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Campione d'Italia (Lombardia): cosa vedere nel comune in territorio della Svizzera

Campione d'Italia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Campione d'Italia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La prima particolarità di Campione d’Italia sta nel suo conformarsi territorialmente exclave italiana circondata dalla Svizzera, eppure facente parte amministrativamente della provincia di Como in Lombardia, con il Cap 22060, tipicamente italiano.

La Storia e il Casinò

Affacciato sul lago di Lugano, il comune si chiamò fino al 1865 Campione d’Intelvi, mutando nell’attuale per Regio Decreto durante l’epoca fascista. L’abitato nasce nel I secolo a.C. come avamposto difensivo atto a contrastare le discese dei Reti, inoltre i Romani dotarono l’area di un castello presidiato continuamente da contingenti armati e agevolato dal fatto di trovarsi fra lo specchio lacustre e le montagne, di per sé naturali barriere contro le invasioni. Dopo un lungo dominio longobardo, il borgo rientrò nel bacino feudale dell’abbazia di Sant’Ambrogio di Milano con la forte influenza dei Visconti cui si legarono le sorti a partire dal 1395. Campione era allora una cittadina dal blasone riconosciuto per merito delle maestranze che vi abitavano, in particolare abili lapicidi, pittori, capomastri e mestieranti da quel momento affermatisi come Maestri Campionesi.

A inizio ‘500 i cantoni confederati svizzeri cominciarono a espandersi senza tuttavia intaccare lo status di Campione, destinato a divenire un’exclave italiana in orbita elvetica. Ogni tutela da parte di Chiesa e Impero decadde formalmente nel 1797, data dell’incorporazione alla Repubblica Cisalpina negli anni immediatamente precedente alla fondazione del primo Regno d’Italia nel 1804 sotto egida napoleonica. La Svizzera tentò nuovamente la richiesta di assorbimento di Campione in occasione del Congresso di Vienna: il leit motif, talvolta e inaspettatamente ripropostosi al contrario, si ripeté a più riprese senza successo, finché nel 1933 il Fascismo pose una pietra definitiva sopra la questione fin lì insoluta imponendo la denominazione comunale ancora vigente. Storica l’apertura del Casinò Municipale, fallito per debiti nei confronti della Svizzera nel luglio 2018.

Cosa vedere a Campione d'Italia

Una struttura moderna definisce l’impianto estetico della Parrocchiale di San Zenone, consacrata nel 1967. La forma richiama quella di una nave elevata da una lunga e ampia scalinata, con due aule di celebrazione a occuparne l’interno. L’aula superiore, illuminata dalle variopinte vetrate, palesa fra i suoi tratti distintivi un crocifisso absidale realizzato da Giannino Castiglioni, un dipinto raffigurante Angeli Protettori eseguito da Bruno Saetti e una bronzea Madonna in trono col Bambino scolpita da Mario Negri. Anche l’aula inferiore ha i suoi tesori, la pala d’altare con la Deposizione dipinta da Sandro Parmiggiani e la Via Crucis di Enrico Quattrini. Il battistero indipendente si fregia di due stupende vetrate che riportano l’una la Gloria dell’Assunta, l’altra la Resurrezione di Cristo secondo la concezione compositiva di Aldo Carpi.

La vecchia Chiesa di San Zenone, precedente alla parrocchiale, venne fondata addirittura nel 756, ricostruita nel XIV secolo e convertita in edificio barocco nel Settecento. Questo ex luogo di culto (oggi è sede della Galleria Civica in cui si allestiscono mostre artistiche) ha svelato nel tempo molte meraviglie scoperte poco a poco, in buona parte riconducibili al periodo primigenio. Da vedere all’interno numerose opere d’arte, citiamo l’affresco della Madonna col Bambino, la Natività riprodotta in bassorilievo marmoreo e la statua barocca di San Bartolomeo.

L’antico Oratorio di San Pietro si trova nel centro storico, precisamente in Piazza Roma, ed è quanto rimane della Chiesa dei Santi Nazaro e Vittore (vari restauri hanno riportato alla luce l’abside semicircolare e, ancora sotto, i resti di uno scheletro probabilmente attribuibile a una donna longobarda). L’edificio oratoriale ha mantenuto lo stile romanico lombardo, valorizzato internamente da una serie piuttosto lunga di affreschi che relaziona sulle varie fasi cristiane, la Nascita di Maria, l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi. Spettacolari le pitture che rimandano all’Ascensione di Elia sul carro, a San Giorgio che affronta il drago e Santa Chiara.

Sontuosa la Chiesa di Santa Maria dei Ghirli, assurto a santuario meta di pellegrinaggio la cui posizione scenografica ne enfatizza l’intero complesso. S’erge infatti su un elevato terrazzo raggiungibile dal lago percorrendo quattro rampe di scale. La sua esistenza è documentata fin dall’874 benché abbia dovuto subire una ricostruzione nel Trecento e implementata nel ‘600 con vari elementi d’arredo. Risaltano all’avventore gli affreschi sparsi all’esterno, tutti restaurati nel XX secolo per preservarne principalmente contorni e colori. Molto bello il Giudizio Universale, al quale si accostano le Scene del Paradiso Terrestre, Abramo e Mosè e una Madonna con Bambino datata 1461. Tanti i cicli iconografici della Bibbia riprodotti con tecnica gotica, a far da splendido sfondo all’altare maggiore contornato da colonne nere e valorizzato da un paliotto marmoreo su cui è riportata la Nascita della Vergine secondo i criteri stilistici del ‘700.

A molti il nome di Campione d’Italia non risulterà nuovo, questo perché nel 1968 fu la tappa iniziale del Giro d’Italia, massima competizione ciclistica su strada organizzata nello Stivale.

Come arrivare a Campione d'Italia

Dall’Autostrada A9 Milano – Chiasso si continua sulla A2 fino all’uscita Bissone-Melide-Campione, si procede poi verso la località; dalla stazione ferroviaria di Lugano si procede in autobus; l’aeroporto di Lugano Agno dista ca. 15 minuti in auto da Campione d’Italia, Milano Malpensa poco meno di un’ora.

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