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Sant'Angelo a Fasanella (Campania): l'Antece, la chiesa, le cascate e cosa vedere

Sant'Angelo a Fasanella, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sant'Angelo a Fasanella dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Sant’Angelo a Fasanella figura come un piccolo eppur determinante gioiello luccicante a un’altitudine di 520 metri s.l.m. Si tratta di un minuto borgo di appena 600 abitanti, ma proprio in quest’esiguo numero risiede un docile equilibrio instaurato ormai da anni fra le persone che vi risiedono.

Questo sparuto ma armonioso gruppetto di case abbarbicate gode del prestigio acquisito dai suoi due patrimoni UNESCO, vale a dire l’Antece e la straordinaria Grotta Santuario di San Michele Arcangelo. Tali gemme - su cui ci dilungheremo quanto prima - hanno accompagnato la storia evolutiva del “paese delle chiese” (la denominazione deriva dal folto censo di edifici religiosi costruiti in loco), ubicato nella porzione collinare che precede lo stagliarsi rapido degli Alburni fra Postiglione e Corleto Monforte.

Storia

Ci fu un tempo in cui il casale di Sant’Angelo suggellò l’unione con Fasanella, antica città che Federico II di Svevia fece distruggere nel lontano 1246. Essa, fondata da coloni greci provenienti dalla Colchide, ebbe modo di divenire un’influente contea longobarda prima che l’imperatore la facesse radere al suolo. Il borgo, fondato dai superstiti di quella furia distruttiva, vanta dunque chiare origini medievali, e fu nel Medioevo che rivestì la funzione di feudo per svariate potenti casate, i Sanseverino, i Capece-Galeota, i Giovine e i Caracciolo. Il suo destino entrò nella rotta dei moti rivoluzionari che condussero all’Unità d’Italia: Sant’Angelo s’erse a capofila dei paesi in rivolta nel salernitano, gettando le basi per il processo di unificazione nel 1860.

Il passato attrae oggi come non mai turisti di diversa provenienza, incuriositi tanto dalla conformazione dell’abitato quanto da ciò che esso ha da offrire, ovvero la visione di vecchi magnetici palazzi, chiese, monumenti artistici e un castello baronale trionfante nella parte alta del centro.

L' Antece

A proposito di tesori, torniamo allora a parlare dell’Antece (“Antico”, “Immobile”), una scultura rupestre risalente al V-IV sec. a.C. che raffigura un guerriero, con buona probabilità identificabile con la divinità che i popoli antichi erano soliti venerare. Il suo fascino è conferito sia dall’atipicità del soggetto in rilievo, sia soprattutto dalla collocazione del monolite, che domina Costa Palomba e tutta la vegetazione. L’opera è raggiungibile compiendo una passeggiata di ca. 30 minuti interamente in salita, certo un po’ impegnativa ma tutt’altro che proibitiva, lungo un sentiero adeguatamente segnalato e posto in totale sicurezza per gli amanti del trekking.

Cosa vedere a Sant’Angelo a Fasanella

Restando saldamente ancorati alla dimensione arcaica, è opportuno recarsi in visita alla già menzionata Grotta Santuario di San Michele Arcangelo, che ha come caratteristica quella di essere una sorta di tempio cristiano incastonato nel ventre materno della montagna. È dunque una grotta ma al contempo una chiesa, con i suoi altari, le sue statue, i crocifissi e persino un pulpito. C’è di più naturalmente, la tomba di Francesco Caracciolo, un pozzo quadrato e ornato di mattonelle in ceramica napoletana del 1614, un’alta edicola in stile gotico, affreschi trecenteschi e una tela seicentesca.

Di rara beltà la cappella dell’Immacolata e la statua marmorea che ritrae San Michele Arcangelo. Un portale molto semplice - contraddistinto alla base da una coppia di leoni di stampo neogotico - costituisce l’ingresso, a sua volta preceduto da una piccola piazzetta lastricata al cui centro si pone una croce in ferro. Anche in questo caso arrivare qui significa intraprendere una strada in ascesa, quasi un percorso di purificazione, decisamente catartico. All’esterno, addossato alla roccia, si può notare il vecchio campanile, anch’esso visitabile.

Particolare seppur con una distinta connotazione è anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore nel centro storico del paese, una struttura cristiana risalente al XIV secolo e a tre navate, riccamente ornata e decorata. Le fanno buona compagnia altri edifici sacri, tra di essi la Chiesa di San Nicola di Bari, la Chiesa di San Gennaro e la Chiesa della Madonna della Pinna, cui si aggiungono alcune piccole cappelle. Oltre Piazza Ortale fa la sua comparsa il Convento di San Francesco, composto da una sola navata e tre altari.

Le cascate

Sant’Angelo a Fasanella serba poi un hinterland a dir poco fenomenale dal punto di vista naturalistico. Le bellezze del paesaggio non si contano, parliamo nella fattispecie di sterminati boschi di faggio e corsi d’acqua cristallina, ad esempio i fiumi Calore e Fasanella nonché la Sorgente dell’Auso con le sue favolose cascate, il cui salto di 8 metri è valorizzato dalla presenza prossima di un ponte a schiena d’asino realizzato fra il V e il IV secolo d.C.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il paese e i suoi abitanti si raccolgono in occasione della Festa patronale di San Michele Arcangelo, celebrata sia l’8 maggio che il 29 settembre. La processione parte dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore e giunge alla grotta ove s’intona il canto rivolto al Santo prima del ritorno alla Chiesa Madre. L’11 luglio e l’8 settembre sono invece i giorni rispettivamente della Festa di Santa Lucia e della Festa della Madonna della Pietà.

La gente del luogo si riunisce anche per eventi extrareligiosi, segnaliamo la Fiera di San Michele (ex Fiera del bestiame) e la Sagra del vitello podolico alburnino e dell’olio d’oliva, tipicità quest’ultimo che viaggia insieme a quella prelibatezza ch’è il Fico Bianco del Cilento.

Come arrivare

Il paese si trova sulla SP 12 e sulla SP 247 che si possono imboccare una volta usciti in auto dalla A3-Campania in direzione sud per Castelcivita e Ottati; in treno si arriva necessariamente alla stazione ferroviaria di Salerno e si prosegue in autobus; l’aeroporto di Napoli Capodichino è quello cui fare riferimento.
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 Pubblicato da - 22 Settembre 2020 - © Riproduzione vietata

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