è praticabile a cavallo, come viene infatti organizzato da alcuni maneggi nelle vicinanze, in passeggiata serale, verso la accogliente e frequentatissima spiaggia del Mingardo, con la pineta a ridosso e la foce dell'omonimo fiume.
Di grande suggestione è la Grotta del Ciclope, dove è stata realizzata una discoteca, fortunatamente abbastanza rispettosa dell'aspetto paesaggistico. In questo punto ogni estate a fine agosto si mette in scena lo sbarco notturno di Ulisse e si organizza una grande festa sulla spiaggia.
Negli ultimi anni sono sorte sui colli tante aziende agrituristiche che valorizzano ancor di più il soggiorno, immerse tra cielo e verde. Notevole il fatto che questo angolo remoto conservi ancora esemplari unici di flora, come la protetta "Primula Palinuri" che cresce sulle pareti rocciose del promontorio della Molpa.
La passeggiata è senza dubbio migliore dal mare; tuttavia, con i bus in partenza dal porto di Palinuro è possibile raggiungere il punto di fermata delle linee a più lunga percorrenza per recarsi via terra in direzione Pisciotta (per andare a Caprioli) e in direzione Marina di Camerota per scendere lungo la costa meridionale. (Fonte: Regione Campania)